Trasversale Sud (Sant'Antioco-Castiadas). Finalmente il (breve) resoconto

Amos Cardia

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16/6/08
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Ciao,
sono appena tornato dalla prima edizione della Trasversale Sud (http://sardinienintim.wordpress.com...touren-sardinien-berge-meer/#jp-carousel-2240).
Fatta tutta insieme è meglio di quanto immaginassi, anche se, in quanto creatore, non sono certo la persona più obiettiva per poterne dare una valutazione.
Nello specifico segnalo:
1. la bellezza della traversata dell'isola di Sant'Antioco, percorso perfetto;
2. il sentiero di Trunconi Mannu (Santadi-Capoterra) si è riempito di pietre cadute dai pendii e c'è qualche ramo troppo basso. Propongo ai guturumannari una giornata di pulizia e diventa perfetto;
3. il sentiero di Brabaisu (Burcei-San Priamo) idem. Sono passato da lì valutandolo in condizioni migliori dell'Ollastu, che deve essere proprio impraticabile. Sul Brabaisu l'unica difficoltà sono le pietre cadute sul sentiero, mentre sull'Ollastu c'è anche il problema dei cespugli.

Quindi propongo di posticipare una azione sull'Ollastu, aspettando qualche miracolo tipo lavoratori socialmente utili del Comune di Burcei, mentre nel frattempo direi di pulire il Brabaisu, più semplice.
Nella parte a valle (estremità di Arcilloni) le condizioni del Brabaisu sono già migliorate perché qualcuno ha aggiustato il sentiero-mulattiera per poterci passare in pick-up, ci sta a sfioro sul burrone, tipo Nepal. Questo perché è stata costruita una traversa che sale verso nord, probabilmente a un ovile di nuova costruzione (non sono potuto andare a vedere dove portasse). Qualche decina di metri a monte di questa traversa, intercettando una vena, è stata costruita anche una sorgente con abbeveratoio per le vacche con tre vasche da bagno, di cui una blu molto chic. La sorgente dà poca acqua, ma a metà giugno è meglio di niente.

Sabato gli Arestis percorrono sia Ollastu che Brabaisu (http://arestis.com/mountainbike/), quindi se qualcuno che va potesse verificare la nuova traversa del Brabaisu sarebbe ottimo e poi vedremo il da farsi.

Ciao.
 

Amos Cardia

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La partenza (indovinate da quale spiaggia)
La prima notte in barraca (indovinate in quale barraca)
Il secondo della prima cena (indovinate cosa sta cuocendo)
 

Allegati

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Amos Cardia

Sardinia Biking
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Estate 2012. Arriva Enzo per una vacanza in Sardegna, non porta la bici, la noleggia e facciamo qualche giro sulle classiche di casa mia (Sinnai) e della sua compagna (Quartu Sant’Elena). Simbiritzi, Cirronis, Sette Fratelli, Pineta di Sinnai, Serpeddì…
Primavera 2013. Evidentemente non bastava. Mi chiama e mi dice che vuole tornare, per qualcosa di altrettanto bello ma anche più impegnativo. Lo rassicuro che troverà pane per i suoi denti, appena arrivato potrà scegliere dati alla mano direttamente dalla Carta delle traversate della Sardegna in mountain bike appena pubblicata. Anche l’inverno è stato messo a frutto.

Incontro Enzo il giorno dopo il suo arrivo, gli lascio una copia della carta e ci ripromettiamo di sentirci dopo qualche giorno per definire i dettagli dell’itinerario scelto. Mi chiama la sera del giorno dopo, ha scelto la Trasvesale Sud, 230 km da Sant’Antioco a Capo Ferrato. L’ho costruita durante l’inverno, con studi e verifiche di tratto in tratto, sarà la prima volta tutta di seguito anche per me. Da Cala Lunga (all’estremo ovest dell’isola di Sant’Antioco) a Sinnai la via è unica, ma da Sinnai a Capo Ferrato può scegliere fra tre varianti, ognuna diversa per impegno richiesto e caratteristiche. C’è quella delle praterie del Gerrei, arida d’estate ma con il fascino della quota e dei paesaggi fino all’orizzonte, quella del Sarrabus della Via dell’Argento, di grande interesse per l’archeologia mineraria, anche se molto tecnica, e quella più semplice e ombrosa attraverso la foresta dei Sette Fratelli.
Sceglie la variante del Sarrabus minerario, ma percorreremo in senso inverso anche quella dei Sette Fratelli, per tornare a casa una volta arrivati a Capo Ferrato. A questo punto non ci resta che comprare i biglietti del treno e del pullman per Iglesias e Calasetta e ci siamo.

Il pullman da Iglesias a Calasetta compie giri assurdi, attraverso tutte le frazioni di Carbonia, ma verso le dieci del mattino finalmente ci lascia al porto di Calasetta. Ora in bici bisogna raggiungere Cala Lunga, distante 12 km, inizio ufficiale della Trasversale Sud. Foto di rito sulla spiaggia e partenza, dobbiamo arrivare giusto dall’altra parte della Sardegna. Eviteremo il più possibile le strade asfaltate e anche tra le strade bianche percorreremo quelle più interessanti dal punto di vista tecnico e ambientale. Per cena Enzo prova la carne di pecora cotta alla brace su uno spiedo di lentisco fresco tagliato per l’occasione, perché la graticola pesa e ingombra e non era il caso di portarla. Mentre attraversiamo il Campidano, una sosta a San Sperate è d’obbligo, tanto più che è un paese in cui i frutteti si chiamano giardini e può capitare di poter ammirare murales, sculture e pietre che suonano mangiando al contempo arance e nespole appena colte.

Dopo tanta collina e pianura dei tratti precedenti, finalmente una vera salita, si passa per Burcei, ma anche qui la stagione è quella giusta. Enzo tratta per una partita di ciliegie, pesante nello zaino ma tale da bastare per merenda e per pranzo. Tanta polvere e tanti sassi nella via mineraria ma al termine una gradita sorpresa. Nel punto di unione dei ruscelli del Diavolo e dell’Olivastro, questa è la traduzione, c’è ancora acqua. Acqua dolce e pulita, per immergerci, lavarci e tornare come nuovi prima della volata finale a Capo Ferrato. Dal Mar di Sardegna al Tirreno, ripercorrendo al contrario la via del sole che sorge e tramonta, ora non ci resta che stendere i sacchi a pelo per l’ultima notte prima di casa, pesando a come siano volate le ore e alle prossime avventure. Per esempio partendo da Cala Lunga alle 5 del mattino per arrivare a Capo Ferrato entro mezzanotte…
 

aulin74

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Estate 2012. Arriva Enzo per una vacanza in Sardegna, non porta la bici, la noleggia e facciamo qualche giro sulle classiche di casa mia (Sinnai) e della sua compagna (Quartu Sant’Elena). Simbiritzi, Cirronis, Sette Fratelli, Pineta di Sinnai, Serpeddì…
Primavera 2013. Evidentemente non bastava. Mi chiama e mi dice che vuole tornare, per qualcosa di altrettanto bello ma anche più impegnativo. Lo rassicuro che troverà pane per i suoi denti, appena arrivato potrà scegliere dati alla mano direttamente dalla Carta delle traversate della Sardegna in mountain bike appena pubblicata. Anche l’inverno è stato messo a frutto.

Incontro Enzo il giorno dopo il suo arrivo, gli lascio una copia della carta e ci ripromettiamo di sentirci dopo qualche giorno per definire i dettagli dell’itinerario scelto. Mi chiama la sera del giorno dopo, ha scelto la Trasvesale Sud, 230 km da Sant’Antioco a Capo Ferrato. L’ho costruita durante l’inverno, con studi e verifiche di tratto in tratto, sarà la prima volta tutta di seguito anche per me. Da Cala Lunga (all’estremo ovest dell’isola di Sant’Antioco) a Sinnai la via è unica, ma da Sinnai a Capo Ferrato può scegliere fra tre varianti, ognuna diversa per impegno richiesto e caratteristiche. C’è quella delle praterie del Gerrei, arida d’estate ma con il fascino della quota e dei paesaggi fino all’orizzonte, quella del Sarrabus della Via dell’Argento, di grande interesse per l’archeologia mineraria, anche se molto tecnica, e quella più semplice e ombrosa attraverso la foresta dei Sette Fratelli.
Sceglie la variante del Sarrabus minerario, ma percorreremo in senso inverso anche quella dei Sette Fratelli, per tornare a casa una volta arrivati a Capo Ferrato. A questo punto non ci resta che comprare i biglietti del treno e del pullman per Iglesias e Calasetta e ci siamo.

Il pullman da Iglesias a Calasetta compie giri assurdi, attraverso tutte le frazioni di Carbonia, ma verso le dieci del mattino finalmente ci lascia al porto di Calasetta. Ora in bici bisogna raggiungere Cala Lunga, distante 12 km, inizio ufficiale della Trasversale Sud. Foto di rito sulla spiaggia e partenza, dobbiamo arrivare giusto dall’altra parte della Sardegna. Eviteremo il più possibile le strade asfaltate e anche tra le strade bianche percorreremo quelle più interessanti dal punto di vista tecnico e ambientale. Per cena Enzo prova la carne di pecora cotta alla brace su uno spiedo di lentisco fresco tagliato per l’occasione, perché la graticola pesa e ingombra e non era il caso di portarla. Mentre attraversiamo il Campidano, una sosta a San Sperate è d’obbligo, tanto più che è un paese in cui i frutteti si chiamano giardini e può capitare di poter ammirare murales, sculture e pietre che suonano mangiando al contempo arance e nespole appena colte.

Dopo tanta collina e pianura dei tratti precedenti, finalmente una vera salita, si passa per Burcei, ma anche qui la stagione è quella giusta. Enzo tratta per una partita di ciliegie, pesante nello zaino ma tale da bastare per merenda e per pranzo. Tanta polvere e tanti sassi nella via mineraria ma al termine una gradita sorpresa. Nel punto di unione dei ruscelli del Diavolo e dell’Olivastro, questa è la traduzione, c’è ancora acqua. Acqua dolce e pulita, per immergerci, lavarci e tornare come nuovi prima della volata finale a Capo Ferrato. Dal Mar di Sardegna al Tirreno, ripercorrendo al contrario la via del sole che sorge e tramonta, ora non ci resta che stendere i sacchi a pelo per l’ultima notte prima di casa, pesando a come siano volate le ore e alle prossime avventure. Per esempio partendo da Cala Lunga alle 5 del mattino per arrivare a Capo Ferrato entro mezzanotte…

Amos ma qualche bella foto non ce la partecipi? :celopiùg:
 

Amos Cardia

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Trek SuperFly
Amos ma qualche bella foto non ce la partecipi? :celopiùg:

Mi sarebbe piaciuto, ma io mi scoccio a fermarmi per fare foto e anche il mio ospite non ne aveva voglia. Consapevole di questo, una decina di giorni prima della partenza avevo chiesto ad alcuni amici biker-fotografi se fossero voluti venire con noi, ma tutti avevano problemi.
Quindi rinnovo l'invito per settembre: chi vuole venire a fare le foto? Per lui l'unica spesa sarebbe la roba da mangiare, per il resto si dorme in sacco a pelo.

Ciao e grazie
 

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