Buongiorno tecnobikers,
Prima era difficile trovare certe bici XL, ora con le 29 si è quasi estinta la S, è facile trovare delle XL, ma non tutto ha seguito l'evoluzione delle proporzioni.
Cambiano le taglie, cambiano le geometrie... ma non tutte.
Da quando sono passato dal 2x10 all'1x12 faccio più fatica e mi si è infiammato il ginocchio.
Non è questione di rapporti, con cui mi trovo bene, ma di lunghezza delle pedivelle: con la doppia avevo le XT da 180mm e sulla bici nuova le pedivelle sono da 170mm: è come camminare con le stringhe legate tutte insieme.
Sono alto 1.93m e per me è naturale salire le scale facendo i gradini a due a due. Non è comodo, ma mi è più scomodo farli tutti uno a uno, come una persona standard.
Fosse per me, i gradini dovrebbero essere più lunghi e alti.
Le scale però le usano tutti, mentre la mia bici dovrebbe essere cucita su misura.
Gamba lunga -> passo lungo. Non ci vuole una doppia laurea in medicina per capirlo.
In bici però si uniforma tacitamente la lunghezza del passo
: telai che mutano dalla S alla XXL hanno pedivelle uguali, sottintendendo che la bici resta studiata per una persona di 1.70-1.75 e chi è alto deve fare i "passi corti" e chi è basso deve allungare la falcata.
Dov'è la logica in questo?
Ovviamente è molto costoso studiare i telai ad hoc per ogni taglia, perché allungare le pedivelle, ora che i movimenti centrali sono bassissimi, non sarebbe una opzione facile. Bisogna ristudiare l'intera geometria, sospensione compresa, alzando il movimento centrale, per non zappare tutti i momenti.
Sarebbe bene avere il massimo dell'efficienza nella pedalata con le pedivelle proporzionate.
Quando si paga più di 3000€ per un telaio, si dovrebbe avere una bici della taglia giusta, tutto della taglia giusta.
In realtà anche la larghezza del manubrio, l'escursione del telescopico, lo spessore e larghezza delle manopole avrebbe senso che fossero differenti per ciascuna taglia, ma quegli elementi sono più facilmente personalizzabili.
La lunghezza delle pedivelle no.
1. I telai non hanno più spazio per accogliere pedivelle più lunghe;
2. non ci sono cranksets 1x con pedivelle lunghe.
A parità di forza applicata, con una leva più lunga si ottiene una coppia maggiore; inoltre c'è una questione ergonomica, che determina un'influenza sulla forza applicata.
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Abbassare di una manciata di millimetri il movimento centrale per illudersi di abbassare il baricentro a mio parere non è così determinante nella pratica, perché:
1. la massa della bici è almeno 5 volte inferiore a quella del biker; il baricentro del biker è più influenzato dalla geometria generale e dalla flessione di braccia e gambe, più che dall'altezza del bb.
2. l'altezza del movimento centrale nel posizionamento del baricentro della bici influisce meno che la posizione dell'ammortizzatore (e della borraccia);
3. in curva il punto d'applicazione della forza è sul pedale esterno. Un movimento centrale 1cm più alto e una pedivella 1cm più lunga, lascia il punto di applicazione della forza invariato.
(4. un bb più alto riduce i contatti col suolo della corona/bash sui gradoni, aumenta il comfort in salita, con un manubrio relativamente più basso; in discesa in curva non cambia nulla con la pedivella che compensa il rialzo del bb e sul dritto in discesa si compensa facilmente la differenza con la posizione fuori-sella).
Nel caso di persone più basse non c'è nessun limite nel montare pedivelle più corte, ma come per le ruote di diametro maggiore, evidentemente i vantaggi nell'efficienza sono superiori agli svantaggi ergonomici. O semplicemente ci si adatta senza porsi delle domande.
Le proporzioni non sono un capriccio.
Cosa ne pensate?
Gli esperti di biomeccanica cosa dicono?
Prima era difficile trovare certe bici XL, ora con le 29 si è quasi estinta la S, è facile trovare delle XL, ma non tutto ha seguito l'evoluzione delle proporzioni.
Cambiano le taglie, cambiano le geometrie... ma non tutte.
Da quando sono passato dal 2x10 all'1x12 faccio più fatica e mi si è infiammato il ginocchio.
Non è questione di rapporti, con cui mi trovo bene, ma di lunghezza delle pedivelle: con la doppia avevo le XT da 180mm e sulla bici nuova le pedivelle sono da 170mm: è come camminare con le stringhe legate tutte insieme.
Sono alto 1.93m e per me è naturale salire le scale facendo i gradini a due a due. Non è comodo, ma mi è più scomodo farli tutti uno a uno, come una persona standard.
Fosse per me, i gradini dovrebbero essere più lunghi e alti.
Le scale però le usano tutti, mentre la mia bici dovrebbe essere cucita su misura.
Gamba lunga -> passo lungo. Non ci vuole una doppia laurea in medicina per capirlo.

In bici però si uniforma tacitamente la lunghezza del passo

Dov'è la logica in questo?
Ovviamente è molto costoso studiare i telai ad hoc per ogni taglia, perché allungare le pedivelle, ora che i movimenti centrali sono bassissimi, non sarebbe una opzione facile. Bisogna ristudiare l'intera geometria, sospensione compresa, alzando il movimento centrale, per non zappare tutti i momenti.
Sarebbe bene avere il massimo dell'efficienza nella pedalata con le pedivelle proporzionate.
Quando si paga più di 3000€ per un telaio, si dovrebbe avere una bici della taglia giusta, tutto della taglia giusta.
In realtà anche la larghezza del manubrio, l'escursione del telescopico, lo spessore e larghezza delle manopole avrebbe senso che fossero differenti per ciascuna taglia, ma quegli elementi sono più facilmente personalizzabili.
La lunghezza delle pedivelle no.
1. I telai non hanno più spazio per accogliere pedivelle più lunghe;
2. non ci sono cranksets 1x con pedivelle lunghe.
A parità di forza applicata, con una leva più lunga si ottiene una coppia maggiore; inoltre c'è una questione ergonomica, che determina un'influenza sulla forza applicata.
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Abbassare di una manciata di millimetri il movimento centrale per illudersi di abbassare il baricentro a mio parere non è così determinante nella pratica, perché:
1. la massa della bici è almeno 5 volte inferiore a quella del biker; il baricentro del biker è più influenzato dalla geometria generale e dalla flessione di braccia e gambe, più che dall'altezza del bb.
2. l'altezza del movimento centrale nel posizionamento del baricentro della bici influisce meno che la posizione dell'ammortizzatore (e della borraccia);
3. in curva il punto d'applicazione della forza è sul pedale esterno. Un movimento centrale 1cm più alto e una pedivella 1cm più lunga, lascia il punto di applicazione della forza invariato.
(4. un bb più alto riduce i contatti col suolo della corona/bash sui gradoni, aumenta il comfort in salita, con un manubrio relativamente più basso; in discesa in curva non cambia nulla con la pedivella che compensa il rialzo del bb e sul dritto in discesa si compensa facilmente la differenza con la posizione fuori-sella).
Nel caso di persone più basse non c'è nessun limite nel montare pedivelle più corte, ma come per le ruote di diametro maggiore, evidentemente i vantaggi nell'efficienza sono superiori agli svantaggi ergonomici. O semplicemente ci si adatta senza porsi delle domande.
Le proporzioni non sono un capriccio.

Cosa ne pensate?
Gli esperti di biomeccanica cosa dicono?

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