Scott

Otis

Biker forumensus
22/3/03
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Grosso modo un ammortizzatore ad aria lavora come una siringa chiusa.
E' la differenza di pressione fra due camere che ne determina i rispettivi volumi a riposo. L'urto da ammortizzare modifica questo equilibrio e le pressioni in gioco. La collocazione progettuale della camera con maggiore pressione, che determina il precarico, farà in modo che l'effetto ammortizzante avvenga in estensione oppure in compressione.
L'aria in pressione non fa altro che tenere l'ammo "corto" o "lungo" mentre lo schema della sospensione avrà il compito di allungarlo o accorciarlo.
Non so se sono stato chiaro, spero di sì, Comaz è sicuramente più "gallo" di me in queste cose.
 

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Biker celestialis
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Otis ha scritto:
Grosso modo un ammortizzatore ad aria lavora come una siringa chiusa.
E' la differenza di pressione fra due camere che ne determina i rispettivi volumi a riposo. L'urto da ammortizzare modifica questo equilibrio e le pressioni in gioco. La collocazione progettuale della camera con maggiore pressione, che determina il precarico, farà in modo che l'effetto ammortizzante avvenga in estensione oppure in compressione.
L'aria in pressione non fa altro che tenere l'ammo "corto" o "lungo" mentre lo schema della sospensione avrà il compito di allungarlo o accorciarlo.
Non so se sono stato chiaro, spero di sì, Comaz è sicuramente più "gallo" di me in queste cose.

Chiarissimo, ma mi chiedo: quello montato sulla Genius è stato progettato ad hoc?
 

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