Tu valuti i risultati che ottieni, e questo è un primo problema. Inoltre non hai un campione di controllo con il quale paragonare l'efficacia della terapia. Non sono errori veniali né banali: ci sono difficoltà concettuali, logiche e pratiche non indifferenti da superare per rendere la valutazione oggettiva ed epurarla da ogni qualsivoglia pregiudizio. So bene come funzionano le pubblicazioni, ed è per questo che una buona fetta degli articoli è semplicemente inservibile per trarre delle conclusioni. Tanti studi sono viziati da difetti grossolani, pochi da difetti meno importanti. Perciò le meta analisi sono difficili da condurre: la selezione degli studi condotti in modo robusto è difficile, faticosa e costosa, e anche così si potrebbero non trarre delle conclusioni definitive.
Quanto alle terapie strumentali, di nuovo ci sono interessi notevoli in gioco. Penso ai grossi centri, anche rinomati, di riabilitazione, che hanno investito cifre cospicue in apparecchiature di ogni genere, e che devono giustificare il conto che si presenta ai clienti e alle assicurazioni. Tutto quel giro di affari dove finisce se domani ti dicono che basta la borsa del ghiaccio, il massaggio e l'esercizio? Chi non è nel giro di questi interessi sono i clinici, ma è dura che abbiano per le mani numeri sufficientemente elevati per dimostrare granché.
So bene che è un lavoro pesante. L'ho visto "dall'altra parte delle mani" purtroppo parecchie volte, ed è pesante. Lavorare intensamente con la mani e le braccia in generale è probante e sicuramente ogni tanto può portare infortuni di vario genere. Certo non fa ben pensare che pure un professionista, che può scegliere colleghi da un punto di vista di addetto del settore, possa finire per giudicarne male l'operato. Lungi da me dire che sia tenuto a dire che sono tutti bravi, dico solo che se sbaglia un operatore del settore, chissà il paziente comune come può fare.
Continueremo a vedere ogni genere di invenzione su argomenti come questo. L'agonista sarà sempre là davanti come accesso alle terapie, perché se funzionano meglio per il corpo, se non funzionano ma sono presentate come il meglio, funzionano per la testa (placebo a gogò). L'uomo medio aprirà il portafogli cercando di avere il meglio, tanto non può sapere se funziona o meno. Le assicurazioni pagano per quelli che le hanno e i centri fisioterapici sono ben felici di fornire una lista di N terapie da fare per alzare il conto.
La scienza, però, è un'