Era forse l’anguria che si dimenava nell’intestino? Non so, certo è che mi sono sentito a disagio. All’improvviso il giro mi sembrava insignificante, banale. Il sentiero aveva cambiato colore. Non restava più nulla della voglia di pedalare. Tabula rasa.
Ieri , dopo una dozzina di anni, ho rifatto in bici lo stesso identico sentiero. Ho provato una particolare sensazione. Mi sembrava di non essermi mai spostato da lì. Ho visto un altro me stesso che seguitava a vagabondare come un matto stracotto ma felice. No, non ho sognato. Ho dei testimoni...
Pedaliamo sulla ciclabile del lago. Lei ha gli occhi verdi, lentiggini quasi invisibili e qualche anno più di me.
Avanziamo lentamente fra macchie fiorite di giallo, rosso e bianco.
Addossiamo le bici alla balaustra e ammiriamo il blu del lago, in basso.
Sono sereno. Lei è serena.
Che sto facendo sulle rive di questo lago, in una rinomata stazione termale? Niente.
Seduto su di una panchina osservo l’andirivieni di bici sulla pista ciclabile che avvolge il lago.
Uno spettacolo calmante, distensivo. Sono sereno.
Anche a te capiterà di accorgerti di essere l’ultimo testimone di un certo modello di mtb, di un ingranaggio, di una tecnica di pedalata… di un giro bellissimo.
Mi sento bene ma temo di non concludere la salita. Invece no, procedo senza sforzo, non ho più bisogno di pedalare, sono spinto da un misterioso impulso.
Vedo sfilare immagine tronche, brevissime sequenze che si accavallano nella totale confusione, o che si susseguono ora lente, ora a scatti, intervallate da salti e spazi neri. Alla fine della discesa mi gira la testa.
Mi sono reso conto che, quando giro in mtb, soltanto in rarissime occasioni si incontra chi si desidera veramente incontrare. Due o tre volte in una vita?
Tornato a casa, concitato come non mai, racconto a Filippa del giro in mtb appena concluso.
Incantevole, fantastico, celestiale… da urlo. E lei dichiarò: - Che storia banale alla fine.
... allora il biker emise un grido che riecheggiò nello spazio intorno e fece rabbrividire nelle tane gli animali del bosco.
Subito dopo si misero a gridare anche gli altri tre compagni di giro, le loro urla erano così forti da superare il fragore delle cascate... (continua)