Amaro, il sapore che resta in bocca.
Paradosso, quando la situazione è davvero assurda.
Disobbedienza, una scelta.
Gita a Champorcher in MTB per raggiungere il lago Miserin.
Parcheggiamo a 1.400 mt. e prendiamo la strada prima asfaltata e poi sterrata che ci porterà alla meta.
Pedaliamo con calma e fatica ogni metro di dislivello, sopportando il continuo traffico veicolare visto che è domenica. Pazienza, tanto prima o poi arriverà il punto in cui le auto si dovranno fermare e noi potremo pedalare senza auto che sollevano polvere.
Illusione, quel momento non arriverà mai, anche se il lago è all’interno del parco a 2.600 mt di quota.
Oggi infatti hanno dato dei permessi speciali perché c’è una festa e quindi i fuoristrada arrivano proprio in cima fin sulla riva del lago.
Comunque, anche quando la festa non c’è, le auto possono parcheggiare tranquillamente a 2.100 mt. di quota poco sotto il rifugio Dondena.
Pazienza, faremo il giro del lago come da traccia per uscire almeno per un po’ dalla confusione.
E invece no!
Il giro del lago lo dobbiamo interrompere appena iniziato. Un Guardia Parco ci informa che da 15 gg c’è un nuovo regolamento che vieta il transito di alcuni sentieri alle biciclette, tra cui questo. Se vogliamo dobbiamo proseguire a piedi.
Io dopo 15 km fatti in salita a mangiare polvere e scansarmi per ogni auto che passa, comincio a sgranare il rosario perché sentirmi esporre il regolamento che vieta il transito in bicicletta a 100 mt da dove hanno parcheggiato i fuori strada…
Si sa che verba volant e qualcuna vola anche di troppo. Ma il Guardia Parco capisce il mio stato d’animo e non se ne ha a male, anche perché gli ripeto più volte che non ce l’ho ovviamente con lui che fa il suo lavoro, ma su leggi, regolamenti e deroghe assurde che trasformano i ciclisti in fuori legge ed i fuori strada in mezzi legali e consentiti nello stesso ambiente a pochi metri uno dall’altro.
Data la situazione, esposte le mie ragioni, rimonto in sella. Ma lui prontamente mi blocca e mi dice che a questo punto deve darmi la multa.
Le mie conclusioni.
L’Ente Parco Naturale Mont Avic e il comune di Champorcher ai miei occhi hanno perso qualsiasi credibilità, visto il modo in cui “tutelano” l’ambiente.
Pagherò la multa, comminatami dal Guardia Parco che ha fatto giustamente solo il suo lavoro e che mi aveva anche avvisato.
Disobbedirò anche in futuro a questo divieto come ad altri simili, posti in un contesto di evidente contrasto col buon senso e con una reale finalità di tutela dell’ambiente.
Quanto ho scritto vuole riportare in modo il più possibile fedele i fatti accaduti oggi.
Non è in alcun modo un invito a derogare le leggi e i regolamenti pubblici.
E’ una denuncia per quello che io ritengo un’insopportabile prevaricazione e limitazione della libertà personale ai danni di chi rispetta l’ambiente con l’utilizzo della bicicletta, il mezzo più ecologico dopo le scarpe, lasciando al contempo inquinare l’ambiente montano con mezzi a motore fin dentro le zone protette.
Paradosso, quando la situazione è davvero assurda.
Disobbedienza, una scelta.
Gita a Champorcher in MTB per raggiungere il lago Miserin.
Parcheggiamo a 1.400 mt. e prendiamo la strada prima asfaltata e poi sterrata che ci porterà alla meta.
Pedaliamo con calma e fatica ogni metro di dislivello, sopportando il continuo traffico veicolare visto che è domenica. Pazienza, tanto prima o poi arriverà il punto in cui le auto si dovranno fermare e noi potremo pedalare senza auto che sollevano polvere.
Illusione, quel momento non arriverà mai, anche se il lago è all’interno del parco a 2.600 mt di quota.
Oggi infatti hanno dato dei permessi speciali perché c’è una festa e quindi i fuoristrada arrivano proprio in cima fin sulla riva del lago.
Comunque, anche quando la festa non c’è, le auto possono parcheggiare tranquillamente a 2.100 mt. di quota poco sotto il rifugio Dondena.
Pazienza, faremo il giro del lago come da traccia per uscire almeno per un po’ dalla confusione.
E invece no!
Il giro del lago lo dobbiamo interrompere appena iniziato. Un Guardia Parco ci informa che da 15 gg c’è un nuovo regolamento che vieta il transito di alcuni sentieri alle biciclette, tra cui questo. Se vogliamo dobbiamo proseguire a piedi.
Io dopo 15 km fatti in salita a mangiare polvere e scansarmi per ogni auto che passa, comincio a sgranare il rosario perché sentirmi esporre il regolamento che vieta il transito in bicicletta a 100 mt da dove hanno parcheggiato i fuori strada…
Si sa che verba volant e qualcuna vola anche di troppo. Ma il Guardia Parco capisce il mio stato d’animo e non se ne ha a male, anche perché gli ripeto più volte che non ce l’ho ovviamente con lui che fa il suo lavoro, ma su leggi, regolamenti e deroghe assurde che trasformano i ciclisti in fuori legge ed i fuori strada in mezzi legali e consentiti nello stesso ambiente a pochi metri uno dall’altro.
Data la situazione, esposte le mie ragioni, rimonto in sella. Ma lui prontamente mi blocca e mi dice che a questo punto deve darmi la multa.
Le mie conclusioni.
L’Ente Parco Naturale Mont Avic e il comune di Champorcher ai miei occhi hanno perso qualsiasi credibilità, visto il modo in cui “tutelano” l’ambiente.
Pagherò la multa, comminatami dal Guardia Parco che ha fatto giustamente solo il suo lavoro e che mi aveva anche avvisato.
Disobbedirò anche in futuro a questo divieto come ad altri simili, posti in un contesto di evidente contrasto col buon senso e con una reale finalità di tutela dell’ambiente.
Quanto ho scritto vuole riportare in modo il più possibile fedele i fatti accaduti oggi.
Non è in alcun modo un invito a derogare le leggi e i regolamenti pubblici.
E’ una denuncia per quello che io ritengo un’insopportabile prevaricazione e limitazione della libertà personale ai danni di chi rispetta l’ambiente con l’utilizzo della bicicletta, il mezzo più ecologico dopo le scarpe, lasciando al contempo inquinare l’ambiente montano con mezzi a motore fin dentro le zone protette.