Arrivo ieri sera dalla Super Enduro di Palazzuolo e vado immediatamente a spulciare le foto dell'evento clou di Santa Marinella.
Resto a bocca aperta nel vedere con quale impegno Lory & co. si sono prodigati per mettere su un paddock di alto livello. Un paddock che mi avrebbe fatto sentire un PRO, anche se copiavo ogni singolo dislivello della pista.
A Pasqua mi ero già cimentato in qualche performance da vero "padre di famiglia". E mi ero divertito tantissimo. E con me mia figlia e i figli di alcuni amici...
Pensavo di leggere nei commenti che avrebbe suscitato clamore un simile evento, almeno in tutti quelli che credono in questo nostro mondo tutto pedali e terra.
Mi aspettavo di trovare commenti entusistici di altri "padri di famiglia", di sfide epiche tra scapoli e ammogliati, di gomitate e spintoni tra gli atleti del Gravity di casa nostra (che avrebbero avuto modo di vedere l'avversario nelle palle degli occhi e giurargliela che in fondo avrebbe pagato da bere)... oltre ovviamente alle evoluzioni dei pro!
Invece leggo tristezza.
Tristezza di non aver supportato gli sforzi di "una" di noi, di non aver creduto che questo evento poteva essere il trampolino di lancio per una maggiore visibilità della MTB in tutte le sue forme, che al di la del cronometro, esistono anche i momenti goliardici, che certe cose fanno bene allo spirito e al corpo.
Sono rimasto male nel non vedere almeno la nutrita schiera di atleti del Gravity, del Bike Store Team presentarsi al cancelletto.
E' una sconfitta questa. Una sconfitta del nostro sport.
Sappiamo lamentarci che nel centro Italia non si fa nulla e una volta che viene tirato su un evento a 5 stelle, ci giriamo dall'altra parte e passiamo oltre?
Mi è sembrata una scortesia nei confronti di un'amica che ha speso tanto tempo tolto al suo bambino e tanti soldi dal suo personale bilancio, per la sola passione che ha dentro di se.
Bisogna riflettere, perchè queste cose fanno male, un male tremendo.
La MTB ha ricevuto un grosso dono a Santa Marinella e non va gettato alle ortiche.