Codice Penale Art. 52

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fpmorpheus

Biker velocissimus
27/9/04
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South Garda Lake
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enry_mega_drop ha scritto:
Ho paura che porti soltanto ad un inasprimento dei metodi offensivi da parte dei rapinatori che magari potrebbero non pensarci due volte a sparare per primi.



Perchè adesso, invece, passano molto tempo a pensare se spararti o meno...
 

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Biker velocissimus
31/10/03
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Modena
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ma se adesso trovo uno nel mio garage che mi frega la bici, posso sparargli?
e se anziché nel garage è nel mio parcheggio?
e se invece è in un parcheggio pubblico (sempre della mia proprietà privata si tratta)?
e se girando in mtb mi ritrovo per sbaglio nella proprietà di qualcuno, può spararmi?
Dove si è spostato il limite della legittima difesa, dopo aver eliminato la proporzionalità rispetto all'offesa?

Immagino che i ladruncoli disarmati ora cambieranno mestiere... o si attrezzeranno.
:-(
 

Billo

Biker spectacularis
18/1/05
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Nella Fucina di eroi.
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1 Front race-1 Front enduro-1 BDC
il timore generale è che appunto si inasprisca anche la criminalità.
sono favorevole a non infliggere pene a chi in situazione di pericolo per se stesso e per i propri familiari reagisce con la forza, ovviamente solo se effettivamente provata la reale situazione di pericolo.
è della settimana scorsa la notizia che un uomo rientrando in casa ha trovato due intrusi che per tutta risposta lo hanno buttato giù dalla finestra.
fortuna ha voluto che abitasse al primo piano.
 

R4ptor

Biker superioris
18/7/04
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Pavia
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Olympia Nitro, Shimano 1x11 XT, Reba Race, Red Metal 3
Tratto da: http://dirittoinrete.forumfree.net/?t=4994641

L'art.52 del codice penale, nel testo attualmente vigente, stabilisce che non
è punibile chi commette un qualsiasi fatto costituente reato quando vi è
"costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui dal
pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata
all'offesa".

Il Senato ha approvato l'inserimento nell'art. 52 del codice penale dei
seguenti commi aggiuntivi:

"Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma (violazione di
domicilio, n.d.r.), sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma
del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi
indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di
difendere: a) la propria o altrui incolumità; b) i beni propri o altrui, quando
non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione. La disposizione di cui al
secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto
all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale,
professionale o imprenditoriale.".

Appare subito evidente che l'innovazione proposta non ha in nessun modo
l'effetto di "ampliare" i limiti di principio della legittima difesa. E'
infatti assolutamente pacifico che l'attuale normativa consenta la difesa, non
solo dell'incolumità personale, ma anche dei beni patrimoniali, propri o altrui
e, altrettanto sicuramente, del diritto all'inviolabilità del domicilio. Si
aggiunga che l'art. 59 del vigente codice penale estende la non punibilità
anche ai casi in cui chi agisce per difendersi creda solo per errore di essere
aggredito nella persona o nei beni, e che l'art.55 dello stesso codice prevede
una marcata attenuazione della responsabilità per chi ecceda colposamente nella
legittima difesa da un'aggressione, reale o supposta, cagionando, senza averne
l'intenzione, un danno maggiore del necessario.

La norma approvata dal Senato introduce però la presunzione che la reazione
dell'aggredito sia sempre e comunque proporzionata all'offesa minacciata,
quando il fatto avvenga nel domicilio dell'aggredito o nel suo luogo di lavoro.
Ciò nell' intento di sottrarre al giudice, limitatamente a questi casi, la
valutazione della proporzione tra offesa e difesa e di ridurre,
conseguentemente, tempi e modalità di accertamento dei fatti.

E' però del tutto irragionevole equiparare comportamenti assai diversi fra
loro, solo perché avvenuti in un determinato luogo. Anche a casa propria, si
può reagire a un'interferenza in modo appropriato, oppure in modo
manifestamente eccessivo. Non si può trattare allo stesso modo chi neutralizza
un rapinatore armato, chi spara freddamente a un ladruncolo sorpreso a rubare
nell'orto e chi coglie una buona occasione per sbarazzarsi dell'ex moglie
infuriata, che si è introdotta in casa e gli sta sfasciando i mobili!

Costituisce, d'altra parte, una pura illusione - per non dire una
mistificazione - l'idea che all'innovazione legislativa proposta possa
conseguire l'eliminazione, o la significativa riduzione, delle sofferenze che
causa all'aggredito il "normale" iter processuale che consegue all'emergere di
una caso di possibile difesa legittima. E', infatti, evidente che in nessun
caso si potrà prescindere dall'accertamento delle concrete circostanze in cui
si è svolto il fatto (su cui, fra l'altro, potranno esserci versioni
differenti da parte dei protagonisti e degli eventuali spettatori). Se qualcuno
è stato ucciso o ferito, bisognerà sempre accertare le cause della morte o
delle lesioni e il movente dell'azione, stabilire dove esattamente il fatto è
avvenuto, e con quali modalità; se (come prevede la stessa norma approvata dal
Senato) la persona che ha commesso il fatto era legittimamente presente sul
posto, se deteneva legittimamente l'arma, se non vi fosse stata desistenza, se
vi era stato pericolo di aggressione. Ma anche, aggiungiamo noi, se il corpo
dell' eventuale vittima sia stato spostato, se l'aggressore non sia stato
attirato di proposito sul luogo del fatto, ecc. Tutti accertamenti, questi, che
richiedono esami testimoniali, perizie, consulenze, ispezioni del luoghi, e
così via, con l'inevitabile corredo di informazioni di garanzia, nomina di
difensori, ecc: atti, cioè, di carattere e di competenza prettamente
giurisdizionale, almeno in uno Stato di diritto.
 

vuferosilver

Biker superis
24/5/05
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Arcore
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Per me è un passo avanti nella tutela delle persone perbene.
E' chiaro che alcuni pericoli sopracitati possono sussistere, ma la legge deve tener conto del rapporto vantaggi/svantaggi e i primi sono secondo me decisamente maggiori dei secondi.
E' chiaro che nessuna legge funziona se non viene supportata dall'intelligenza delle persone e quindi il pazzo che ti spara se con la biga x errore gli attraversi il campo c'era prima e ci sarà adesso (spero di no x noi!!).
Ciao
 

fellow

Biker assatanatus
5/10/03
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Calcinato (BS)
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enry_mega_drop ha scritto:
Ho paura che porti soltanto ad un inasprimento dei metodi offensivi da parte dei rapinatori che magari potrebbero non pensarci due volte a sparare per primi.

anche a me viene questa preoccupazione sinceramente....
 

GeneralLee

Biker perfektus
10/7/03
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città di castello
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secondo me quando la tutela della sicurezza pubblica viene demandata ai singoli cittadini siamo difronte ad una grave sconfitta delle istituzioni che non sono riuscite a trovare metodi più "democratici".

ma ormai non ci dobbiamo sorprendere, si va sempre verso le soluzioni più facili a ogni tipo di problema, fregandosene molto spesso dei diritti della gente
ma è possibile che in mondo dove da un satellite ti leggono anche la marca delle scarpe che porti ci sia bisogno di tenersi una pistola sotto il cuscino o dietro il bancone per sentirsi sicuri?!?!
 

ziofranko

Biker tremendus
2/9/04
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spero che nn si impenni il mercato delle armi private, altrimenti sapremo anche xchè (o x chi?) è stata avallata questa legge.
spero di sbagliarmi, ma tant'è...
 

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Biker velocissimus
31/10/03
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R4ptor ha scritto:
come mai hai omesso:

la premessa

A seguito dell'approvazione in Senato del disegno di legge n.1899 in tema di
legittima difesa, i sottoscritti docenti di diritto e procedura penale
ritengono indispensabile e urgente informare la pubblica opinione della reale
portata della riforma proposta e fanno appello, nel contempo, agli onorevoli
deputati, perché sia scongiurata la definitiva approvazione del disegno di
legge varato dall'aula del Senato.

Le conclusioni

In realtà, disposizioni come quella approvata dal Senato rappresentano solo un
arretramento a leggi di tipo casistico, come le "gride" di manzoniana memoria,
annullando il progresso insito nel carattere generale e astratto della legge,
proprio del diritto moderno. Esse, da un lato, mediante il ricorso alla
"presunzione", mortificano in via di principio il ruolo del giudice;
dall'altro, aprono la strada a inevitabili controversie applicative. Basti
pensare, per fare un esempio banale, ai problemi che potrebbero nascere nei
casi di liti violente fra vicini di casa!

Ma ben più grave, dal punto di vista ideologico, è l'implicita affermazione di
principio che, in casa propria - o, peggio, sulla soglia della propria bottega
- tutto sia lecito. Dal punto di vista politico-criminale, un solo effetto
sarebbe certo: la rincorsa al possesso più o meno legittimo di armi da parte
delle categorie e dei ceti più esposti, e la conseguente maggiore aggressività
di una delinquenza, già di per sé ben agguerrita, consapevole dell'accresciuta
aggressività "difensiva" delle potenziali vittime. La cronaca recente fornisce,
a questo riguardo, esempi molto significativi. Nè ci vuole molta fantasia per
immaginare l'instaurarsi di prassi malavitose, che vedano aumentare gli agguati
predisposti attirando il proprio nemico in casa propria.

E' per questi motivi che i sottoscritti ritengono ormai indifferibile una forte
mobilitazione contro riforme legislative, in cui non si sa dove finisca
l'analfabetismo giuridico e dove inizi la malafede; e ritengono, per intanto,
loro preciso dovere quello di sollecitare la più severa e vigile attenzione
degli onorevoli componenti della Camera dei Deputati, nonché della pubblica
opinione, perché sia bloccato l'iter parlamentare della ennesima disposizione
di pura facciata - ma quanto mai pericolosa per la coerenza e la civiltà del
sistema giuridico - con cui, in mancanza di meglio, si va alla ricerca di un
facile consenso presso un'opinione pubblica disorientata e assai scarsamente
informata.

I firmatari

Bruno Assumma, Università di Napoli Federico II

Giuliano Balbi, 2° Università di Napoli

Alessandro Bondi, Università di Urbino

Roberto Bartoli, Università di Firenze

Stefano Canestrari, Università di Bologna

Andrea Castaldo, Università di Salerno

Mauro Catenacci, Università di Teramo

Antonio Cavaliere, Università di Napoli Federico II

Agostino De Caro, Università del Molise

M.Valeria Del Tufo, Suor Orsola Benincasa - Napoli

Alberto di Martino, SSSUP di Pisa

Emilio Dolcini, Università di Milano Statale

Paolo Ferrua, Università di Torino

Giovanni Fiandaca, Università di Palermo

Carlo Fiore, Università di Napoli Federico II

Stefano Fiore, Università del Molise

Giovanni Flora, Università di Firenze

Luigi Foffani, Università di Modena-Reggio Emilia

Gabriele Fornasari, Università di Trento

Francesco Forzati, Università di Napoli Federico II

Carlo Federico Grosso, Università di Torino

Gaetano Insolera, Università di Bologna

Elio Lo Monte, Università di Salerno

Vincenzo Maiello, Università di Napoli Federico II

Stefano Manacorda, 2° Università di Napoli

Adelmo Manna, Università di Foggia

Ferrando Mantovani, Università di Firenze

Giorgio Marinucci, Università di Milano Statale

Enrico Marzaduri, Università di Pisa

Alessandro Melchionda, Università di Trento

Enrico Mezzetti, Università di Teramo

Sergio Moccia, Università di Napoli Federico II

Lucio Monaco, Università di Urbino

Vincenzo Bruno Muscatiello, Università di Bari

Tullio Padovani, SSSUP di Pisa

Francesco Carlo Palazzo, Università di Firenze

Carlo Enrico Paliero, Università di Milano Statale

Michele Papa, Università di Firenze

Paolo Patrono, Università di Verona

Massimo Pavarini, Università di Bologna

Domenico Pulitanò, Università di Milano Bicocca

Giuseppe Riccio, Università di Napoli Federico II

Andrea Scella, Università di Udine

Francesco Schiaffo, Università di Salerno

Giuseppe Spagnolo, Università di Bari

Federico Stella, Università Cattolica di Milano

Luigi Stortoni, Università di Bologna

Alfonso M.Stile, Università di Roma La Sapienza

Stefano Torraca, Università del Sannio

Francesco Viganò, Università di Milano Statale

Marco Zanotti, Università di Udine
 

GeneralLee

Biker perfektus
10/7/03
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città di castello
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ma che li citiamo a fare i docenti universitari, si sa benissimo a chi sono in mano le università ( e i tribunali, i giornali, le scuole,le pubbliche amministrazioni,la tv pubblica, le parrucchierie, gli asili nido, le pescherie...), non perdono mai occasione di ricordarcelo!
 

geppo960

Biker grossissimus
23/6/03
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Roma NW
www.ebic.it
shrdlu ha scritto:
Era ora! Adesso ho un motivo in meno per trasferirmi negli States.
Io invece ne trovo uno, in quanto fino a ieri una legge cosi' idiota da copiare agli states non l'avevamo ancora importata, invece ora e' lo stesso (o quasi) sia qui che li.
A quando la pena di morte ?
-Cambiamo governo please-
 
Stato
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