I prezzi dipendono dai costi, in gran parte…
Se costruisci un oggetto intelligente con 3 stampi come la Ami avrai un certo costo, se la costruisci guardando solo il risultato finale ne avrai un altro…
I margini sulle auto sono risicatissimi, Microlino sara stato solo un eserdizio di stile a caro prezzo, la Ami un mezzo che aiuta una certa mobilità.
ricordate solo che oggi come oggi chiunque (a parte Tesla) costruisca elettrico è in perdita (nonostante i prezzi ) e deve finanziare i progetti elettrici con i ricavi del termico…ed il futuro non sara certo piu roseo, anzi…finito il boom soprattutto ideologico, tutti i grandi costruttori stanno tornando sui loro passi … e chi non ha un termico dietro come Fischer o Polestar è destinata al fallimento (esclusi i cinesi che sono un mondo a parte e vendono a casa loro, mentre verranno in Europa a costruire termico)
Sid
I prezzi dipendono molto dai costi, ma non solo quello di produzione del singolo esemplare. Lo sviluppo di una piattaforma per di auto media costa attorno al miliardo di euro. Se vendi un milione di auto il peso di quello sviluppo è di mille euro ad esemplare. Prima di arrivare a quel dì, però, sei a debito, o meglio: hai investito. Ciò spiega anche perché si fanno ormai piattaforme per molte auto diverse e si vendono pure ad altri marchi.
Tesla per lungo tempo ha rischiato il fallimento, come praticamente ogni impresa di Musk. È uno a cui piace giocare d'azzardo. Scommette molto sulle sue idee e va spesso sull'orlo del baratro. Oggi produrre una Tesla costa in media 36 k$, il prezzo di listino si è abbassato per reggere la concorrenza, perciò i margini sulla singola auto si sono ridotti rispetto a un tempo. Tuttavia un tempo pesava l'enorme costo di sviluppo e di avvio della produzione.
I produttori di auto pre-esistenti hanno sostenuto anch'essi costi faraonici per progettare auto da zero e riconvertire interi stabilimenti e catene di fornitori. È praticamente ovvio che ora ogni auto che vendono sia ancora lontana dal compensare questi costi. Il tempo parlerà, ma vale anche per Tesla che ha rallentato parecchio e il cui parco auto sta invecchiando mentre la concorrenza, pur partita tardi, non dorme.
È poco verosimile il passo indietro di cui parli. Nessun produttore di auto al mondo ha ancora attive linee di sviluppo di motori endotermici. Mantengono linee per ibrido ma i motori a combustione restano gli stessi. Questo la dice lunga sulla direzione ormai presa.
È pure poco verosimile che i cinesi vengano in Europa a produrre auto a motore a scoppio. Vengono in Europa per produrre le auto elettriche in modo da aggirare il possibile protezionismo che si attuerà negli anni a venire. La Cina ha un vantaggio notevole sull'elettrico, sia di materie prime che di tecnologia e produzione. Sviluppare motori a combustione interna per venire a venderli agli europei, da sempre detentori con i giapponesi delle tecnologie più avanzate, non avrebbe alcun senso. Oltretutto venendo in Europa perdono il vantaggio della manodopera economica che hanno in casa, altra perdita inaccettabile se sommata al gap tecnologico che dovrebbero recuperare per i motori endotermici.
Polestar è cinese. È uno spinoff di Volvo, anch'essa in mano al gruppo Geely. Sono buone auto ma faticano a raggiungere il punto di pareggio. A quanto ho capito hanno ricevuto una nuova iniezione di liquidità da Geely. Anche qui, il tempo parlerà. D'altro canto il fatto che sia un brand separato da Volvo ha proprio il senso di poterla lasciare fallire in modo indolore se non regge.
Fisker non si può paragonare a Polestar, tantomeno a nessuno dei grandi produttori. È nato come un produttore di nicchia, vendendo un'auto ibrida che non ha avuto grande successo. Fallita una volta, ben prima dell'avvento delle elettriche, si è faticosamente rialzata e ora probabilmente fallirà di nuovo, anche perché il SUV Ocean che propongono pare essere piagato da molto problemi. Nessuno ne sentirà la mancanza ed è una fine praticamente scontata.
Intanto c'è chi va avanti a testa bassa facendo buoni numeri e con una progressione, anche tecnologica, davvero notevole: i coreani del gruppo Kia/Hyundai. Sviluppano piattaforme EV da tempo e sono cresciuti praticamente come fecero i giapponesi negli anni 70 e 80. Da marchio di bassa lega stanno scalando la classifica e probabilmente proprio le EV saranno la loro consacrazione a marchio di primo livello tra i non-premium.
Quanto sopra con una realtà di nicchia come quella di Microlino non ha legami. Questa non produrrà mai a milioni e pure i creatori dubito seriamente che avessero quell'idea in mente. Così come non penso proprio si ponga in concorrenza con la Ami. Sarebbe come pensare che BMW si pone in concorrenza con FIAT, con le dovute proporzioni.