Scrivo in questa sezione perché non ho idea di quale sia la più adatta.
Nel caso moderatori e redazione la spostino nella sezione più adatta.
Ebbene, questa è la situazione.
Oggi ho fatto un giro su strada, ma vale per tutti i mezzi su due ruote, moto comprese!
La SP251 che da Longarone sale verso Zoldo è vietata alle biciclette e alle moto nel tratto iniziale tra Igne e Soffranco, comune di Longarone.
Ovviamente ho scoperto il tutto scendendo da Zoldo in bicicletta, mi sono trovato davanti a questo divieto che non era minimamente annunciato a monte, e non lo è nemmeno a valle se uno entra in valle senza passare per l'incrocio principale.
La cosa assurda è che il divieto riguarda sia le biciclette sia le moto, e sarebbe motivato dal rischio di caduta sassi in conseguenza di un incendio boschivo avvenuto alla fine dell'inverno scorso.
Quale sia la ragione per cui un'auto sia "al sicuro" e una moto e una bicicletta no, non è dato sapere.
Fatto sta che se uno vuole salire a Zoldo per fare i passi Staulanza, Cibiana, Duran non lo può fare.
Bello vero?
Personalmente ho cancellato la val di Zoldo dalle mie mete, nemmeno in auto ci passerò, e suggerisco a tutti di pensarci bene.
Un sasso in testa non distingue tra una bici, una moto e un'automobile (anzi, se uno gira in cabriolet, è pure peggio perché non porta il casco)
Non pensavo che a Belluno si fosse arrivati ad imitare la Basilicata, con i suoi noti divieti alle bici su tante strade (con rispetto parlando per la Basilicata, s'intende).
E poi i bellunesi si lamentano se la gente va a Trento e Bolzano, dove hanno ben capito come far arrivare i turisti in bici.
P.S.: sono bellunese, di Ponte nelle Alpi, a pochi chilometri da quel posto.
Ma in Zoldo non mi vedranno più, nemmeno in auto, se è pericolosa per le moto lo è anche per le auto, quella strada.
Sorvolo sul guazzabuglio di cartelli e sulla loro collocazione, già su questo si potrebbe contestare la non conformità alle norme del CDS.
E sorvolo sul fatto che sul retro del cartello manchi l'indicazione dell'ordinanza, e quindi sia praticamente nullo.

Nel caso moderatori e redazione la spostino nella sezione più adatta.
Ebbene, questa è la situazione.
Oggi ho fatto un giro su strada, ma vale per tutti i mezzi su due ruote, moto comprese!
La SP251 che da Longarone sale verso Zoldo è vietata alle biciclette e alle moto nel tratto iniziale tra Igne e Soffranco, comune di Longarone.
Ovviamente ho scoperto il tutto scendendo da Zoldo in bicicletta, mi sono trovato davanti a questo divieto che non era minimamente annunciato a monte, e non lo è nemmeno a valle se uno entra in valle senza passare per l'incrocio principale.
La cosa assurda è che il divieto riguarda sia le biciclette sia le moto, e sarebbe motivato dal rischio di caduta sassi in conseguenza di un incendio boschivo avvenuto alla fine dell'inverno scorso.
Quale sia la ragione per cui un'auto sia "al sicuro" e una moto e una bicicletta no, non è dato sapere.
Fatto sta che se uno vuole salire a Zoldo per fare i passi Staulanza, Cibiana, Duran non lo può fare.
Bello vero?
Personalmente ho cancellato la val di Zoldo dalle mie mete, nemmeno in auto ci passerò, e suggerisco a tutti di pensarci bene.
Un sasso in testa non distingue tra una bici, una moto e un'automobile (anzi, se uno gira in cabriolet, è pure peggio perché non porta il casco)
Non pensavo che a Belluno si fosse arrivati ad imitare la Basilicata, con i suoi noti divieti alle bici su tante strade (con rispetto parlando per la Basilicata, s'intende).
E poi i bellunesi si lamentano se la gente va a Trento e Bolzano, dove hanno ben capito come far arrivare i turisti in bici.
P.S.: sono bellunese, di Ponte nelle Alpi, a pochi chilometri da quel posto.
Ma in Zoldo non mi vedranno più, nemmeno in auto, se è pericolosa per le moto lo è anche per le auto, quella strada.
Sorvolo sul guazzabuglio di cartelli e sulla loro collocazione, già su questo si potrebbe contestare la non conformità alle norme del CDS.
E sorvolo sul fatto che sul retro del cartello manchi l'indicazione dell'ordinanza, e quindi sia praticamente nullo.

