Un corteo di bici contro il Montello vietato ai ciclisti
Decine e decine di ciclisti della Marca si sono dati appuntamento al semaforo di Crocetta, allincrocio con la panoramica, per un raduno di protesta sulle due ruote. «A tutti i ciclisti: mobilitatevi», è linput lanciato nelle ultime ore nei vari forum e blog presenti in internet. Una protesta contro lidea del sindaco di Crocetta, Eugenio Mazzocato, di vietare laccesso alle bici ad almeno metà delle prese che salgono da Ciano
CROCETTA. Scenderanno in piazza, anzi in strada, perché nessuno vieti il Montello. Decine e decine di ciclisti della Marca si sono dati appuntamento oggi alle 14 al semaforo di Crocetta, allincrocio con la panoramica, per un raduno di protesta sulle due ruote. «A tutti i ciclisti: mobilitatevi», è linput lanciato nelle ultime ore nei vari forum e blog presenti in internet per attirare maggior appassionati possibili a «una biciclettata in allegria, per dimostrare che siamo legatissimi al Montello, e che non ci possono togliere la nostra palestra».
Nessun intento violento o provocatorio, ma un happening nato quasi per caso che vuole radunare i tanti amici delle due ruote, pronti a dimostrare che lidea del divieto è sbagliata. «Sindaco, prenditi una bici e vieni con noi sulle tue prese, ti divertirai», scrivono a Eugenio Mazzocato. Mentre Germano Bisigato, presidente degli ex ciclisti trevigiani, rilancia la sfida. «Questa pedalata è uno ttima idea, va fatta per dare un segnale e chi sta pensando alla chiusura del Montello per dimostrare che i ciclisti sono contrari - spiega - Non vogliamo pagare unaltra onta, come quella ricevuta la nno scorso per il trofeo Bevilacqua: il sindaco di Nervesa chiese 500 euro per passare sul suo territorio comunale, ci minacciarono di multa. Non scherziamo, il traffico che comportano i ciclisti si innesta nel passaggio, che dura 5 minuti al massimo, e si può condividere. Sono i villeggianti della domenica che sporcano il Montello, non i ciclisti».
Meteo permettendo, i cicloamatori di Marca si ritroveranno per scambiarsi opinioni e idee dopo la proposta dei sindaci montelliani di chiudere alcune prese alle bici e, invece, di riservarne altre per trasformare il Montello in un velodromo a cielo aperto. Ma lo ccasione servirà soprattutto a pedalare ancora: anche gli appassionati di mountain-bike - che aspettano i mondiali dellanno prossimo - non vogliono mancare. «Montello per MTb forever - scrivono on line - Io ci vengo a correre per ammirare le sue meraviglie nel pieno rispetto della sua natura». Ma il diktat dei sindaci è segnato: o si trova una nuova regolamentazione al traffico e ai grupponi oppure il Montello sarà a rischio.
«Sono fuori dalla realtà, per me è una situazione veramente impressionante - sottolinea Aurelio Cestari, leader delle Vecchie Glorie Triveneto - pensino invece a tutte le strade che hanno asfaltato, anziché mantenere un po di storia nel Montello. E una palestra naturale per tutti gli sport: va bene per noi ciclisti ma è importante anche per i podisti, per chi va sui pattini, per gli atleti in generale e per gli amanti della natura. Chiuderlo a una determinata categoria è sbagliato, lattività ciclistica andrebbe motivata. le nostre Vecchie Glorie sono nel settore da 35 anni, manderemo una rappresentanza alla protesta. Sono esterrefatto».
Blog e forum in internet sono scatenati. E un lettore del nostro sito suggerisce una soluzione salomonica: «Vietare le manifestazioni ciclistiche sarebbe dare un colpo in più alle già manomesse tradizioni popolari italiane. Regolamentarle in modo che vengano rispettate certe esigenze, naturalmente rinunciando tutti a qualcosa, sarebbe più saggio». Lo scatto dei ciclisti è imminente. I sindaci tenteranno di rintuzzare la fuga.
Decine e decine di ciclisti della Marca si sono dati appuntamento al semaforo di Crocetta, allincrocio con la panoramica, per un raduno di protesta sulle due ruote. «A tutti i ciclisti: mobilitatevi», è linput lanciato nelle ultime ore nei vari forum e blog presenti in internet. Una protesta contro lidea del sindaco di Crocetta, Eugenio Mazzocato, di vietare laccesso alle bici ad almeno metà delle prese che salgono da Ciano
CROCETTA. Scenderanno in piazza, anzi in strada, perché nessuno vieti il Montello. Decine e decine di ciclisti della Marca si sono dati appuntamento oggi alle 14 al semaforo di Crocetta, allincrocio con la panoramica, per un raduno di protesta sulle due ruote. «A tutti i ciclisti: mobilitatevi», è linput lanciato nelle ultime ore nei vari forum e blog presenti in internet per attirare maggior appassionati possibili a «una biciclettata in allegria, per dimostrare che siamo legatissimi al Montello, e che non ci possono togliere la nostra palestra».
Nessun intento violento o provocatorio, ma un happening nato quasi per caso che vuole radunare i tanti amici delle due ruote, pronti a dimostrare che lidea del divieto è sbagliata. «Sindaco, prenditi una bici e vieni con noi sulle tue prese, ti divertirai», scrivono a Eugenio Mazzocato. Mentre Germano Bisigato, presidente degli ex ciclisti trevigiani, rilancia la sfida. «Questa pedalata è uno ttima idea, va fatta per dare un segnale e chi sta pensando alla chiusura del Montello per dimostrare che i ciclisti sono contrari - spiega - Non vogliamo pagare unaltra onta, come quella ricevuta la nno scorso per il trofeo Bevilacqua: il sindaco di Nervesa chiese 500 euro per passare sul suo territorio comunale, ci minacciarono di multa. Non scherziamo, il traffico che comportano i ciclisti si innesta nel passaggio, che dura 5 minuti al massimo, e si può condividere. Sono i villeggianti della domenica che sporcano il Montello, non i ciclisti».
Meteo permettendo, i cicloamatori di Marca si ritroveranno per scambiarsi opinioni e idee dopo la proposta dei sindaci montelliani di chiudere alcune prese alle bici e, invece, di riservarne altre per trasformare il Montello in un velodromo a cielo aperto. Ma lo ccasione servirà soprattutto a pedalare ancora: anche gli appassionati di mountain-bike - che aspettano i mondiali dellanno prossimo - non vogliono mancare. «Montello per MTb forever - scrivono on line - Io ci vengo a correre per ammirare le sue meraviglie nel pieno rispetto della sua natura». Ma il diktat dei sindaci è segnato: o si trova una nuova regolamentazione al traffico e ai grupponi oppure il Montello sarà a rischio.
«Sono fuori dalla realtà, per me è una situazione veramente impressionante - sottolinea Aurelio Cestari, leader delle Vecchie Glorie Triveneto - pensino invece a tutte le strade che hanno asfaltato, anziché mantenere un po di storia nel Montello. E una palestra naturale per tutti gli sport: va bene per noi ciclisti ma è importante anche per i podisti, per chi va sui pattini, per gli atleti in generale e per gli amanti della natura. Chiuderlo a una determinata categoria è sbagliato, lattività ciclistica andrebbe motivata. le nostre Vecchie Glorie sono nel settore da 35 anni, manderemo una rappresentanza alla protesta. Sono esterrefatto».
Blog e forum in internet sono scatenati. E un lettore del nostro sito suggerisce una soluzione salomonica: «Vietare le manifestazioni ciclistiche sarebbe dare un colpo in più alle già manomesse tradizioni popolari italiane. Regolamentarle in modo che vengano rispettate certe esigenze, naturalmente rinunciando tutti a qualcosa, sarebbe più saggio». Lo scatto dei ciclisti è imminente. I sindaci tenteranno di rintuzzare la fuga.