Stamani partito da casa intorno alle 6.30 arrivato al bivio per Saltino, noto che la strada è chiusa, ma non mi attardo a cercare di capirne il motivo e tiro dritto fino a Vallombrosa.
La temperatura inizia ad essere interessante:
sceso dalla macchina sono attratto dalla chiusura della strada che sale vero Secchietta e mi avvicino, qui l'amara sorpresa:
decido comunque di partire e mi dirigo verso la strada sterrata che passa da Macinaia e sale verso Secchieta, durante questo breve tragitto su asfalto noto che intorno a me ci sono centinaia di alberi caduti. Inizio a salire e subito dopo la sbarra sono costretto a scendere per oltrepassare tre alberi caduti, tutti alberi di alto fusto e di una certa importanza. Proseguo il mio cammino, la strada si inerpica cambiando leggermente esposizione ai venti e quindi nessun problema, ma appena esco da una curva e mi immetto su una diritta esposta come il primo tratto ecco la sgradevole sorpresa:
sono attonito, intorno a me solo devastazione, non esagero se ipotizzo la caduta di migliaia di alberi nella zona...
decido di tornare indietro e provare a salire su asfalto verso Secchieta, sicuramente la strada asfaltata sarà stata in parte liberata (almeno spero dato che non ho voglia di tornare a casa...).
Oltrepassato il bivio mi imbatto in una bel torrente che scende con forza:
ma appena cambio versante si apre davanti ai miei occhi ancora un immagine di devastazione, in alcune aree del bosco non è rimasto in piedi nemmeno una pianta, sulla strada i resti del lavoro della forestale che lentamente sta riaprendo la strada:
le piante sono o sradicate o spezzate ad una altezza di circa un metro e mezzo:
però per fortuna in alcuni tratti i colori dell'autunno si fanno notare:
arrivato in Secchieta mi ritrovo avvolto nella nebbia:
un leggero raggio di sole cerca di aprirsi un varco tra le nuvole basse:
arrivo al sottopasso che porta in Valdarno e qui avvisto le uniche tracce di neve:
decido di mangiare qualcosa, di cambiarmi per mettermi qualcosa di asciutto e di dare a Babioca un giusto momento di riposo:
al rientro mi godo la solitudine in questi paesaggi meravigliosi, avrei voglia di potermi fermare a meditare e godermi questo silenzio, ma una foratura occorsa durante il tratto in discesa mi ha ritardato e quindi non posso attardarmi:
durante la discesa i miei occhi si riempiono ancora di immagini di devastazione, non riesco a credere che tutto ciò che vedo sia vero, spero di essere in un sogno, ma i rami e le frasche che mi trovo a dovere evitare o oltrepassare mi riportano mio malgrado alla realtà.
Rientro verso la macchina lasciando un pezzo di me con quelle piante rase al suolo.
Speriamo che la natura faccia il suo corso e restituisca a Vallombrosa la sua fiorente foresta nel minor tempo possibile.
Cb