Iniziamo da avvicinarci davvero al prossimo 11 maggio. Decidiamo di sfruttare tutti i momenti liberi con meteo favorevole nel nostro playground.
Sabato è uno di questi momenti. Scendiamo al Taloro in macchina, base di tutti i nostri impegni venturi, e inforchiamo le bikes. Questa operazione ci permette di risparmiare tra i trenta e quarantacinque minuti, fondamentali, visto che ancora c'è l'ora solare.
L'appuntamento delle duemezzo non tira più come una volta. Ognuno ha i suoi sacrosanti impegni.
Ci ritroviamo in cinque a fare ancora una volta i piccoli Indiana Jones. Abbiamo una traccia fresca che Zab ha registrato lungo la "Classica". Oggi cerchiamo la via alternativa alla vetta per poi confrontarle.
Alcuni di noi spingono molto per questa seconda possibilità, visto che è più panoramica rispetto alla Classica, infatti ogni tanto ci si affaccia lungo "La Valle" alternativamente a nord verso il lago di Gusana e a sud verso la cima del Bruncu Spina appena imbiancate da una nuova nevicata. Poi il fondo è più compatto ed uniforme.
Lo scotto da pagare è un guado a piedi nudi sulle acque fredde del rio Aratu. Anche in questo frangente mi rendo conto che siamo divisi in due fazioni. I pesci e i gatti. Io mi sento pesce malgrado uno strascico di raffreddore e mi butto consapevole che non rischio nulla se prendo freddo col buonumore... ;)
Abbiamo una prima parte di percorso in leggera ascesa lungo la riva del fiume che in 6km ci porta a guadagnare 100m ma dopo il guado si sale decisamente. Affrontiamo circa 750m di dislivello in una unica salita di 6km che non dovrà in nessun modo portarci lungo l'asfalto della SP7. Questo è il nostro compito odierno. Evitare l'asfalto.
Arrivati alla cima del Bruncu Fugilesu, o Mihinari, il vento teso da sud che prima sentivamo a tratti, ora ci fustiga continuamente e non ci da tregua. Il sole che ci aveva accompagnato nei primi metri di escursione, ci ha lasciato da un po e la temperatura ci consiglia di prendere presto la discesa.
Ci buttiamo a capofitto in un reticolo di stradine dissestate che in pochi istanti ci fa perdere duecento metri e poi andiamo alla caccia del nuraghe di Osseli.
Si fa tardi e decidiamo di tagliare tutta la seconda parte sui nuovi singles ma vuol dire che sarà per la prossima uscita. Andiamo a manetta lungo il discesone che da Cohozzo ci vomita nuovamente ad Aratu. Arriviamo al Taloro che ormai è buio. Scambiamo due chiacchiere con un gruppo di enduristi reduci da un giro simile al nostro che caricano le loro moto su un rimorchio.
C'è profumo di cena.
Siamo solo all'antipasto.
P.S. Questo post è frutto di un lavoro di gruppo. Ognuno di noi ha contribuito alla sua nascita. :)
Ora foto...
Ciao!
Sabato è uno di questi momenti. Scendiamo al Taloro in macchina, base di tutti i nostri impegni venturi, e inforchiamo le bikes. Questa operazione ci permette di risparmiare tra i trenta e quarantacinque minuti, fondamentali, visto che ancora c'è l'ora solare.
L'appuntamento delle duemezzo non tira più come una volta. Ognuno ha i suoi sacrosanti impegni.
Ci ritroviamo in cinque a fare ancora una volta i piccoli Indiana Jones. Abbiamo una traccia fresca che Zab ha registrato lungo la "Classica". Oggi cerchiamo la via alternativa alla vetta per poi confrontarle.
Alcuni di noi spingono molto per questa seconda possibilità, visto che è più panoramica rispetto alla Classica, infatti ogni tanto ci si affaccia lungo "La Valle" alternativamente a nord verso il lago di Gusana e a sud verso la cima del Bruncu Spina appena imbiancate da una nuova nevicata. Poi il fondo è più compatto ed uniforme.
Lo scotto da pagare è un guado a piedi nudi sulle acque fredde del rio Aratu. Anche in questo frangente mi rendo conto che siamo divisi in due fazioni. I pesci e i gatti. Io mi sento pesce malgrado uno strascico di raffreddore e mi butto consapevole che non rischio nulla se prendo freddo col buonumore... ;)
Abbiamo una prima parte di percorso in leggera ascesa lungo la riva del fiume che in 6km ci porta a guadagnare 100m ma dopo il guado si sale decisamente. Affrontiamo circa 750m di dislivello in una unica salita di 6km che non dovrà in nessun modo portarci lungo l'asfalto della SP7. Questo è il nostro compito odierno. Evitare l'asfalto.
Arrivati alla cima del Bruncu Fugilesu, o Mihinari, il vento teso da sud che prima sentivamo a tratti, ora ci fustiga continuamente e non ci da tregua. Il sole che ci aveva accompagnato nei primi metri di escursione, ci ha lasciato da un po e la temperatura ci consiglia di prendere presto la discesa.
Ci buttiamo a capofitto in un reticolo di stradine dissestate che in pochi istanti ci fa perdere duecento metri e poi andiamo alla caccia del nuraghe di Osseli.
Si fa tardi e decidiamo di tagliare tutta la seconda parte sui nuovi singles ma vuol dire che sarà per la prossima uscita. Andiamo a manetta lungo il discesone che da Cohozzo ci vomita nuovamente ad Aratu. Arriviamo al Taloro che ormai è buio. Scambiamo due chiacchiere con un gruppo di enduristi reduci da un giro simile al nostro che caricano le loro moto su un rimorchio.
C'è profumo di cena.
Siamo solo all'antipasto.
P.S. Questo post è frutto di un lavoro di gruppo. Ognuno di noi ha contribuito alla sua nascita. :)
Ora foto...
Ciao!