Resoconto della 6h dell’Alpe di Monghidoro
Partiamo da Parma la domenica mattina con un quesito che ci accompagnerà per tutto il viaggio,
Rioveggio oppure Sasso Marconi???
Quale uscita sarà quella giusta?
Quasi quasi, esco a Casalecchio così non faccio torto a nessuno!
La Guardia di Finanza ci ferma in quanto ha ricevuto segnalazione da parte della Hero di un contrabbando illegale di chupa-chupa, ho faticato non poco a convincerli che ciò che avevo in auto era solo per uso personale!
Il sole ci accompagnerà per tutta la giornata, con un clima tipicamente estivo, anche dovuto al fatto che a Giove Pluvio l’Endurance Tour, ha già pagato dazio ai Barboj!!!
Dopo un lento girovagare per l’Appennino Bolognese, arriviamo finalmente a Monghidoro, dove ritroviamo tutti gli amici, il gazebo ormai si monta da solo e in un attimo anche il check in è fatto.
Appena arrivati notiamo la moltitudine d’innocue cavallette che saltano nei prati, nonché la totale assenza di vespe impegnate in giro per i colli Bolognesi; zanzare tigre nemmeno l’ombra, merito della maglia di spider-man del buon Giovanni.
Stefania anche in quest’occasione mi mette in guardia, il percorso è più tecnico che in Lunigiana, per ringraziarla invitiamo Luca nell’accampamento dei Kinomana.
Al briefing Giovanni ci comunica il tratto da fare di corsa a piedi (si, speraci).
Personalmente richiedo un prete per l’estrema unzione, che mi aspetti su all’osteria del Fantorno,
visto il tratto da fare in salita!!!
Tre..due…uno…VIA!!
Inforcata la bici, si parte subito…… in salita, per i successivi 5km., un continuo di curve che avrebbero mandato nel pallone anche il navigatore di Loeb…….avete presente :
“sinistra 2, apri per destra 4”
Il percorso è duro, ma anche molto divertente, ricco di single-track, ponticelli di legno sia in salita sia in discesa, un piccolo ma insidioso guado, curve che obbligano l’incrocio delle manopole con il tubo obliquo.
Una delle cose spettacolo di questa gara è stato il ristoro capitanato da Susanna che, con le sue preziose manine ha confezionato migliaia di carrè alla nutella e marmellata; almeno un quarto di questi sono finiti in quel pozzo senza fondo del mio stomaco, unica nota dolente ..nemmeno una Corona!!
Il pasta party finale è stato curato dalla locale associazione gli amici d’oltr’Alpe che a base di crescentine e salumi fanno dimenticare ogni fatica.
Un apprezzamento particolare va al cuoco della pasta, che dopo averla cotta la faceva passare anche in padella col sugo.
Uniche note dolenti:
Un amico biker che è finito dapprima contro una pianta con una spalla per poi proseguire la propria corsa verso l’ospedale di Bologna.
Un caso d’irregolarità di percorso (taglio) per alcuni, prontamente risolto dagli organizzatori.
L’allegra e colorata carovana dell’Endurance Tour, ora va in vacanza, per ritrovarsi in gran segreto ai primi di settembre in quel di Parma, per fare il punto prima della volata finale i primi d’Ottobre in quel d’Orzinuovi (BS) con la 6h Urcis, quarta ed ultima tappa di quest’Endurance Tour 2010.
Gabriele “Stitch”