se le aziende dovessero controllare cio'che facciamo nella nostra vita privata sarebbe una forma di schiavitu' e non piu' un rapporto di lavoro.
lavoro,rendo,mi paghi,stop il rapporto finisce li',quello che faccio fuori dall'orario di lavoro riguarda solo me stesso e basta,fumo,non fumo,come porto i capelli,che sport faccio sono affari miei e personalmente non accetterei di contrattarli con nessun padrone,che è padrone della sua azienda ma NON della MIA vita.
+ che giusto, e quoto sopratutto il discorso di Lucabona ove dice che c'è gente piena di falsi moralismi.
credo comunque che siccome è successo in Irlanda, li la legge sul fumo non è così restrittiva come da noi, e forse il datore di lavoro ha preferito prevenire il problema di avere un fumatore in azienda piuttosto che riprenderlo costantemente o creare attrito all'interno dell'attività.
sul fatto dei capelloni, bhe, se all'interno dell'azienda ci sono delle regole di presenza, vanno rispettate, ti danno la possibilità di lavorare ma con le caratteristiche da loro richieste.
sta a te farne parte oppure no, loro ti danno scelta, perlomeno io la vedo così.
non hanno detto: no, hai i capelli lunghi, hanno detto che per i loro canoni non va bene, se vuoi ti adegui.
d'altronde, da gucci ci lavora gente in giacca e cravatta, in bermuda ed infradito non li ho mai visti. è il loro standard.