Salve ragazzi, mi inserisco nella discussione in quanto da 20 anni non solo vado in MTB ma faccio anche il chirurgo generale!
Cerchiamo subito di chiarire alcuni aspetti fondamentali del trattamento dell'ernia inguinale. Ormai è universalmente utilizzato il sistema della rete, le differenze stanno tra chi mette solo la rete(patch) e chi mette rete e conetto di rete nel"buco" dal quale fuoriesce l'ernia (tecnica cosiddetta patch+ plug). Questo secondo sistema è più sicuro ed indispensabile quando la porta erniaria è particolarmente ampia; la rete deve essere ben fissata altrimenti si può dislocare facilmente ede essere di conseguenza inutile. Tenete presente che la rete di per se non viene posta per trattenere l'ernia ma per fare da trama alla costituzione di tessuto nuovo che viene a creare un "muro" in circa 6 mesi. Questo è il periodo di vera tranquillità se non si presentata prima una recidiva.Io personalmente sono stato uno dei primi ad eseguire la tecnica laparoscopica ma per le ernie inguinali l'ho abbandonata perchè 1)necessita di anestesia generale 2)l'intervento dura molto di più che in aperto 3)è vero che sono maggiori le recidive causa la maggior difficoltà di posizionamento della rete. Diverso il discorso per grosse ernie ombelicali e laparoceli (comunemente noti come sventramenti) in cui si ottengono ottimi risultati laparoscopici.
Per quanto riguarda il postoperatorio,va tenuto presente che non tutte le ernie sono uguali come diversi sono anche i pazienti, per cui è intuitivo che unpaziente anziano operato per una grossa ernia potrà riprendere attività fisica più tardi rispetto ad un giovane operato per un'ernia piccola. Comunque un'indicazione di massima può essere che, dopo il trattamento di un'ernia di medie dimensioni in un giovane o di media età, ad un mese dall'intervento può non essere azzardato pedalare agili in piano,mentre attenderei i due mesi dall'intervento per sforzare in salita e fare discese toste. Il controllo ecografico è valido in una percentuale ridottissima di casi, in cui a fronte di dolore persistente non sia evidenziabile a vista o palpatoriamente una recidiva, fermo restando che con l'eco dimostrare la presenza di un'ernia subclinica è molto difficile e richiede un ecografista esperto di tessuti molli.
In conclusione il consiglio è quello di farsi operare,perchè sotto sforzo il rischio di strozzamento,specie per le ernie piccole, è elevato, ma fatevi operare da un chirurgo di fiducia,fatevi spiegare cosa vi farà prima dell'intervento, comunicandogli le vostre esigenze, e poi fidatevi dei suoi consigli nel postoperatorio.
Spero di esservi stato utile,buone uscite a tutti!