Il punto focale è proprio questo. Gli operatori commerciali (principalmente gli impiantisti, ma anche i ristoratori e gli albergatori) hanno un reale interesse a supportare questo segmento di domanda? Sono disposti ad supportare chi realizza o manutiene i sentieri, almeno pagandogli le spese? O come purtroppo accade spesso in Italia vorrebbero gente che viene e paga senza dover investire una lira? La mia opinione è che, conoscendo la mentalità locale, i ragazzi di Abbadia che hanno organizzato il tutto hanno fatto un grande lavoro e si meritano di vedere premiati i propri sforzi.
Non più grande, ma
molto più grande che in Italia. E non solo per la MTB, ma per praticamente qualsiasi sport. In compenso noi italiani siamo bravissimi come sportivi davanti alla TV...
Tanto per dare un'idea dei numeri necessari per arrivare ai "milioni di euro", faccio un esempio.
Immaginiamo un bike park qualunque: diciamo che il biker "medio" venga per due giorni, faccia un pernottamento a mezza pensione , compri due giornalieri e due pranzi leggeri. A spanne sono 60 euro di pernottamento, 30 di impianti, 20 per i pranzi: sono 110 euro per due giornate, arrotondiamo a 150 (le birre dobbiamo considerarcele, no?

). Per arrivare ad UN milione di euro di giro d'affari (l'indotto è un'altra cosa) occorre avere 6667 presenze di questo tipo (per la precisione sono 13.333 presenze dal punto di vista del bike park, 6667 dal punto di vista alberghiero). Se "spalmiamo" le presenze su tre mesi (diciamo dai primi di giugno a metà luglio e da metà agosto a settembre) sono 148 presenze medie al giorno. In quanti bike park italiani si arriva a questa cifra non tutti i giorni, ma anche solo nei weekend?

(