Bella indicazione... piena di buon senso.
Ma permettimi di dire anche la mia.
So che x te IL CANTO è IL POSTO x te, come x me lo è IL SANGE.
Però sono due filosofie di affrontare le uscite del weekend differenti... ed è quà che ognuno decide come affrontarle.
Ho già preso il cicchetto da Anto (parente prossimo di Eymerich) per avere ' indicato ' (convinto?) a Eymerich il modo di NON UTILIZZARE l' auto nelle uscite prossime a casa. Ed effettivamente, si spreca un bel pò di tempo nell' avvicinamento su bitume ai posti interessanti x la MTB.
Al di là di pensarla come un verde, nel senso NO AUTO-NO INQUINAMENTO (sarebbe stupido, se poi ognuno di noi, a parte il Carlao, ogni mattina prende la sua auto, anche se potrebbe farne a meno, e và al lavoro, distanze permettendo), ognuno poi è libero di fare come vuole.
E' chiaro che per uno che abita ad Agrate e dintorni, se non ha una preparazione fisica adeguata, non si spara il giro del Barro partendo da casa!
Con Eymerich e Deep, abbiamo cominciato con Pegorino e Cantalupo, poi Montevecchia, e alla fine il Deep è arrivato sul Sange, e in totale si è sparato + di 70 Km! Eymerich è rimasto un pò bloccato dall' incidente che ha avuto a Maggio, altrimenti sarebbe agli stessi livelli.
Concludo : al miniraduno anch'io sono andato a Moggio by car, è ovvio, ma se posso farne a meno, l' auto non la prendo. E aggiungo ; l' ultima volta che siamo andati al Canto assieme, mi pare che io e te siamo arrivati a casa + o- alla stessa ora (si, d'accordo, tu hai 5 Km in +).
E mi sembra che il Massy ed altri non sono partiti da casa, questa domenica, x affrontare il Canto, per cui...
Quello che è importante, secondo me, è che dopo aver provato con altri a affrontare delle uscite, + o - impegnative, ogni biker, neofita o navigato, abbia chiare le sue possibilità fisiche, ma nel momento che affronta l' uscita! e che la affronti nella maniera a lui più congeniale...
Questo non perchè possa essere di peso ad altri (MT, Carlao, ecc... hanno dimostrato che non c'è un primo o un peso quando si esce in gruppo, ma c' è IL GRUPPO), ma come dici tu, il soffrire troppo poi non porta a godere del giro, dei posti, della compagnia, ma solo ad un senso di nausea e stremazione che distorce la filosofia della MTB.
Ciò non toglie che ognuno deve TROVARE i propri limiti, come ha fatto Massy (al quale consiglio : avanti così!), allargandoli poco a poco, perchè tutti noi 'navigati' abbiamo fatto così.

o no?