Non vedo perchè a 15 anni in sella ad una
Rockrider non avrebbe potuto realizzare la durezza dello sport ed i sacrifici che richiede, nè perchè non avrebbe potuto accorgersi del contesto bellissimo o apriglisi un mondo. Son tutte cose che non dipendono dal marchio della bici.
Questo mi consente di scrivere una cosa che volevo dire da un paio di giorni e che per vari motivi non ho avuto il tempo ed il modo di buttare giù.
Il punto è che non esiste un solo modo di "fare mtb",
ce ne sono tanti, alcuni anche
molto diversi tra loro. Tanti biker lo ignorano o lo dimenticano e considerano quello che fanno loro come la pietra di paragone del "fare mtb", per cui se in bike park o nelle granfondo non incontrano bici Rockrider allora le bici Rockrider "non sono mtb".
"Fare mtb" comprende tante cose diverse, occorre farsene una ragione. C'è chi gira in bikepark, c'è chi fa lunghe escursioni alpine/appenniniche, chi fa le gare di enduro, chi le gare XC, chi le granfondo, chi i trail, e chi le girate nei boschi. Ognuno ha diritto di fare quello che gli piace di più,
nessuno ha diritto di denigrare chi fa altro.
E' questa autoreferenzialità che è alla base di gran parte della polemica.
Con questo credo di aver risposto anche alla richiesta di
@Minitrek
Sono assolutamente d'accordo con te Sembola. Sicuramente se gli veniva donata una Rockrider avrebbe potuto scoprire il "fare mtb", ne più, ne meno che con un altro marchio, non ci piove su questo.
Il punto però è proprio quello che dici tu, esistono tanti modi "fare mtb" ed il problema di auto referenziarsi riguarda chi denigra per partito preso rockrider=cancello, ma anche chi in tutta risposta difende il marchio con due paraocchi.
Usare una Rockrider ha diritto a 360° ad essere considerato fare mtb, ci mancherebbe altro, ma esiste anche un legittimo diritto a 360° nel dire "a me per fare mtb il marchio Rockrider non piace", proprio perchè il "fare mtb" è un modo vasto di intendere una passione.
Ora io ho scritto " a me Decathlon non piace" e ho spiegato le mie motivazioni (perchè mi è stato chiesto già in passato), che sono ben altre dal dire "sono dei cessi" per partito preso, in tutta risposta qua e la mi è arrivata una buona dose di perculaggio, sono quello che vaneggia di multinazionali, complotti, ideali fantasiosi ed utopie...tante cazzate irrealistiche scritto tra le righe. E va beh...diciamo che me la faccio andare bene.
Poi però mi trovo a leggere di fantasiosi sverniciamenti ipotetici: castelli in aria, basati sul nulla, anche questo è auto referenziarsi, ed è farlo scivolando nel lato agonistico della mtb... che non è assolutamente l'unico modo di intendere la mtb: "arrivare prima di qualcuno", ma è di certo un lato che esiste.
Allora io dico , se vogliono parlare di mtb race lo facciano in modo concreto, realistico e forse sarebbe opportuno parlarne con cognizione, più che coltivando solo proprio orticello, piuttosto che con ipotesi fantasiose.
Questa cosa che ho riportato spiega attraverso l'aspetto race del fare mtb, che si è solo uno dei vari di vista di intendere la mtb, il limite del concetto di grande
catena, di economica sui grandi numeri, il modello "multinazionale", in modo molto concreto e non fantasioso.
Al decathlon da ragazzino avrebbe trovato una mtb, sicuramente buona, concreta nella sostanza ad un prezzo vantaggioso.
Nel negozio, che si, vende bici fabbricate da multinazionali, ma è una piccola azienda fatta di persone, ha trovato una mtb, probabilmente più cara o con un peggior montaggio, ma insieme gli hanno regalato un'opportunità, che lui ha saputo/voluto cogliere e l'ha portato li dov'è. Altri avrebbero potuto non riuscirvi oppure a molti altri non sarebbe affatto interessata, perchè fare mtb non è certo solo far gare e team.
Chi vuole difendere strenuamente Decathlon a tutti i costi, dovrebbe allargare i suoi punti di vista, capire che Deca in tutta la loro solida convenienza, sono solo numeri, strategie, matematica statistica e bilanci.
Invece lo Sport (mauiscolo) e la mtb intesa come agonismo, è fatta ancora anche da Persone (scritto maiuscolo), considerato che questo grande gruppo, all'aspetto agonismo di fatto fin qui non ha portato un bel niente (per scelta aziendale, modo di essere, fini commerciali), come non ha portato un tubo al citato "sviluppo, ricerca, progettazione" per le stesse ragioni.
Questo può lecitamente e ragionevolmente, portare a dire ad alcune persone " a me è un marchio che non piace", il che non è denigrare per partito preso i loro prodotti, è avere un punto di vista differente, auto referenziasi per negare la legittimità di un punto di vista differente rispetto all'ampio concetto di intendere e fare mtb, porta solo a fare la figura dei tonni.