…che per fortuna sogno non fu…
Mercoledì 14 aprile 2004, h.05.55: Con gli occhi impastati spio la situazione meteo dalla finestra della camera : la parte occidentale della valle è coperta da nubi poco promettenti, ma in direzione est, sopra quella che dovrebbe essere la meta odierna, il cielo è di uno strano limpido rossastro. Ormai sono in ballo, e tutto sommato il rammarico per una bella giornata sprecata sarebbe maggiore dell'incazzatura per un viaggetto a vuoto: mi concedo una megacolazione…
h.09.00: Dopo aver disseminato automobili secondo una logica degna di uno stratega militare, finalmente prendiamo la funivia che dal Passo del Tonale sale al ghiacciao del Presena. Sono in compagnia di Simon, compagno di mille avventure, e Jean, un iper-entusiasta della powder che incontro per la prima volta e con il quale si instaura da subito un ottimo feeling .
h.09.05: La prima, graditissima, sorpresa: l'attesa spanna di fresca si rivela invece un buon 30cm., con accumuli ben più consistenti negli avvallamenti. Alcune discese di riscaldamento sui fuoripista laterali del ghiacciao ci fanno capire che sarà una giornata di quelle che non si scordano .
h.xx.xx ( e chi lo guarda più l'orologio? ): E' tempo di avventurarci nella prima discesa "seria" della giornata: dall'arrivo degli impianti saliamo a Cima Presena. La salita lungo la cresta è breve, ma la neve che in alcuni punti arriva ai fianchi ci fa sbuffare come mantici :???: . Più in basso, dove ci congiungeremo al battuto fuoripista "Cantiere", si intuiscono le vecchie tracce sotto la coltre fresca, ma questa prima parte di discesa è tutta e solo per noi! Polvere, un cappottone a causa di un affioramento roccioso non visibile dall'alto, un po' di crosta intermedia ed il finale a rincorrerci lungo un ampio sentiero a mezzacosta sono la cronaca della discesa. E' la prima volta che percorro questo itinerario, immaginate il divertimento quando scopro che per riguadagnare il fondovalle dovremo attraversare una galleria scavata durante la Grande Guerra! L'interno è una cristalleria naturale a causa del ghiaccio che la ricopre in ogni dove, ed il ritorno alla luce del giorno si guadagna strisciando carponi lungo una rampa di neve che ne ostruisce quasi totalmente l'uscita!
In breve siamo all'auto, dove Jean da dimostrazione di saper pilotare con gran maestria anche quella, oltre alle due assi, guidando con gli scarponi da sci sino al passo! %$))
h…….: Questa volta i sederini si adagiano sulla seggiovia che ci conduce poco sotto Cima Bleis. La cima è poco distante, e grazie al cavallo di S.Francesco in breve ne calchiamo la sommità. La vista sulla Val di Viso è stupenda, la discesa che ci attende - una picchiata per il selvaggio versante nord - ancor di più! Tutto si rivela perfetto: la pendenza sostenuta, le colate che ci raggiungono al termine di ogni sequenza di curve, la qualità della powder seguita da neve portante al giusto punto di "cottura"…Giunti alle baite di Case di Viso alle soglie della visione mistica, decretiamo che oggi il Dio delle Nevi ha deciso di farci un dono, non vi è altra spiegazione!
Di nuovo all'auto ( ricordate la dislocazione strategica? ), di nuovo al passo, e…..
h.13.30: Sei gambe sotto il tavolo per un bel piatto di pasta fumante! Scambiando quattro chiacchiere con dei local amici di Jean, scopriamo che la discesa da poco conclusa non è assolutamente frequentata. Semplicemente inspiegabile! :shock:
h.14.30: E' l'ora del gran finale: di nuovo salita al Presena e da lì, questa volta con le pelli di foca, alla sommità del Canale del Dito. Simon, in uno dei suoi noti momenti di baldanza mista ad ottimismo ( ), dice di non portare nemmeno i ramponi, che tempo fa ha piazzato una corda fissa grazie alla quale ci aiuteremo a scendere per i primi metri, dove il canale è poco più di una ripida rigola. Pacifico che una volta giunti all'attacco troviamo la corda ancorata in un punto del tutto inutile, ed il nut al quale era fissata volatilizzato! oo[] Maledicendo chi si prende la briga di salire sin quassù per fregarsi un nut da 5 Euro ( ;) ), riattrezziamo la nostra bella calata incastrando un nodo in una fessura della roccia: sembra tenere… :?
Qualche istante di adrenalina per via dell'ancoraggio non propriamente granitico e poi che dire…chi conosce il Canale del Dito sa cosa può significare scenderlo su 50-60cm. di fresca; per chi invece non sa di cosa si parla ecco qualche dato : pendenza max 48° ( dicono…), 200m. a circa 45°, poi pendii con ampiezza e pendenze ideali per curvoni a mille. Peccato solamente che il cielo si sia nel frattempo coperto e la neve un po' cotta nella parte bassa. Eh sì, perché grazie all'ennesima dislocazione "tattica" di un'auto la discesa termina ben sotto il Passo del Tonale…
Mentre ci chiediamo se ci sarebbero le energie per una ulteriore scorribanda , qualcuno - ricordandosi di un impegno alle 18.00 in quel di Brescia - ha la brillante idea di dare una sbirciata all'orologio: h.17.00!!!
E sia, la prossima rimarrà nelle intenzioni, ma ogni istante di questa epica giornata rimarrà negli occhi per lungo tempo! :8): :8): :8):
Mercoledì 14 aprile 2004, h.05.55: Con gli occhi impastati spio la situazione meteo dalla finestra della camera
h.09.00: Dopo aver disseminato automobili secondo una logica degna di uno stratega militare, finalmente prendiamo la funivia che dal Passo del Tonale sale al ghiacciao del Presena. Sono in compagnia di Simon, compagno di mille avventure, e Jean, un iper-entusiasta della powder che incontro per la prima volta e con il quale si instaura da subito un ottimo feeling
h.09.05: La prima, graditissima, sorpresa: l'attesa spanna di fresca si rivela invece un buon 30cm., con accumuli ben più consistenti negli avvallamenti. Alcune discese di riscaldamento sui fuoripista laterali del ghiacciao ci fanno capire che sarà una giornata di quelle che non si scordano
h.xx.xx ( e chi lo guarda più l'orologio? ): E' tempo di avventurarci nella prima discesa "seria" della giornata: dall'arrivo degli impianti saliamo a Cima Presena. La salita lungo la cresta è breve, ma la neve che in alcuni punti arriva ai fianchi ci fa sbuffare come mantici :???: . Più in basso, dove ci congiungeremo al battuto fuoripista "Cantiere", si intuiscono le vecchie tracce sotto la coltre fresca, ma questa prima parte di discesa è tutta e solo per noi!
In breve siamo all'auto, dove Jean da dimostrazione di saper pilotare con gran maestria anche quella, oltre alle due assi, guidando con gli scarponi da sci sino al passo! %$))
h…….: Questa volta i sederini si adagiano sulla seggiovia che ci conduce poco sotto Cima Bleis. La cima è poco distante, e grazie al cavallo di S.Francesco in breve ne calchiamo la sommità. La vista sulla Val di Viso è stupenda, la discesa che ci attende - una picchiata per il selvaggio versante nord - ancor di più!
Di nuovo all'auto ( ricordate la dislocazione strategica? ), di nuovo al passo, e…..
h.13.30: Sei gambe sotto il tavolo per un bel piatto di pasta fumante! Scambiando quattro chiacchiere con dei local amici di Jean, scopriamo che la discesa da poco conclusa non è assolutamente frequentata. Semplicemente inspiegabile! :shock:
h.14.30: E' l'ora del gran finale: di nuovo salita al Presena e da lì, questa volta con le pelli di foca, alla sommità del Canale del Dito. Simon, in uno dei suoi noti momenti di baldanza mista ad ottimismo (
Qualche istante di adrenalina per via dell'ancoraggio non propriamente granitico e poi che dire…chi conosce il Canale del Dito sa cosa può significare scenderlo su 50-60cm. di fresca; per chi invece non sa di cosa si parla ecco qualche dato
Mentre ci chiediamo se ci sarebbero le energie per una ulteriore scorribanda
E sia, la prossima rimarrà nelle intenzioni, ma ogni istante di questa epica giornata rimarrà negli occhi per lungo tempo! :8): :8): :8):