Disavventura con recinzione elettrificata

antoss

Biker assatanatus
La batteria è a basso voltaggio ma l'alimentatore da alla linea una tensione di circa 10.000 volts, la differenza di potenziale è alta anche se gli amperaggi sono ridicoli.... altrimenti non darebbe la scossa. Di certo non uccide (a meno che tu non sia un cardiopatico o porti un pacemaker, i cartelli servono a quello!!!) ma "si sente" eccome, un po' come la corrente dalla bobina della macchina (anch'essa generata a partire dai 12V), insomma se non te l'aspetti l'assusto te lo prendi eccome, poi che la scossa arrivi da una sbarra anzichè dai fili ben visibili di una recinzione sorprende ancora di più....
Ah, se siete in campagna e vi scappa attenti a dove fate pipì, meglio un classico cespuglio di una recinzione potenzialmente "disagevole"....

Si Antò,
conosco il funzionamento, ma ti garantisco che nn fa assolutamente male, anchè perchè serve a dissuadere gli animali dall'uscire dal recinto non ad ammazzarli. Tieni conto che poi alcune specie come il puerco sono molto sensibili, pertanto ci si tiene a largo margine di sicurezza.
Altra cosa è invece "lo spingivacche", oggi vietato, delle dimensioni di una torcia, quello si che faceva male. Una volta da ragazzino, avrò avuto 14 anni, mi è venuta la geniale curiosità di capire perché quelle povere vacche, specie con difficoltà ad alzarsi, cambiassero improvvisamente idea...:fantasm:
meno male che accanto c'era mio padre, perché avevo quasi perso i sensi...
come aiazzone insomma: provare per credere!:hahaha:
 

GiPpy

Biker grossissimus
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...

Altra cosa è invece "lo spingivacche", oggi vietato, delle dimensioni di una torcia, quello si che faceva male....

Mi hai fatto ricodare, con dolore, il giorno che abbiamo chiuso la stalla di vacche da latte.:cry:

Il trasportatore che ha stipato gli ultimi animali (destinati al macello!) in quei camion con rimorchio a due piani, usava quel terribile attrezzo.

Con le povere bestie che impazzivano dal dolore.

Se non fossi stato così depresso e demoralizzato glielo avrei volentieri infilato sotto la coda. :-((

Al camionista... :????:
 

sembola

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Mi rendo conto che le tematiche legali non sono semplicissime da capire, ma purtoppo occorre fare uno sforzo, altrimenti facciamo delle discussioni "da bar" che non servono allo scopo primario, cioè quello di chiarirsi le idee.

@ginex: la legittimità dell'accesso alla proprietà è rilevante: se una persona entra su una proprietà privata in maniera consapevole rischia, in caso subisca un danno causato della cose, di non poter chiedere il ristoro del danno al proprietario delle cose stesse. Le normative risultano, come dire, attenuate dal fatto che a quel punto l'obbligo della prudenza pende maggiormente dalla parte di chi percorre la proprietà privata. C'è anche una sentenza della Cassazione, già citata a proposito dei sentieri CAI mi pare, che sostiene addirittura che non esiste un generico "diritto di accesso alla natura".
Nel caso specifico si parla di superamento di una sbarra, che su una strada pubblica o ad uso pubblico di certo non ci può stare (a meno di ZTL forestali, ma non complichiamo troppo la questione); quindi non è assurdo dire che superando una sbarra si entra in una proprietà recintata.

@tanino: sulla questione della proprietà privata ho scritto sopra. In realtà il maresciallo ha detto una cosa non del tutto corretta, o forse non l'ha spiegata perfettamente. Tralasciando la questione delle proprietà, immaginiamo che la rete fosse attraverso una strada pubblica o di uso pubblico. L'ipotetico biker che cadesse a causa della rete e non si facesse nulla, non può fare nè denuncia penale nè azione civile: manca infatti la lesione (= reato penale) sia il danno (eventualmente risarcibile in sede civile). Qualora invece ci fosse un referto medico si può fare sia l'una sia l'altra, ma l'azione civile potrebbe risarcire solo i danni effettivamente subiti.

@andrynuzzi: l'esempio che porti è completamente sbagliato, stai parlando di un automobilista che supera i limiti previsti dalla legge su una strada pubblica. Ed in ogni caso se viene beccato a 160 viene semplicemente sottoposoto ad una sanzione ammministrativa (ammenda, decurtazione punti dalla patente, eventualmente ritiro della stessa) ma se non ha commesso reati (es.resistenza a pubblico ufficiale) non può certo essere denunciato.
 

cervogia

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Aspetta... al POLARIS (Parco tecnologico di Pixina manna) c'era la recinzione elettrificata per non fare entrare i Daini nelle aiuole degli edifici... io e il socio LOUIS abbiamo afferrato APPOSTA la rete per provare le brezza della scossa in pieno stile JACKASS!!!!

Lo so, siamo degli idioti... ma è stato davvero divertente! :smile: :smile: :smile:

minkia.. fuori di testa!!:pirletto:
 

ginex

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.................
@ginex: la legittimità dell'accesso alla proprietà è rilevante: se una persona entra su una proprietà privata in maniera consapevole rischia, in caso subisca un danno causato della cose, di non poter chiedere il ristoro del danno al proprietario delle cose stesse. Le normative risultano, come dire, attenuate dal fatto che a quel punto l'obbligo della prudenza pende maggiormente dalla parte di chi percorre la proprietà privata. C'è anche una sentenza della Cassazione, già citata a proposito dei sentieri CAI mi pare, che sostiene addirittura che non esiste un generico "diritto di accesso alla natura". ..............

a me non piace essere (o sembrare) offensivo, però, considerando che ritengo di parlare (e scrivere) un italiano "comprensibile", se non proprio preciso e corretto al 100%, mi chiedo ancora perchè ti ostini a capire quello che vuoi capire e non ciò che dico in modo chiaro da tempo.
E non parlo dell'esperienza personale che ha iniziato la discussione o altre citate, ma mi pareva chiaro che ormai la questione fosse di carattere generale.
E allora scusami, ma le chiacchiere da bar sei tu a farle.
Perchè, e con questo intevento per me il discorso è chiuso, io non mi riferisco a chi nella proprietà privata è già entrato ed è consapevole di esserlo, e perciò andrà incontro alle giuste conseguenze che la normativa prevede all'uopo, ma a chi invece si sta solo avvicinando ad una recinzione, e da quì a considerare che quella sia un limite di una proprietà privata ne passa eccome. Come si spiega allora che nei nostri boschi molte recinzioni presentano ogni tot metri una scala (di legno o di ferro a seconda dei casi) proprio per consentire il facile scavalcamento della stessa a chi (cacciatori, cercatori di funghi, botanici e chi più ne ha più ne metta) percorre quei boschi anche solo a scopo ricreativo?
FINISH
 

sembola

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Come si spiega allora che nei nostri boschi molte recinzioni presentano ogni tot metri una scala (di legno o di ferro a seconda dei casi) proprio per consentire il facile scavalcamento della stessa a chi (cacciatori, cercatori di funghi, botanici e chi più ne ha più ne metta) percorre quei boschi anche solo a scopo ricreativo?
Evidentemente si tratta di boschi di proprietà o di uso pubblico, e le scale servono appunto a consentire l'accesso a tutti. Se fossero boschi di proprietà privata cercatori di funghi, mtbiker o altri NON POSSONO ENTRARE, il Codice Civile prevede la possibilità di accesso solo per i cacciatori: è il famoso articolo sottoposto a referendum nel 1990.

Mi dispiace che tu te la prenda. Purtroppo nel Forum si leggono molte, troppe posizioni frutto nel migliore dei casi di poca informazione, e talvolta è necessario mettere i puntini sulle "i" anche partendo da lontano.
 

roberto77

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Evidentemente si tratta di boschi di proprietà o di uso pubblico, e le scale servono appunto a consentire l'accesso a tutti. Se fossero boschi di proprietà privata cercatori di funghi, mtbiker o altri NON POSSONO ENTRARE, il Codice Civile prevede la possibilità di accesso solo per i cacciatori: è il famoso articolo sottoposto a referendum nel 1990.

Mi dispiace che tu te la prenda. Purtroppo nel Forum si leggono molte, troppe posizioni frutto nel migliore dei casi di poca informazione, e talvolta è necessario mettere i puntini sulle "i" anche partendo da lontano.

Sembola dire che sei stato chiarissimo è dire poco e tutto ciò che affermi è pienamente condivisibile e quindi giusto.

Continuo sempre a chiedermi come mai si tende sempre a contestare/rifiutare di accettare/sforzarsi di capire ciò che dice la legge... e ahime qui da noi in Sardegna è praticamente una cosa molto diffusa più che da altre parti d'Italia per non parlare a livello Europeo. La maggior parte della colpa di questa situazione "tenebrosa" per non usare altri termini và alla mancata voglia di informazione specifica della materia.

Grazie del tuo intervento.
 

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