Per quanto riguarda Capo Imperatore quando ho parlato con il botanico (biologo) del parco si e lamentato con me di quello che succede lì, dicendomi che se a prato selva fosse successa la stessa cosa avremmo potuto chiudere il giorno dopo.
Al parco sono davvero ink...... e se a Prato Selva hanno mosso la forestale solo per una giornata di apertura......................
Rosà, fammi capire: a Prato Selva sono stati aperti sentieri nuovi, a Campo si utilizzano quelli che già ci stanno... a Prato Selva mi sono trovata a passare con le
ruote sopra un prato di piantine di mirtilli (tra le fettucce, quindi destinato ovviamente a diventare sentiero) a Campo sempre e solo sopra i sassi dei sentieri... allora, perchè il botanico dovrebbe essere così inca77ato... di quello che succede a Campo...e cos'è che succede poi?!?
Non voglio fare polemica, oltre tutto la risposta la leggerò solo tra una settimana, però sinceramente vorrei capire in particolare la frase che ho evidenziato: di quale
stessa cosa stiamo parlando? La gente scende in bicicletta, su dei sentieri, in entrambi i posti, ed entrambi i posti sono nel parco. Allora???
Io penso che il punto sia invece che
mentre a Prato Selva avete fatto un ottimo lavoro a preventivo, a Campo Imperatore c'è
una situazione di fatto... nessuno ha chiesto il permesso per niente, ed è appunto questo che fa rosicare qualcuno, che ci vede una situazione di anarchia... e una sottrazione di potere.
Forse sarebbe ora di organizzarci e darci da fare per sanare la situazione, e Prato Selva è proprio il precedente da citare per dimostrare quanto siano pretestuosi e stupidi eventuali divieti.
Si potrebbe andare a parlare, per esempio, con la direzione degli impianti per assicurarceli dalla nostra (non dovrebbe essere difficile visto che siamo comunque del clienti e mostrano sempre la massima disponibilità).
Poi andare a parlare con la Forestale, che probabilmente desidera comunque essere consultata e non scavalcata da comportamenti di fatto: citare i precedenti, far presente che non cè frequentazione massiccia da parte degli escursionisti sui sentieri interessati (lescursionismo parte da Campo Imperatore per salire o addentrarsi nel gruppo), né alcun danno effettivo ai sentieri stessi; proporre unautoregolamentazione (si potrebbe proporre di portare a mano le bici sul tratto di saliscendi per il passo della Portella, molto frequentato da escursionisti, o addirittura la rinuncia alla domenica o a alle giornate più affollate tipo ferragosto
)
L'esperienza di Prato Selva potrebbe essere di aiuto per muoversi meglio.
Da come agiremo nel prossimo periodo dipende secondo me la nostra possibilità di utilizzare nel futuro la bici sui monti dAbruzzo, in discesa e non solo. Da quanto sapremo combattere e tenere duro dipende se il freeride avrà possibilità di esistere dalle nostre parti o si ci dovremo trasformare tutti in xcisti coatti
come in Trentino.
E chiaro che ci saranno reazioni a catena: in gioco non cè solo luso della funivia e la fruizione di due bellissimi itinerari, come qualcuno sembra credere: da come vanno le cose in un luogo dipende come andranno in tutto il resto del territorio.
LAppennino Centrale è per fortuna in gran parte territorio protetto: per una grossa fetta incluso nei tre Parchi Nazionali (Sibillini, Gran Sasso e Laga, Maiella) e per il resto coperto da Parchi Regionali o aree protette di varia natura. Se in un posto passa il concetto che è vietato percorrere i sentieri con la bici, leffetto domino sarà inevitabile, e nel futuro il freeride ce lo scordiamo, a meno di non farlo alla chetichella, sempre col terrore di venire pizzicati.
Il lavoro che avete fatto a Prato Selva ci da un vantaggio, va ben oltre il posto specifico e crea secondo me un precedente cui appellarsi per sostenere che la mtb, anche da discesa, è compatibile col territorio protetto e che non esistono motivi per i divieti ma casomai si può arrivare a delle autoregolamentazioni concordate con gli enti e con la Forestale.
Vabbè, l'ho fatta lunga: volevo aprire un topic apposito su questo discorso ma l'intervento di Roz mi ha tirato la risposta direttamente qui. Spero che ci sia dibattito su questa cosa e il dibattito porti a dei risultati organizzativi... perchè in Appennino Centrale non si segua la strada del Trentino.