Oh... l'ho fatto solo per voi eh? Poi non ditemi che non sono magnanimo:
Si comincia dal paese con 1.2 km su asfalto con pendenza media del 4.1%, poi si lascia l'asfalto svoltando a destra in direzione Nord (Serra Maletza) lungo una discesa su sterrato che invita a mollare i
freni... okkio che in prossimità del km 1.8 vi trovate di fronte ad una biforcazione dove dovrete prendere a sinistra e c'è un cambio di pendenza repentino: alleggerite il rapporto per tempo, rallentate in anticipo e preparatevi ad evitare il tappo che potreste trovare davanti a voi... altrimenti la cunetta è il vostro destino! Segue uno strappo in salita di 650 mt al 10% di pendenza media (punte del 14%), prima su sterrato poi su double-track, che comincia a fare selezione. Arrivati in cima comincia una breve ma ripida discesina che riporta sulla sterrata principale: anche qui attenzione perchè il fondo è reso scivoloso da pietrisco e perchè dopo 150 mt vi trovate una brusca curva a sinistra immettendovi di nuovo sulla sterrata principale. Continuate a scendere per un altro km alla fine del quale vi innestate sull'asfalto percorrendo gli ultimi 50 mt in forte pendenza e con fondo reso scivolosissimo dal brecciolino! Qui la prima variante rispetto all'anno scorso: invece di mollare la strada principale per prendere il double-track sulla sinistre si tira dritti ed alla curva a sinistra che si incontra al 4° km, dopo riniziati a salire, si prende il sentiero sulla destra, che procede prima in piano e poi per circa 600 mt con pendenza sul 4%. Al km 5.4 la prima vera occasione per fare selezione: 1.100 mt di salita con media quasi costante del 14% e punte del 17%, a metà della quale ci si reinnesta nel vecchio percorso. Arrivati in cima si comincia a scendere (per 1.3 km) ed inizialmente il fondo è buono, ma subito dopo una curva a destra si trasforma in un'insidiosa pietraia con una bella pendenza (15%) e curve strette: chi ha montato gomme leggere è meglio che qui faccia molta attenzione e pensi solo a stare il piedi ed a risparmiare le gomme... perchè per recuperare sugli altri ci saranno altre opportunità. Alla fine della discesa si incrocia un largo sterratone che riprende a salire per oltre 800 mt con una bella pendenza media dell'11.5% (punte oltre il 15%) che continua a non farvi prendere il ritmo ed a spaccarvi le gambe, anche se stavolta il fondo è un biliardo. Arrivati in cima in località Pala de Sa Turri, svoltiamo a destra per prendere il primo single del tracciato, quello di M.za Spadilla. Si tratta di un single molto carino, non particolarmente tecnico ma con una pendenza negativa interessante (20%) nella prima parte (400 mt) dove bisogna fare solo attenzione a non fare un dritto contro un albero nelle curvette che caratterizzano la discesa a causa dell'eccessiva velocità. Il fondo è buono. Dopo la prima parte in discesa si comincia a risalire verso la sterrata in modo prima graduale ma poi sempre più deciso fino al passaggio, poco prima dell'innesto sulla sterrata, che metterà a dura prova il vostro orgoglio anche se per pochi metri (troppo breve il passaggio per misurare la pendenza col GPS, ma ad occhio direi oltre il 30%). Ripresa la sterrata si riprende a salire per un altro km con pendenze elevate in partenza che vanno poi a scemare verso il piatto. Superato il passo di P.ta Genna Pruna, riprende la discesa sempre sulla stessa sterrata fino alla deviazione per il terreno privato di C. Soddu, per poi ricollegarsi alla strada asfaltata in zona Per'Arba. La strada asfaltata viene lasciata poco dopo e si prosegue prima lungo una facile sterrata, che però diventa poi un double-track abbastanza tecnico con qualche gradino e fondo scivoloso a causa del brecciolino... anche qui quelli con gomme light sono avvisati! In fondo alla discesa troverete un po' di refrigerio attraversando il Riu Su Flumini che con l'acqua di quest'anno... al primo errore il bagno è assicurato. Okkio anche all'uscita dal guado perchè ci sono delle larghe pietre rese viscide dall'acqua. Usciti dal guado vi attende uno strappetto abbastanza tecnico di poche decine di mt per andare a prendere un double-track che pian piano diventa sterrata e poi asfalto (1.3 km con pendenza media del 3%). A questo punto (siamo alle soglie del 16° km di gara) lascerete l'asfalto per prendere il secondo single (quello di P.ta Sa Patta) che, dopo 600 mt su double-track, corre lungo un tunnel immerso nella vegetazione per 700 mt con pendenze tra il 13% ed il 16% ed il fondo reso soffice dalle foglie che rende la pedalata durissima. Man mano che si sale però il fondo migliora (la pendenza un po' meno) fino a riprendere la sterrata che riporta verso Sibiri. Si tratta di 2.5 km di discesa su sterrata con fondo discreto ma attenzione sempre alle cunette longitudinali ed alle curve che, prese a velocità elevate, posso riservare qualche insidia. Alla fine della discesa (al 20° km, circa metà gara) comincia la salita più importante: appena lasciato l'asfalto vi aspettano 3.7 km di ascesa che comincia gradualmente (i primi 1.700 mt al 4%) poi comincia ad incattivirsi (altri 1.300 mt all'8%) per diventare quasi impossibile, almeno per la maggior parte, (800 mt tra il 15% ed il 21%) con fondo in alcuni tratti in pietraia impedalabile (vi assicuro che superarli è stata un'impresa anche con la full), per finire con pendenze allucinanti. Una volta scollinato a quota 568 inizia il terzo single (anche il più lungo con circa 3.5 km) che scorre lungo il fianco del costone presentandovi una vista spettacolare sulla gola di Canale Nuratzoni. Attenzione però a non distrarvi, perchè il single è stretto e sulla sinistra avete il vuoto! Rimarrà alquanto deluso però chi si aspettava, dopo la salita al fulmicotone, una bella discesa defaticante, perchè di discesa nemmeno l'ombra: c'è da pedalare lungo tutto il single, in quanto i metri di quota persi sono pochissimi (una sessantina in quasi 4 km). Dopo un falsopiano in salita si lascia il single per prendere un double-track, in località Pala Aruinas, che concede un po' di tregua scendendo in modo un po' più deciso per cira 1.300 mt (con pendenza negativa tra il 7% ed il 13%), dove dovrete fare attenzione a qualche curvetta insidiosa, mentre il fondo è sempre discreto, anche se alla fine della discesa si lascia la sterrata infilandosi su un breve double-track. Quando già vi stavate abituando alla discesa al 29° km ecco un altro tratto in salita (1.3 km al 3%) non particolarmente ripida ma a quel punto sarete belli cotti e vi sembrerà al 20%, superata la quale si scende con un po' più di decisione sempre su sterrata ma le occasioni per pedalare comunque non mancheranno, anzi prima dell'aggancio con la sterrata che porta al tratto finale troverete un bello strappetto in salita. Una volta sulla larga sterrata dovrete solamente guidare, ma fare parecchia attenzione alla velocità, in quanto la sterrata è stata resa liscia come un biliardo, ma con uno strato di brecciolino insidiosissimo. La discesa continua fino al 33° km dove si svolta bruscamente a sinistra per andare a prendere il single che l'anno scorso si faceva dopo pochi km di gara (il famoso "imbuto"... he he eh). Si tratta 1.6 km di sali-scendi (con anche delle belle pendenze pur se brevi) in mezzo al bosco (la salitella stronca-gambe finale è stata tagliata) per poi rientrare a destra, guadagnare l'asfalto e riagganciarsi alla parte finale dell'anno scorso (con un bastardissimo intervallo in salita i cui ultimi 500 mt "a tradimento" con pendenza del 12%... anche qui ci sarà da ridere: siamo al 37° km!) fino a scendere poi fino al guado del Riu Piras ormai alle porte di Gonnosfanadiga. Da qui al traguardo a Perd'e Pibera vi aspettano 3.5 km di salita su asfalto caratterizzati da una pendenza che inizia graduale (2%) ma finisce al 10% sul traguardo... per me è un inferno... se non ne avete più li compromettete la gara!
Per dare un giudizio sintetico direi che, dal punto di vista del fondo stradale, il tracciato è sempre abbastanza filante e non presenta particolari insidie, ad eccezione di qualche punto dove, se scegliete gomme light, dovrete procedere con la massima prudenza per non incorrere in forature. La vera difficoltà però è rappresentata dai continui sali-scendi, caratterizzanti soprattutto la prima metà della gara con pendenze anche molto pesanti, che vi impediranno di prendere il ritmo spezzandovi fiato e gambe in modo continuo. Analizzando il profilo altimetrico sembrerebbe che i 1.300 ed oltre di guadagno in salita si trovino per la maggior parte nella seconda parte di gara... niente di più sbagliato: sappiate che i primi 20 km contengono già quasi 700 mt di ascesa totale! Non illudetevi però che la seconda parte sia una passeggiata, in quanto la salita di Canale Nuratzoni vi metterà a dura prova e ci sarà da pedalare sempre, anche in discesa... fino al traguardo!
In aggiunta, per i possessori di
Garmin Edge allego il file TCX (con anche i punti-corsa!)... vado contro i miei stessi interessi perchè vi metto a disposizione le mie stesse armi... he he he