Ritorniamo in Val d'Arda in provincia di Piacenza per salire sulle cime che chiudono la Valle da dove nasce il torrente Arda.
E' un escursione di cicloalpinismo light, ci sono diversi tratti di portage, tutti in corrispondenza delle cime dei monti che toccheremo.
Lo start è dall'area pic-nic nei pressi di Salino di Pedina nei pressi del ponte sul torrente Arda.
La prima cima che puntiamo è la cima Morfasso del Monte Menegosa a 1323 mt, un caratteristico massiccio ofiolitico dalla cui sommità la vista spazia dalle cime degli Appennini sino alle Alpi.
Il primo tratto è tutto pedalabile inizialmente su asfalto e poi su sterrata.
Solamente negli ultimi 150 mt di dislivello, prima di arrivare alla sella, la bici sale sulle spalle
Usciti dal bosco l'ambiente è spettacolare
per raggiungere la Croce di Morfasso, che identifica una delle vette del Menegosa, dobbiamo affrontare un breve tratto roccioso
in questo tratto, come in altri che dovremo affrontare successivamente, non bisogna soffrire l'esposto ed occorre procedere con camminata sicura
e anche Ila arriva in cima!!
foto ricordo
e ritorniamo a ritroso per un breve tratto
non mi stancherò mai di dirlo: è uno dei luoghi più belli che abbiamo in provincia di Piacenza
il sentiero passa sempre sul bordo di canaloni dalle pareti strapiombanti
davanti la bella cresta
la discesa davanti a noi è molto ma molto complicata, presenta tratti trialistici dove fatichiamo anche a piedi
Finalmente un pò di flow sul bel sentiero CAI che proviene dal Passo di Santa Franca
sino ad intercettare il sentiero CAI che punta verticale sul secondo rilievo di giornata: il Monte Lama, dove a 1345 mt di quota troviamo dei bellissimi pascoli con l'erba che sembra appena rasata.
....bisogna arrivarci però. Noi scegliamo la via più diretta, ma volendo si può aggirarlo e salire sull'altro versante senz'altro più pedalabile ma più lungo:
anche questo tratto di circa 150 mt di dislivello di portage passa in fretta e ci ritroviamo sul piano sommitale
Oltre ad intravedere altri rilievi innevati dell'appennino emiliano, si gode di una magnifica veduta sulla Val D'Arda con la sua Diga di Mignano
oltrepassiamo la Croce di vetta
e scendiamo ai piedi del Castellaccio, da dove nasce il torrente Arda
ancora un po' di spintage sotto un' inaspettata e breve nevicata e ci portiamo verso il nostro terzo obiettivo: il Groppo di Gora a 1302 mt di
quota
fortunatamente il meteo migliora immediatamente e ritorna il sole
attenzione alle pareti strapiombanti sul versante parmense
il colpo d'occhio è spettacolare
il sentiero si snoda tra balzi di roccia e pascoli
tra fioriture
La discesa dal Groppo di Gora è molto difficile su un sentiero molto scavato, ripido e con un fondo smosso per poi addolcirsi una volta raggiunta la faggeta
Ora l'itinerario è condiviso anche con i mezzi a motore ed è possibile trovare pozze allagate dalle recenti precipitazioni dove occorre passare a piedi con bici sottobraccio.
Una volta raggiunta la strada provinciale asfaltata si potrebbe tagliarla e scendere alle auto per la sassosa mulattiera oppure, come facciamo, raggiungere l'abitato di Casali per salire sulla Rocca dei Casali e sulle sue falesie.
Breve andata e ritorno su bel sentiero
per poi prendere lo stretto sentiero utilizzato dagli arrampicatori come via di rientro dove capra Ila deve per forza salire in cima
Il sentiero è caratterizzato da una miriade di ometti di pietra
Su una rovinata mulattiera arriviamo all'asfalto e poi alle auto.
Prima però un saluto ai parenti è d'obbligo!
Nel complesso una gran bella escursione adatta a quei biker che non disdegnano qualche passo a piedi per ritrovarsi immersi in una natura ancora selvaggia.
Così facendo la birra di fine giro è ancora più buona!!
Ri-grazie Paolino !!
QUI la traccia GPX dell'escursione
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