ciao..io possiedo ed uso tuttora la capostipite di tutte le urt, una ibis szazbo. Ha il sistema sweet spot e cioè quelli della ibis, gio' castellano, ha brevettato un punto esatto del telaio in cui posizionare il perno di tutto il sistema ammortizzato. In pratica hai due subteai uniti da un'ammortizzatore. Il carro posteriore con la trasmissione da una parte, ed il carro anteriore con forcella dall'altra.
E' molto strana la sensazione quando si pedala; sembra una gondola, bisogna usare la spinta sui pedali alternata al tiro degli stessi. In pratica con una gamba spingi mentre con l'altra tiri il pedale..un 50% e 50% solo così riesci in qualche modo a rendere la bici meno ondeggiante.
Un'altro problema è la continua variazione di distanza tra pedali e sella...per un ciclista proveniente dalla strada è come impazzire. Io ci sono abituato e non mi crea problemi...ma ad altri da' molto fastidio alle ginocchia.
Un'altro problema e' legato all'effetto catapulta quando si frena...cioè frenando scarichi il peso dall'ammo. post che si allunga e quindi carica il peso sull'anteriore dove trova l'affondamento della forcella...tipo quando
freni con una macchina e si abbassa il muso e si scarica il posteriore. Io ci sono abituato e gioco con i fuorisella....e devo dire che non sono mai stato disarcionato.
Ormai sono rimasti in pochi a produrre urt vere e proprie...qualche artigiano americano...anche se altre case hanno ripreso il progetto e lo hanno modificato..tipo i-drive di gt, la maverick american = alla palomino ecc.
Certo è veramente strana come bici e a non tutti piace...però io non la scarterei del tutto come progetto..per me potrebbe ancora dare altri spunti in futuro.