News Andreas Tonelli muore cadendo in bici nelle Dolomiti

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Matteo_Harlock

Biker superis
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Alto Adige
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MTB
Avendo passato 50 anni a fare sport di montagna e seguire "le mode" dall'arrampicata slegato ai canali dello sci estremo
alle prime evoluzioni con sci e tavola nei park ,avendo anche partecipato attivamente mi vien da pensare che in ogni attività l'estremo, il rischio, specie se filmato o fotografato ,"fanno conoscere lo sportivo " cosa che se vinci il campionato italiano XC non ti dà se non nella tua stretta cerchia
Da sempre è così ,spesso le difficoltà tecniche oggettive se tolte dal contesto e portate in un pezzo senza rischio vita sono medie nemmeno altissime ,vedere il vuoto rischiare la vita le fa sembrare "estreme" Quindi vivere di questo vuol dire presentarsi ai social con un biglietto da visita ...eccomi amici
Il ciclo alpinismo sport in via di sviluppo e bellissimo sembra l'arrampicata dei tempi dei filmati "operà vertical" di Edlinger il Verdon dove io come tanti altri perfetti sconosciuti ,negli anni 80 salivamo le stesse vie saltando gli spit già rari e facendo mono tiri anche di 6c o 7a dopo averli ripetuti da slegati ,rischiando inutilmente la pelle
Questo pippone per dire che secondo me il ciclo alpinismo corre due rischi nei nostri contesti ,il primo è l'emulazione di massa ,il secondo dopo vari incidenti il di quà e di là i tromboni del CAI facciano chiudere i sentieri in quota alle bici
Alcune considerazioni...

- alcuni atleti dell'estremo usano IG per raggiungere il pubblico dei "non praticanti" di quella disciplina. I "non praticanti" sono quelli che si fanno affascinare dall'esposizione, dal rischio, e non sanno valutare il gesto tecnico. Per dire, un MTBiker nel vedere la discesa iniziale del Piz Duleda, capisce che a meno dell'esposizione di tecnico non c'è molto. C'è maggior dimostrazione di abilità enduristica nel percorrere la Black Snake fluida e pulita. Per cui ecco che IG diventa il modo per ritagliarsi un proprio ritorno di immagine, laddove gli addetti ai lavori potrebbero dire "embè?"

- i sentieri in quota sono GIA' chiusi alle bici. In Veneto tutti i sentieri con larghezza inferiore ai 1.5m sono vietati. In Trentino, sono vietati tutti quelli non inseriti nella rete ciclistica ufficiale. Ad esempio, se si scende dal Grostè in direzione Malga Flavona (percorso pedalabilissimo massimo S2) si è in super-multa

- rischio emulazione di massa per il momento recondito. Il cicloalpinismo è possibile solo con bici tradizionali e richiede dislivelli notevoli. Più su qualcuno ha definito 1600 D+ un dislivello "folle". Ma questi sono dislivelli "minimi sindacali" se devi scendere da una cima/passo a 3000m, dato che le strade di fondovalle non salgono mai oltre i 1500-1600, a meno che non vi sia un impianto di risalita. Per cui la barriera all'accesso limita ancora l'emulazione da parte della massa

Certo, se estendiamo il concetto di "cicloalpinismo" ad altri sentieri con facile accesso, dove si possono usare le elettriche (ad esempio la Val Travenanzes), siamo già in condizioni di sovraffollamento...
 

Marco1031

Biker superis
23/10/24
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Alcune considerazioni...

- alcuni atleti dell'estremo usano IG per raggiungere il pubblico dei "non praticanti" di quella disciplina. I "non praticanti" sono quelli che si fanno affascinare dall'esposizione, dal rischio, e non sanno valutare il gesto tecnico. Per dire, un MTBiker nel vedere la discesa iniziale del Piz Duleda, capisce che a meno dell'esposizione di tecnico non c'è molto. C'è maggior dimostrazione di abilità enduristica nel percorrere la Black Snake fluida e pulita. Per cui ecco che IG diventa il modo per ritagliarsi un proprio ritorno di immagine, laddove gli addetti ai lavori potrebbero dire "embè?"

- i sentieri in quota sono GIA' chiusi alle bici. In Veneto tutti i sentieri con larghezza inferiore ai 1.5m sono vietati. In Trentino, sono vietati tutti quelli non inseriti nella rete ciclistica ufficiale. Ad esempio, se si scende dal Grostè in direzione Malga Flavona (percorso pedalabilissimo massimo S2) si è in super-multa

- rischio emulazione di massa per il momento recondito. Il cicloalpinismo è possibile solo con bici tradizionali e richiede dislivelli notevoli. Più su qualcuno ha definito 1600 D+ un dislivello "folle". Ma questi sono dislivelli "minimi sindacali" se devi scendere da una cima/passo a 3000m, dato che le strade di fondovalle non salgono mai oltre i 1500-1600, a meno che non vi sia un impianto di risalita. Per cui la barriera all'accesso limita ancora l'emulazione da parte della massa

Certo, se estendiamo il concetto di "cicloalpinismo" ad altri sentieri con facile accesso, dove si possono usare le elettriche (ad esempio la Val Travenanzes), siamo già in condizioni di sovraffollamento...
Il problema dei social è proprio questo. Permette a gente che non ha le minime capacità tecniche di affrontare percorsi difficili, mettendosi a rischi e pericoli che magari manco contano
 
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Robibz

Biker assatanatus
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Bolzano
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una
anche se non è MTB, uno dei pochi atleti che ammiro tra chi appunto fa imprese al limite, è il buon Alex Honnold. La sua impresa in free solo sul El Capitan è qualcosa di pazzesco e, credo, l'avrebbe fatta anche da solo per i cavoli suoi....veramente un mito.
Sembra veramente un ragazzo pane e salame a cui non sbatte nulla dei social:prost:
Ci credi se ti dico che non ho il coraggio di vederlo anche se so che è andato tutto bene?
 

VinciTrail

Biker poeticus
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Tesero - Val di Fiemme
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Orbea OIZ M-Team
Il problema dei social è proprio questo. Permette a gente che non ha le minime capacità tecniche di affrontare percorsi difficili, mettendosi a rischi e pericoli che magari manco contano
Si però attenzione, alla base di tutto dovrebbe anche esserci un minimo di buon senso e di raziocinio personale! Altrimenti si punta il dito contro i social e siamo apposto..

Che i social abbiano creato questa "nebbia" di deficienza che aleggia su molti è innegabile, però minki@.. ognuno di noi dovrebbe avere la propria testa per pensare e fare le proprie valutazioni!
Io ho fatto 11 anni di volontariato CAI (9 anni di direttivo come Vice-presidente), ho accompagnato in montagna un sacco di gente e credetemi che ne ho viste di tutti i colori anche prima del boom dei social. Chiaro che adesso gli storditi e quelli improvvisati sono molti di più..
 

Marco1031

Biker superis
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Si però attenzione, alla base di tutto dovrebbe anche esserci un minimo di buon senso e di raziocinio personale! Altrimenti si punta il dito contro i social e siamo apposto..

Che i social abbiano creato questa "nebbia" di deficienza che aleggia su molti è innegabile, però minki@.. ognuno di noi dovrebbe avere la propria testa per pensare e fare le proprie valutazioni!
Io ho fatto 11 anni di volontariato CAI (9 anni di direttivo come Vice-presidente), ho accompagnato in montagna un sacco di gente e credetemi che ne ho viste di tutti i colori anche prima del boom dei social. Chiaro che adesso gli storditi e quelli improvvisati sono molti di più..
La gente negli anni è diventata più rimbambita, e lo dico da persona che ha 19 anni, quindi uno che vive sulla fascia d'età dove sembra che la deficienza sia aumentata. Comunque sono d'accordo col resto del discorso che hai fatto.
 

stefanocucco83

Biker tremendus
13/5/14
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Calavino (TN)
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Ci credi se ti dico che non ho il coraggio di vederlo anche se so che è andato tutto bene?
si, beh ansia a mille quel documentario! però è veramente bello
C'è il film sulla sua impresa a El Capitan che fa vedere benissimo come si sia preparato nei minimi dettagli, provando, riprovando e strariprovando ogni passaggio legato. E tornando indietro al primo tentativo perché non se la sentiva. Rischio altissimo, ovviamente, ma calcolato in maniera maniacale in modo da togliere ogni variabile imprevista, per quanto possibile in una scalata del genere.
Lontano mille miglia dalle cazzate di Instagram. Lo definirei un approccio old school, che oramai è diventato un approccio rivoluzionario rispetto al mondo "social" in cui viviamo.

a me ha fatto morire quando, rientrato dopo l'impresa, si mette a fare trazioni nel suo VAN, come qualsiasi altro giorno:mrgreen:
Comunque credo che adesso, dopo che è diventato papà, non si dedichi più al free solo.
Altra scelta che io ammiro. Puoi lasciare una moglie, un fratello..i genitori, ma i propri figli li metto ad un livello superiore e per loro non puoi continuare a fare attività estreme in cui ogni volta sei a rischio di lasciarli orfani..almeno quando sono ancora piccoli e per loro sei il punto di riferimento
 

VINS61

Biker poeticus
15/10/20
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GHEMME
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CANNODALE FLASH 29 SI
Si però attenzione, alla base di tutto dovrebbe anche esserci un minimo di buon senso e di raziocinio personale! Altrimenti si punta il dito contro i social e siamo apposto..

Che i social abbiano creato questa "nebbia" di deficienza che aleggia su molti è innegabile, però minki@.. ognuno di noi dovrebbe avere la propria testa per pensare e fare le proprie valutazioni!
Io ho fatto 11 anni di volontariato CAI (9 anni di direttivo come Vice-presidente), ho accompagnato in montagna un sacco di gente e credetemi che ne ho viste di tutti i colori anche prima del boom dei social. Chiaro che adesso gli storditi e quelli improvvisati sono molti di più..
Infatti il CAI è il tipico esempio dove ci sono state e ci sono persone in gamba come te gente che in montagna ci va e ci lavora come volontario ,sentieri ecc. sportivi CAAI per arrivare ai "tromboni " politici politicanti e personaggi da assemblee e poteri decisionali da dichiarazioni sui giornali .
 

picca

Biker grossissimus
24/6/14
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Frontino basco
Si però attenzione, alla base di tutto dovrebbe anche esserci un minimo di buon senso e di raziocinio personale! Altrimenti si punta il dito contro i social e siamo apposto..

Che i social abbiano creato questa "nebbia" di deficienza che aleggia su molti è innegabile, però minki@.. ognuno di noi dovrebbe avere la propria testa per pensare e fare le proprie valutazioni!
Io ho fatto 11 anni di volontariato CAI (9 anni di direttivo come Vice-presidente), ho accompagnato in montagna un sacco di gente e credetemi che ne ho viste di tutti i colori anche prima del boom dei social. Chiaro che adesso gli storditi e quelli improvvisati sono molti di più..

La gente negli anni è diventata più rimbambita, e lo dico da persona che ha 19 anni, quindi uno che vive sulla fascia d'età dove sembra che la deficienza sia aumentata. Comunque sono d'accordo col resto del discorso che hai fatto.
Avete centrato il punto tutti e due.
Verissimo quello che dice @VinciTrail, ma vero anche che la gente non ha più la minima capacità di discernimento.

Si fa tutto ciò che piace agli altri, senza considerare quel che piace a noi.
In tutti i campi, fin dai più banali.
Penso alla merdà di musica che ascolta la gente, a dove vanno in vacanza, a cosa mangiano e cosa bevono..
Parlo in terza persona tentando di tirarmene fuori, sarò un pò presuntuoso,...anche se poi non è facile quando tutto ciò che ti circonda va in un' unica direzione.

Mi scuso per l'OT, ma spero che possa contribuire lo stesso un minimo alla discussione.
 

Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
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anche se non è MTB, uno dei pochi atleti che ammiro tra chi appunto fa imprese al limite, è il buon Alex Honnold. La sua impresa in free solo sul El Capitan è qualcosa di pazzesco e, credo, l'avrebbe fatta anche da solo per i cavoli suoi....veramente un mito.
Sembra veramente un ragazzo pane e salame a cui non sbatte nulla dei social:prost:

Quello di Honnold è un caso più unico che raro.

Lo hanno studiato e a quanto pare ha un controllo straordinario delle emozioni legate alla gestione della paura e del rischio, proprio a livello fisiologico pare che sia in grado di rimanere straordinariamente lucido e distaccato in situazioni che portano le persone "normali" a reazioni incontrollabili.

Per lui penzolare da una cornice a strapiombo con centinaia di metri di vuoto o stare appeso alla stipite di una porta a dieci centimetri da terra sono situazioni emotivamente (e fisiologicamente) paragonabili, mentre a una persona "normale" sudano le mani e aumentano i battiti anche solo a guardare su uno schermo quello che sta facendo...

E' chiaro che ha la consapevolezza che nel primo caso perdere la presa vuol dire fine dei giochi, ma il suo corpo e la sua mente rispondono ugualmente bene in entrambi i casi.

https://student-learning.in/2024/01...t-our-wellbeing-and-happiness/comment-page-1/

Che sia diventato lo scalatore che è grazie a questa capacità, o che abbia sviluppato questa capacità grazie alla sua passione per le arrampicate in free solo non ci è dato saperlo, e credo sia impossibile stabilirlo, ma è comunque un dubbio molto interessante.

Resta il fatto che guardando "Free solo" traspare quanto sia particolare la sua personalità da alpinista vagabondo/eremita (non senza problemi relazionali nel mondo "normale").

Se Jimmy Chin & co. non lo avessero tirato fuori dalla tana probabilmente in pochissimi avrebbero saputo delle sue imprese al di fuori dal suo ristretto circolo sociale.

In ogni modo sarà anche un fenomeno, ma non è del tutto distaccato dal mondo reale, anche nel documentario un tema centrale è appunto l'impatto che queste sue peculiarità hanno avuto sulla sua relazione con quella che poi diventerà sua moglie e sulle persone a lui emotivamente vicine.
 

ChristianR

Biker ciceronis
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Lo hanno studiato e a quanto pare ha un controllo straordinario delle emozioni legate alla gestione della paura e del rischio, proprio a livello fisiologico pare che sia in grado di rimanere straordinariamente lucido e distaccato in situazioni che portano le persone "normali" a reazioni incontrollabili.

Resta il fatto che guardando "Free solo" traspare quanto sia particolare la sua personalità da alpinista vagabondo/eremita (non senza problemi relazionali nel mondo "normale").
Infatti a tratti appare quasi come un disagiato che sa fare benissimo una cosa sola e fatica in qualsiasi altra normalità della vita.
Quella caratteristica è stata sicuramente fondamentale per le imprese eccezionali che ha fatto, ma è una situazione molto diversa da quella di Tonelli secondo me.
 

Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
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Infatti a tratti appare quasi come un disagiato che sa fare benissimo una cosa sola e fatica in qualsiasi altra normalità della vita.
Quella caratteristica è stata sicuramente fondamentale per le imprese eccezionali che ha fatto, ma è una situazione molto diversa da quella di Tonelli secondo me.

Assolutamente d'accordo con te, quello su cui ho dei dubbi è solo quanto l'esistenza dei social possa aver contribuito al tragico incidente di Tonelli (e ad altri simili).

In "free solo" Jimmy Chin è riluttante a riprendere Honnold proprio per via del fatto che se un incidente fosse capitato poi si sarebbe sentito in parte responsabile, mai avrebbe potuto sapere se la presenza di una telecamera avrebbe in qualche modo portato Honnold a comportarsi diversamente da come avrebbe fatto in sua assenza.

I social (o l'osservazione diretta in ogni caso) inducono una sorta di principio di indeterminazione, il fatto stesso di osservare influenza inevitabilmente ciò che viene osservato, con esiti praticamente imprevedibili.
 

Cappellaio Matto

Biker popularis
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Italia
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Mondraker
Lui lo trovo “insopportabile” proprio come atteggiamento nei sui video.
Non so, magari sbaglio, ma lui e Torquato Testa è evidente che facciano tutto per i social e i like.
Tonelli invece trovo avesse un atteggiamento diverso.
logico che non disdegnava, essendo il suo lavoro, ma si poneva in maniera diversa secondo me. Non risultava così “spaccone”…
Che strano, a leggerti salta subito in mente il detto "Tutti ti amano quando sei due metri sotto terra" ... :roll:
Oscar Wilde
 
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ChristianR

Biker ciceronis
18/2/03
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I social (o l'osservazione diretta in ogni caso) inducono una sorta di principio di indeterminazione, il fatto stesso di osservare influenza inevitabilmente ciò che viene osservato, con esiti praticamente imprevedibili.
Considerazione molto interessante che credo riassuma molto bene quella che nei post precedenti ho chiamato "spirale social".
 

Venexian

Biker popularis
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Noale
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Canyon Spectral CF8
Che strano, a leggerti salta subito in mente il detto "Tutti ti amano quando sei due metri sotto terra" ... :roll:
Oscar Wilde
Anche no.

Bassot lo seguo perché al di là del suo modo di fare - che mi indispettisce parecchio - , gira nelle stesse zone di Tonelli/ironmike (tanto per fare due nomi) che sono le stesse che frequento anch’io; quindi è pura curiosità… mica sempre fa robe estreme e ogni tanto può capitare un giro anche alla mia portata.

Di Torquato Testa ho visto più di qualche video sul tubo, ma non lo seguo perché né i contenuti né i suoi modi di piacciono…

Andreas Tonelli non solo lo seguivo, ma avevo anche preso contatti con lui per farmi da guida una giornata quando ad agosto sarò su per le ferie…
 

Marco1031

Biker superis
23/10/24
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Avete centrato il punto tutti e due.
Verissimo quello che dice @VinciTrail, ma vero anche che la gente non ha più la minima capacità di discernimento.

Si fa tutto ciò che piace agli altri, senza considerare quel che piace a noi.
In tutti i campi, fin dai più banali.
Penso alla merdà di musica che ascolta la gente, a dove vanno in vacanza, a cosa mangiano e cosa bevono..
Parlo in terza persona tentando di tirarmene fuori, sarò un pò presuntuoso,...anche se poi non è facile quando tutto ciò che ti circonda va in un' unica direzione.

Mi scuso per l'OT, ma spero che possa contribuire lo stesso un minimo alla discussione.
Sono d'accordo con te
 

Dani1000

Biker ultra
24/11/11
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Genova
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Non conoscevo/seguivo Tonelli. Forse avrò visto qualche spezzone qua e la e quindi non posso "giudicare" in nessuna maniera il personaggio e ancora meno la persona. Posso solo fare le condoglianze ai suoi cari e basta
Quindi non posso sapere quanta percentuale di quello che faceva era veramente solo "passione" e quanto "lavoro per i social". Però ci sono oggettivamente delle cose che si fanno solo per se stessi e delle cose che si fanno solo per il pubblico. A volte si perde il senso della misura e inevitabilmente le due cose s' intersecano e si sommano. In entrambi i casi si cerca di spostare sempre più la il limite e l'asticella della difficoltà, dell' impegno, dell' adrenalina etc... La motivazione possono essere personali o perché è il ritmo del lavoro che ti sei scelto che lo impone.
Lui era in cima ad un monte con la bicicletta con tanto di telecamere varie per riprendersi. Per quanto mi riguarda questo non aggiunge o toglie "valore" a quello che faceva o stava facendo in quel momento. Posso dire che a me l' estremo a tutti i costi non piace mai e lo trovo quasi sempre una forzatura che per un non nulla può portare a delle conseguenze estreme. Si alza troppo la percentuale di rischio e di conseguenze gravi.
Oggi dopo averne sentito tanto parlare ho visto il video. Non voglio far dietrologia e cercare di capire perché ha scelto/fatto quella linea diversa dal sentiero che lo ha portato a perdere il controllo dove cominciava il dirupo con le relative conseguenze. Però se fosse stato 1 metro più in la non li sarebbe successo nulla. Probabilmente aveva fatto cose molto più difficili e adrenaliniche e gli era sempre andata bene, per bravura e quel pizzico di fortuna che questa volta non ha avuto. Perché quando fai queste cose la bravura è fondamentale, ma se ci si mette di mezzo la sfiga, anche se fai un errorino microscopico che in mille altre situazioni non porta conseguenze in una situazione limite può portare a conseguenze nefaste.
Non ho mai fatto cose estreme in bici, non ne sono capace e soprattutto non ho lo spirito per farlo. Però anche io nel mio piccolo sono caduto da uno strapiombo di circa 5 metri e con conseguenze minime, qualche livido e un dito rotto, Caduta dovuta ad un piccolo errore dato da distrazione, stanchezza, ma soprattutto eccesso di fiducia perché era un passaggio che avrò fatto decine di volte. Ho avuto sfortuna nel cadere, ma un gran cu@o nella caduta. cosa che a lui non ha avuto in quel momento ma in altre 100 volte magari si e non se ne è mai reso conto. Come del resto tutti noi molte volte non ci accorgiamo delle porte che si aprono davanti a noi e quelle che si chiudono dietro di noi
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
14/9/10
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Il problema dei social è proprio questo. Permette a gente che non ha le minime capacità tecniche di affrontare percorsi difficili, mettendosi a rischi e pericoli che magari manco contano
Cioè i social permettono?
I social sono solo uno strumento di contorno (e guadagno). Che permette o non permette è la testa di ognuno di noi. E se qualcuno arriva a fare cose dove rischia grosso solo per i social allora di testa ce n'è poca. (Risposta generica non riferita al caso specifico).
 
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~ NCLT ~
19/10/13
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Green Marino
Cioè i social permettono?
I social sono solo uno strumento di contorno. Che permette o non permette è la testa di ognuno di noi. E se qualcuno arriva a fare cose dove rischia grossi solo per i social allora di testa ce n'è poca. (Risposta generica non riferita al caso specifico).
Dovrebbe essere ciò che pensano tutti , o per lo meno chi la testa la usa , ma vedendo cosa ci viene mostrato da chi si sente il più bravo ( e sicuramente lo è) viene da pensare che non sia così purtroppo .
 

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