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Col calesse non vai dove vai con l'auto o il fuoristrada. Ti possono garantire che non solo con la doppia o l'11v vai esattamente dove oggi vai con il 12v T-Type o meno che sia, ma che c'è fior fior di gente che non gareggia che ti dà la paga anche con una tripla. E che la spacca meno di quanto non spacchi un 12v, T-Type o meno. Perciò sarà anche meglio, e non lo è su tutta la linea, ma non confondiamo innovazioni più o meno blande con cambi di paradigma. È sempre e comunque un cambio a deragliatore e fra due anni te ne presenteranno un altro dicendo che quello di prima era troppo pesante, incrociava troppo la catena, aveva un rapporto in meno di quello che avrebbe dovuto avere, etc.

Poi ti guardi indietro e vedi che alcune delle cose che ti vendono per novità sono dopotutto qualcosa di ripescato dal passato e che era stato eliminato perché vecchiume. Tipo i cerchi con canale largo, che si usavano negli anni 80 e poi consegnati all'oblio... fino all'altro ieri. E il carro corto? Tocca averlo perché così la bici è più giocosa. Adesso lo riallungano perché troppo corto tutto sommato non va bene.

Verrà poi il momento in cui ti diranno che quel bisonte di trasmissione pesava troppo ed è meglio averne una leggera perché la bici che pesa meno si pedala meglio. Come se qualcuno gli avesse chiesto di zavorrarla. Aspetto il momento in cui decreteranno che si è esagerato con l'angolo sella, divenuto troppo verticale. E via dicendo...

Il progresso c'è, è innegabile, ed è utile. Ma non è un processo lineare. È una tendenza, che si mantiene con tante oscillazioni. Un gruppo cambio a deragliatore da più di due kg è un'oscillazione verso il basso. Perché se peso e costo non contano, aggiungi ancora un paio di etti e hai un Pinion P1.12 a cinghia che alla robustezza di un sistema a deragliatore fa le pernacchie.