Domenica mi sono dedicato per l'intera giornata ai funghi. Non ho trovato molto, ma il bosco era ugualmente magico, grazie alle splendide ed insperate condizioni meteo che hanno reso i vari scorci davvero affascinanti. Il solo rumore che mi ha accompagnato lungo l'intero cammino è stato quello delle innumerevoli cascatelle e sorgive di cui il versante è ricco. Rispetto alla volta scorsa ho raccolto meno, ma le condizioni dei carpofori si sono rivelate decisamente migliori. Non ho trovato una larva che fosse una.
Dopo aver mosso alcuni passi mi imbatto in una coppia di Boletus erytrhopus, in una zona del bosco in cui non ne avevo mai visti. Stupito ma contento, ovviamente li raccolgo. Questi funghi sono molto buoni a patto vengano consumati ben cotti.
Poco più avanti, vicino ad un posto solitamente fedele, mi imbatto nei due che seguono; anche loro hanno voluto farmi una sorpresa, emergendo in una zona di solito non visitata:
Continuo a salire e mi imbatto in questa bella famiglia di chiodini:
Poco più avanti trovo questa Amanita citrina. In foto non si coglie, ma il colore verde pallido del cappello (a volte privo dei residui del velo generale), rende davvero somigliante questo fungo alla letale parente A. phalloides.
Anche una zona rivelatasi improduttiva nella scorsa occasione pare essersi risvegliata; assieme a questo trovo altri due porcini, ma sono così piccoli che decido di rinunciare a raccoglierli.
A pochi metri dal porcino di cui sopra trovo la mia terza (su quattro) Macrolepiota procera della giornata. Per raccogliere l'ultima dovrò salire fino a 1400 m.
Ma le sorprese non sono finite. Anche questo Boletus pinophilus "decide" di crescere vicino ad una zona in cui spesso ne ho raccolti, ma in un posto inedito, cioè tra il fogliame di pioppo tremulo (al punto che non ho capito con quale pianta tra quelle vicine abbia micorizzato). Vabbè, poco importa... Di fronte a 220 g di fungo freschissimo ed insperato non vale la pena interrogarsi e fare mille speculazioni!
Quest'anno ancora non l'avevo vista. E' un incontro che in autunno di solito faccio sempre; mi riferisco a quello con la Stropharia aeruginosa. Qui se ne vede solo una, ma nei pressi ce ne erano diverse. Si tratta di un fungo da ammirare solamente, non da raccogliere.
Ed ecco la vera sorpresa. 490 g di carne compatta, possente, che ancora sembra voler trovare la strada verso la luce, a costo di provocare un vero e proprio sconvolgimento terrestre. L'ho scorto a grande distanza, vista la mole. Questo Boletus pinophilus ha riequilibrato le sorti del mio raccolto, avaro in quantità ma ricco di qualità.
Vicino alle sorgive, da cui decido di salire ancora, trovo questa bella famiglia di finferle. Sono incerto se raccoglierle o meno, data la scarsa presenza di cantarelli, ma alla fine opto per il sì! Più avanti ne troverò ancora, oltre a qualche sparuto esemplare di Cantharellus cibarius. E pensare che in giugno qui si trovavano praticamente solo russule e gialletti.
Una volta a casa fotografo il cesto. Poco più di 1,5 Kg, di cui 710 g spettano ai soli due Boletus pinophilus.
Complimenti a tutti per le belle foto postate e arrivederci al prossimo anno!