[img] Vagabondaggi cicloferroviari in Germania estate 2011

ottomilainsu

Biker poeticus
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6/ Lungo il Meno

Da Bamberga ora seguirò il corso del Meno fino alla sua confluenza nel Reno.
Il primo tratto fino a Schweinfurt lo avevo già percorso nel 2005 e non è di grande interesse, per cui all'inizio si corre un bel po'.
Prima però faccio ancora qualche foto a Bamberga, visto che al mattino il tempo è bello e la luce favorevole.
Notare su questa strada lo spessore dello strato di asfalto: oltre 20 centimetri, per questo le strade tedesche sono praticamente prive di buche e dal fondo regolare.
Da noi mettono uno straterello che se se va bene è di 5 centimentri e poggia su un fondo tutt'altro che ben battuto.
Poi è sempre colpa del gelo, degli alieni, delle vacche...



Ancora qualche scorcio.







E' sabato ed è in corso il mercatino dei bambini.









L'antico porto fluviale della città, con una vecchissima gru a mano della metà del 1800.





Piste ciclabili...



La giornata promette bel tempo, per ora è assai piacevole.





Uno dei tanti paesini curati in modo maniacale, Zeil am Main, uno spettacolo.







Rotatoria con corsie per le biciclette.



Si prosegue, un PL, un "Regioswinger" per Wurzburg (con questo in un paio d'ore sarei a destinazione...)



Sono a Schweinfurt, il percorso segue il fiume.



Stazione di Schweinfurt-Mitte, notare le rampe che la collegano direttamente con il lungofiume ciclopedonale.



Subito fuori dalla città si vede questo impianto, la centrale di Grafenheinfeld, in mezzo ad una zona per lo più agricola.



Il paesaggio da qui in avanti si fa molto più gradevole.







A Fahr si traghetta.







Volkach, un tempo collegata alla ferrovia principale con una diramazione, smantellata da anni.
Ma la piccola stazione è rimasta, oggi è il piazzale degli autobus.



La cittadina è un altro spettacolo, curata e mantenuta in modo impeccabile.











A Ochsenfurt si lavora alla ricostruzione di questo antico ponte, alle residue arcate di epoca assai antica viene aggiunto una moderna struttura in calcestruzzo armato.
Meglio così o un ponte parallelo? In fondo il ponte antico è preservato e continua a svolgere la sua funzione.
Probabilmente costa meno, probabilmente è più funzionale così dato che si sfruttano vie già esistenti.
Vien da meditare, pensando a quello che si fa da noi.







Nel frattempo il meteo si sta guastando, si sta alzando un forte vento contrario; da qui a Würzburg me la farò sotto ad una pioggia a tratti forte.



Mi ritiro in albergo (dove arrivo abbastanza inzuppato) e non metto più fuori il naso, a sera si scatena un diluvio colossale.
Cena in albergo e a nanna presto.
Detta così sembra una passeggiata, in realtà oggi ho percorso 160 km, tutta pianura comunque.

6/ Continua.
 

burdenbike

Biker immensus
mi viene in mente quando in estate incontro, magari in salita, qualcuno che spinge sui pedali, bello carico...
ecco magari a quest'ora starà scrivendo un resoconto come il tuo dal suo PC, in Germania, Francia o chissà dove...
 

ottomilainsu

Biker poeticus
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7/ Si valica lo Spessart

Piove, piove e fa fresco... e dovrei partire un po' prestino dato che avrei appuntamento per ora di pranzo dalle parti di Lohr am Main.
Smette solo verso le 9.30, così mi faccio un rapido giro per Würzburg che in una domanica mattina tutt'altro che invitante è ancora assonnata.



La città è molto bella, almeno da fuori vedo qualcosa senza l'assillo di prendere acqua.





Il monumento più importante è il Residenz, la settecentesca residenza vescovile, imponente palazzo dei principi-vescovi che governarono la città fino agli albori del 1800.







Uno sguardo al centro, dove biciclette e tram coesistono senza problemi.









Dallo storico ponte sul Meno la vista sulla città vecchia è particolarmente bella.















Un ultimo sguardo da un moderno ponte con ampi marciapiedi ciclabili, poi via di corsa.



Di corsa ma ogni tant bisogna pur fermarsi per ammirare il paesaggio!



La giornata si conferma tutt'altro che invitante, il cielo grigio non manca di buttar giù qualche goccia d'acqua.



Comunque vado avanti, l'appuntamento a Lohr va onorato anche se ho già dovuto avvertire che giungerò in ritardo per colpa del cattivo tempo del mattino.

Qualche altro scorcio della valle; il clima è continentale umido... e di tanto in tanto un po' d'acqua da sopra me lo rammenta.







Eccomi a Lohr, cittadina dove ha sede l'Isolatorenmuseum, piccolo museo privato di Lothar Wormwald.
Al suo interno c'è una notevole collezione di isolatori elettrici d'ogni genere ed epoca.



Conosciuti su facebook, evidente luogo di ritrovo di matti, quando è maturata l'dea di fare il giro non avevo ben localizzato dove fosse.
La mia idea aveva preso forma nei primi due giorni di viaggio e nominando la Spessartrampe era saltato fuori che Lohr si trovava proprio lungo il mio percorso, al che la sosta era d'obbligo.







Mentre mi intrattengo discutendo di isolatori e collezionismo con Lothar e la moglie Daniele (che fa da interprete) il tempo migliora.
Riesco a ripartire non appesantito, concordo con Lothar che gli isolatori che mi ha dato me li spedirà per posta, altrimenti dovrei scarrozzarmi parecchi chili di zavorra in più...

E' ormai pomeriggio inoltrato, riparto affrontando la salita allo Spessart.



La salita è tutt'altro che impegnativa per fortuna, la bella strada si addentra nella valle senza mai essere ripida.





Ad Heigenbrücken sbuca la galleria di valico, lo Schwarzkopftunnel che tra qualche anno verrà abbandonato, sostituito da un nuovo tracciato che renderà non più necessarie le trazioni multiple e il rinforzo in spinta.
L'abbandono è dovuto non solo alla pendenza, ma soprattutto all'instabilità del terreno che provoca continui cedimenti di questa galleria di 926 metri aperta nel 1854, con limitazioni di velocità ad appena 70 km/h.
La Main-Spessart Bahn è una delle linee ferroviarie più importanti in Germania dato che collega la Renania con la Baviera, da Mainz verso Francoforte e Norimberga.
Il traffico ferroviario è intensissimo e la rampa dello Spessart, al 2 %, impone la presenza di locomotive di rinforzo che stazionano a Laufach.
Anche la stazione di Heigenbrücken verrà abbandonata.




Il valico per le biciclette è parecchio più in alto, si passa in mezzo ad una foresta su strade sterrate ma ben battute.
Limitate sono le possibilità di scattare qualche foto, della Spessartrampe non si vede nulla.



A Laufach stazionano, come detto, le locomotive di rinforzo.

Qui c'è la sorpresa.
Per le compagnie private il servizio è garantito da una veterana (1940!) locomotiva del gruppo 194 DB o 1020 OeBB, ovvero un "Coccodrillo tedesco" già 1020-041 in Austria e oggi immatricolata come 194.103 in Germania.
Un esempio notevole di longevità.



Le locomotive DB, oggi in riposo visto che è domenica, sono stazionate su due tronchini all'estremo verso valle.



Non manca un cartello esplicativo, in questa regione della Germania anche una via di comunicazione del 1800 è una attrazione turistica.



Da qui in avanti il problema sarà quello di trovare un alloggio... è tardino e mi porto fino ad Aschaffenburg.
Il tempo, manco a dirlo, cambia ancora e gli ultimi raggi di sole di Laufach lasciano il posto ad una pioggia che si trasforma in acquazzone pochi minuti dopo aver messo piede in un alloggio per la notte.
Bilancio odierno: 100 km, non male se si pensa che la pioggia mi ha incalzato per buona parte del mattino e dal tardo pomeriggio in poi.

7/ Continua.
 

ottomilainsu

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8/ Verso il Reno

Al mattino, appena svegliato, tanto per cambiare piove.
Poi rischiara, ma l'impressione è di un miglioramento solo temporaneo.
Il vento oggi soffia implacabilmente in verso contrario alla mia marcia, fa fresco.



Comunque un po' di sole rende l'inizio abbastanza piacevole.





Il Meno scorre placidamente, regolato da chiuse per la navigazione e la produzone di energia elettrica, i paesi che vi si affacciano offrono scorci molto piacevoli.





Questo vecchio rullo compressore è "monumentato" a testimoniare i lavori di sistemazione degli argini compiuti negli anni '50 - '60.
Mosso da un motore diesel Deutz MAH monocilindrico, nell'impostazione assomiglia più ad una locomotiva a vapore che ad un veicolo stradale.
Notare il cinematismo dello sterzo e i comandi del motore, assai pratici ed ergonomici.



Mi trovo a Grosskrotzenburg, qui passava il "limes" ovvero il confine dell'Impero Romano.
Fino a ieri mi trovavo nelle "barbarie", oggi sto rientrando nei ranghi della civiltà, perlomeno così ragionavano un tempo.
La sensazione netta è che oggi l'ordine delle cose si sia invertito, che il confine si sia spostato molto più a sud e che il valico sia a cavallo delle Alpi.



Quindi da questa parte sono nei confini dell'Impero Romano...



... da quest'altra sono in Germania.
Pertanto chi gioca a calcio deve munirsi di regolare passaporto, ad ogni tiro in porta bisogna pagare il dazio?



Ecco una delle tante "staustufe" ovvero sbarramenti per la navigazione e la produzione di energia.



L'acqua non è delle più invitanti, a quanto si vede.
Ma quel che è peggio è che ne sta per arrivare parecchia, dall'alto.





Riesco ad arrivare fino ad Hanau, sono alle porte di Francoforte, ma dopo le foto alla stazione fatte dal cavalcavia ricomincia a piovere.





Hanau è una grossa città industriale, in pratica un sobborgo della conurbazione di Francoforte. L'aspetto non è dei migliori, la stessa stazione non brilla per accessibilità a quanto è dato da vedere, ma vi fermano treni di ogni categoria (con la pioggia odierna ho fatto più di un pensierino a questa soluzione...)



Comunque riesco appena in tempo a fare rifornimento di cibarie, mi porto un po' avanti ma devo fermarmi nuovamente sotto ad un porticato perché per una buona oretta scende un bel diluvio.
Per fortuna che ero in una città, dove ho trovato un riparo con relativa facilità.
Rischiara, sembra promettere bene, speriamo che duri, il maltempo è alle spalle e il vento si mantiene costantemente contrario.



Guardando verso ovest rischiara...



... e verso est il maltempo se ne va spinto da un vento assai gagliardo (ma io vado verso ovest )



Come non detto... andando avanti il brutto tempo mi viene incontro, non sono nemmeno a metà tra Hanau e Francoforte che le nuvole si incupiscono sempre più.
Qui minaccia burrasca, nel giro di pochi minuti una bella scarica di grandine si abbatte e non posso che continuare sperando di trovare un riparo.



Meno male che c'è qualcosa, non sono l'unico tra l'altro, così almeno il tempo trascorre conversando con un berlinese che è venuto a trovare degli amici nei pressi di Francoforte.
Si è portato la bici così potrà gironzolare per la città; anzi, già che c'era, ci è venuto in bicicletta, sfruttando le vie ciclabili e alcuni passaggi in treno.
Proprio come si può fare in Italia, vero?
Nel mentre il diluvio prosegue...





Ma come era arrivata, la pioggia se ne va lasciando il posto ad un bel sole.







Uhm... nuovo modello di tronchino? Tronchino con avvitamento?



Eccomi a Francoforte, della città mi limito a vedere lo skyline dal fiume, ho perso troppo tempo per via della pioggia.









Quindi via, sempre avanti verso la confluenza con il Reno, non manca molto.



O, meglio, non mancherebbe molto... senonché, dopo questa foto, perdo le indicazioni corrette e mi ritrovo con la ciclabile che dovrebbe continuare lungo il fiume, ma diventa sempre più accidentata e alla fine mi ritrovo in un punto senza sbocco, alla recinzione di un terminale petrolifero.
Torno un po' indietro e per tagliare decido che non c'è nulla di meglio di un bel cantiere, così passo per una strada ancora in costruzione... il risultato è un infangamento colossale, con tutta l'acqua che è caduta sulla "strada" ci sono almeno 10 centimetri di melma liquida; comunque ne vengo fuori (e nessuno mi rompe le scatole, gli operai lavorano e io devo solo stare attento a non finire nella benna di qualche macchina operatrice.
D'altro canto io non ho mica visto cartelli con scritto "verboten"



Passate queste peripezie il tempo peggiora di nuovo... avanti, almeno l'acqua laverà un po' la bici!
La fabbrica storica della Opel a Russelsheim.



Wesbaden! Il Reno si avvicina.



Ecco la confluenza dei due grandi fiumi.



E questo è lo stato della bici, consideriamo che dopo l'impantanamento ho preso ancora tanta acqua e quindi è praticamente pulita!



Mar Nero 2967 km... mah, chissà, potrebbe essere un bel giretto!



Traffico fluviale e ferroviario, entrambi sono incessanti.





Uno dei numerosi ponti sul Reno, tra Mainz e Wiesbaden.





Non mi fermo nè a Mainz nè a Wiesbaden, entrambe le città le avevo già visitate, oggi mi interessa recuperare un po' di terreno e portarmi avanti.
Intanto non posso non notare questo tratto di ciclabile, steso a finaco di questo binario di raccordo che la foto non rende del tutto, le rotaie prsentano segni di passaggio quindi è ancora in uso e sono numerose le aziende ad esso raccordate.
Da noi simili cose sono considerate una barbarie, pericolosissime e vietatissime, ci dovrebbero essere un muro e una rete a maglie da 1 centimentro alta almeno 2 metri a separare binario e pista, non ci sono nemmeno i passaggi a livello protetti da barriere che si devono chiudere almeno 2 ore prima, nè ci sono i segnali di protezione lato ferrovia che devono arrestare il treno se un lombrico attraversa i binari!
E' molto più sicuro mandare tutto su dei pratici e affidabili camion che vanno ad intasare la strada, e naturalmente manco le ciclabili ci sono.



Questi si sono installati i generatori eolici sul tetto! (non metto in dubbio che siano utili, ad ora mi sono fatto più di 100 km controvento!)





Sono le 19 passate... la prossima cittadina è Bingen, lì trovo un alloggio per la notte.



Ma lungo il Reno il traffico non si ferma, che sia giorno o notte.
Oggi ho percorso 150 km, al momento è stata la giornata con le condizioni meteo peggiori, tra pioggia, grandine, vento contrario.
Ma si va avanti.



8/ Continua.
 

Locadel

Biker popularis
9/7/07
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Sorisole BG
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Bellissimi i tuoi racconti e le tue immagini!
Quest'estate non ci siamo incrociati per un soffio!
Io e mia moglie, il 3 agosto, abbiamo percorso con le nostre bici la Dobbiaco-Cortina, siamo partiti tardi (eravamo al lago di Landro verso le 12.30!).
Il giorno prima avevamo risalito la Pustertal, poi ci siamo diretti a Canazei.
 

ottomilainsu

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9/ Rheintal!

La valle del Reno nel suo tratto più spettacolare tra Bingen e Coblenza non è una novità nei miei viaggi.
In un modo o nell'altro la ho già percorsa altre cinque volte, d'altronde questa è una via obbligata e preferenziale per raggiungere il nord-ovest della Germania e il resto dell'Europa nord-occidentale.
Ma ogni volta è uno spettacolo per gli occhi.
Il maestoso fiume, i paesi che vi si affacciano, i castelli, i fianchi coltivati, le leggende qui ambientate non stancano mai, dopo alcuni anni di "astinenza" vi ritorno volentieri.

Così stamattina mi preparo per la sesta volta a percorrere questa valle, per scelta affronto la sponda sinistra.
Come sarà il tempo? Speriamo...

A Gaulsheim, paesino alle porte di Bingen dove ho trovato alloggio, c'è la confluenza tra la linea principale e una secondaria che si dirama da Bingen verso Bad Kreuznach,
il traffico ferroviario è intensissimo, si susseguono merci e passeggeri.
Ma stanotte ho dormito benissimo, non mi sono accorto di nulla.




E questo è il paesaggio tipico della valle: vitigni e castelli, queste sono le rovine di burg Ehrenfels.



Poco più avanti la ciclabile attraversa la linea, qui non è opportuno passare sotto le sbarre!
La media è di un treno ogni 5 minuti per ciascun verso... le sbarre non stanno giù per molto, si abbassano e il treno è già in arrivo, si alzano che non è ancora sfilato del tutto, a meno che non ne debba arrivare uno dall'altra parte.



Vado avanti, tra uno scorcio di qua e di là dal Reno, mentre il cielo si fa minaccioso.











A Bacharach pioviggina...



... in seguito piove, poi regge, poi piove... uff!



Il celebre Pfalz, castello costruito in forma di nave, posto di blocco dove veniva imposto il pedaggio a tutti i natanti che transitavano lungo il fiume; sullo sfondo il Burg Gutenfels.



Oggi i pedaggi sono un ricordo.



La mitica rupe di Loreley, in corrispondenza del punto detto "cimitero delle navi".
Qui la corrente del Reno è forte, l'ansa è stretta e i naufragi non erano rari.
La leggenda dice che da questa rupe la sirena Lore ammaliasse i navigatori con i suoi canti, facendo loro perdere il controllo delle navi portandole al naufragio.
Oggi la navigazione è assistita da una serie di radar di terra e questa è una delle mete turistiche più frequentate della Germania.





Da St. Goar si può ammirare Sankt Goarshausen, dominato dal Burg Katz (castel Gatto).



Un'occhiata al traffico, incessante, su strada, su ferro, sull'acqua.



Sullo sfondo il Burg Maus, castel Topo.



Mentre mi guardo attorno il tempo cambia, esce un sole smagliante, finalmente!



Riparto per approfittare del bel tempo... questo arriva dalla Svizzera!



Niente da fare, non si va avanti, ogni metro è buono per una foto.









Ormai sono in vista di Boppard, questa è Bornhofen sulla sponda opposta.





Boppard! Uno dei treni che l'uomo della birra (*) sostiene essere scomparsi dall'Europa, un autozug pure bello carico di vacanzieri che si portano al seguito l'automobile.





Qui ha il capolinea la ferrovia ad aderenza naturale e scartamento ordinario più ripida di Germania: la Hunsrückbahn.
In origine collegava Boppard a Simmern, oggi rimane in servizio il solo tratto fino a Emmelshausen.
Per raggiungerlo la linea sale con pendenza costante del 60 per mille per ben 6 km!



Bene, è il caso di farci un pensierino.
Ma è ora di uscita dalle scuole, il treno è limitato nella capienza e mi lasciano a terra, precedenza agli studenti, salirò con quello dopo, il cadenzamento è orario.
Così vado a pranzo.

(*) L'uomo della birra è il signor Moretti, amministratore delle FS, che ci racconta un sacco di balle con la solita storia che i servizi in perdita vanno eliminati e che nel resto d'Europa lo hanno già fatto.
Beh, non è affatto vero, chi gira al di fuori dei nostri confini se ne può accorgere.
Finirà che per uscire dai confini dell'Italia tra un po', se non si opta per l'auto, si sarà costretti veramente ad andare in bicicletta!

9/ Continua.
 
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ottomilainsu

Biker poeticus
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10/ Una capatina sull'Hunsrück.

Dopo la pausa pranzo "forzata" ritorno in stazione.
Purtroppo il meteo si sta nuovamente guastando.
Piglio il treno, una modernissima automotrice del gruppo 650, passato l'orario scolastico non ci sono problemi per salire.




L'avviso che dipone il limite di capienza per i treni, fissato a 70 persone per automotrice.
A Boppard del personale apposito, con decisione ma sempre cortese, conta il numero di persone che sale sul treno e al raggiungimento del numero ti dice, sempre con un "bitte" in premessa, che non si può salire.
Precedenza agli studenti.



La pioggia si attenua, così mi faccio un giretto sull'altopiano dell'Hunsrück, mi interessa vedere che cosa è rimasto della ferrovia.



Una bella pista ciclabile. Qualche foto, poi torno indietro, scendere verso la Mosella potrebbe essere una interessante deviazione ma da quella parte si nota che il tempo è al brutto stabile tendente nubifragio.







Lapide commemorativa dei caduti per la costruzione di questa ferrovia.



Bene, ora si scende, non è facile rendere in foto la pendenza della linea che, ricordo, è del 6%, una delle più ripide in assoluto senza ricorrere alla cremagliera.
Ci sarebbero altre vie interessanti di discesa, anche dal treno avevo visto dei percorsi nei boschi con salti e curve riportate, ma dubito che con la mia bici carica sarebbero affrontabili ; comunque ho incrociato qualcuno con la bici da DH.



Si scende ancora, ora giù per una strada sterrata nel bosco, piove e fa freddo in quota.
Almeno con questa bella discesa ho modo di dare una sistemata ai freni, con tutta l'acqua che avevano preso fischiano peggio di un merci in rapida, una bella scaldata e le pastiglie si sistemano.



Eccomi di nuovo a quota Reno.



Qui la separazione tra ferrovia e ciclabile è una semplice ringhiera, pure vecchia. Non serve di più.
Rammento che dalle mie parti, per una configurazione simile, RFI aveva prescritto una "struttura amovibile chiusa indipendente in modo da garantire la massima sicurezza"
In pratica un ponte - galleria appoggiato al terreno, da levare in qualsiasi momento a discrezione di RFI, completamente chiuso con rete a maglia fine per impedire fisicamente che si potesse anche solo far passare un ditino verso la linea.
Costo? Una bazzecola, mezzo milione per 500 metri... così non se ne è fatto nulla, così le bici viaggiano in strada "in sagoma" con camion, pullmann, automobili. :wall:
Mi piacerebbe sapere dove vivono e che cosa si fumano, quelli di RFI...



Bene, sono a Coblenza.



Solo che c'è un problema: in città c'è il Buga, manifestazione floreal-culturale, il che significa che non si trova un posto da dormire che sia uno.
Indi, dopo uno sguardo al Deutsches Eck, confluenza della Mosella nel Reno, me ne vado verso la confluenza tra Lahn e Reno, difatti trovo un buon posto a Lahnstein.





Faccio notare che il Deutsches Eck, luogo "sacro" ai tedeschi, si trova all'estremità di un ampio parco dove è allestito il "Buga".
Ebbene, se l'ingresso al Buga è a pagamento, al Deutsches Eck si può accedere liberamente tramite un apposito passaggio sulla promenade della Mosella.



La Mosella.



Oggi "solo" 100 km, tanta acqua, tanto per cambiare.

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lippo71

Biker novus
8/11/11
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bologna
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Ciao ottomilainsu , il tuo nome è tutto un programma , e ankio mi unisco ai complimenti che ti ha fatto nonnocarb per la media della prima tappa ma non solo mi complimento per il semplice fatto che ti fai le ferie in bici sfidando le intemperie e la fatica.Ti invidio tanto e spero un giorno di riuscire a fare ankio una vacanza in bike.Ciao e a presto.
 

ottomilainsu

Biker poeticus
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11/ Lahntal(bahn)

Mercoledì 10 agosto; è già trascorsa una settimana.
Il cielo si presenta sgombro da nubi, speriamo bene, dopo una settimana di pioggia a rate.
Da Oberlahnstein mi sposto a Unterlahnstein, dato che la valle, la ferrovia e l'annessa pista ciclabile cominciano da lì.



Qualcuno si domanderà del perché ce l'abbia tanto con questa valle e la sua ferrovia.
E' presto detto: nel 2005 mi ero prefissato di andare a trovare un amico a Brugge, in Belgio.
Il percorso scelto passava per questa valle, mi sembrava la via più breve per raggiungere il Reno e poi via da Colonia verso Aquisgrana, Maastricht, Anversa e Brugge.
Solo che dopo oltre 700 km in 4 tappe da Monaco, su e giù per le colline della Baviera e dell'Assia, mi ero ritrovato con una gamba dolorante, una infiammazione, difficile pedalare in quelle condizioni.
Per non compromettere il viaggio avevo scelto di effettuare un paio di tappe in treno, giù per la valle fino a Coblenza e poi Aquisgrana.
Passando in treno avevo notato la bellezza della valle e della ferrovia, a Coblenza nel museo ferroviario di Koblenz - Lutzel una sala era dedicata a questa linea "museo", a Norimberga era evidenziata questa direttrice, importantissima fino alla Seconda Guerra, caduta in disgrazia dopo per via della Cortina di Ferro.
Un tempo era la via più rapida tra la Germania centro - orientale e la Saarland, bacino carbonifero fondamentale per alimentare le industrie prussiane, dopo il 1945 non serviva più a niente.
Ecco le ragioni del mio interesse e di questo ritorno, visitare con più calma questo pezzetto di Germania un po' dimenticato dalla storia, rimasto quasi com'era un tempo, un tuffo in un mondo che da noi è sparito travolto o dalla modernità o dall'incuria dell'abbandono.
Anche una ferrovia d'epoca può meritare una visita, l'archeologia industriale ha un suo fascino.
Giro da tempo meditato e nei fatti deciso strada facendo.
La meta del viaggio, in buona sostanza.

Ferrovia-museo, rotatoria in tema.



Confluenza Lahn - Reno.



Cartelli che illustrano dettagliatamente il percorso della ciclabile, con indicazione dei dislivelli e consigli.





In effetti un breve tratto non è coperto dalla ciclabile, occorre scavalcare l'altopiano con un certo dislivello, l'unico veramente impegnativo.
Niente paura, per chi è allergico alle salite (io no) lo si può fare in treno.
Sul muro di questa casa sono riportate le altezze raggiunte dalle maggiori piene di Reno e Lahn.



Ferrovia-museo? Anche se non più in uso, probabilmente lo hanno lasciato come testimonianza (ed è pure bello carico...)





Una conca di navigazione, non più usata per traffico commerciale.



Miellen, paesino "tagliato a metà" dalla linea.
Telegrafo, passaggio a livello vecchio stampo, decisamente un'aria di tempi passati.






Notare dove sono posizionate le sbarre del PL.



Segnale di avviso a disco girevole e tabella di rallentamento, tali e quali a come erano negli anni '30 del 1900.



La ciclabile affianca la ferrovia, notare l'impenetrabile recinzione



Nievern... dare precedenza!





Altro palo del telegrafo-telefono vecchio stile.
Mi domando come facciano a districarsi tra i fili se per un motivo qualsiasi dovessero metter mano a quello più in alto all'esterno...



Bad Ems è una rinomata località termale, come ogni luogo turistico che si rispetti è tenuta in impeccabile ordine.



Basta vedere la stazione e la piazza antistante.





Uno dei tanti ponti sul Lahn; la ferrovia era originariamente a binario doppio, dopo la guerra alcuni ponti sono stati ricostruiti solo per il singolo binario.
Ma questo non pare condizionare più di tanto l'esercizio, a quanto si vede.



Nassau, città d'origine della nota dinastia Nassau - Orange, sovrani d'Olanda.



Invece di percorrere il fondovalle faccio una deviazione che mi porta su per le colline, da dove si vedono il castello di Langenau e l'abbazia di Arnstein, che merita una visita.







Ponte a Obernhof, visto dall'abbazia che è posta in un punto di osservazione di importanza strategica.



L'abbazia di Arnstein.









Si scende! Qualcuno è meno fortunato di me, peraltro la salita dall'altro lato non è da meno.



La stazione di Obernhof: notare l'assenza di segnali di partenza in un punto di passaggio da doppio a semplice binario.
Non c'è nulla di tutto ciò che siamo abituati a vedere in una stazione italiana: pesantissimi portali per tener su una lampadina, foreste di cartelli di divieto...
I segnali ("semafori" volgarmente detti) in realtà sono posti ben prima della stazione, al di là delle gallerie per chi proviene da Coblenza, opportunamente prima della confluenza per chi scende da Limburg.





La stazione è presenziata: notare la catenella che indica il divieto di attraversare, un treno è in arrivo.





Nel suo passato deve aver visto tempi migliori, come testimoniano queste vecchie fotografie, in cui si vede la parata di segnali ad ala.





Transitato il RE per Limburg che qui non ferma, il capostazione esce ed apre la catenella di avviso.
Entra e ferma il Vectus per Coblenza.





Non ho fotografato l'apparato a leve, mi rifarò più avanti.





Laurenburg: il PL è chiuso, il segnale aperto, qualcosa passerà...



Una G2000 al traino di un pesante merci di pietrisco!








Un altro palo del telegrafo, qui i circuiti sembrano ancora pienamente efficienti.
Tutto è come un tempo, le stazioni hanno il loro capostazione, gli apparati sono meccanici.
Uno spettacolo forse anacronistico per la moderna Germania.
Quanto durerà?



Un altro RE per Coblenza.



Il semplice apparato della stazione, meccanico a leve; da comandare ci sono in tutto i due segnali di protezione e il PL.



Il Pl si abbassa, un altro transito.



Un Vectus, compagnia che garantisce il servizio locale su questa linea.
Da qui si consiglia, per i deboli di gamba, di prendere il treno fino a Balduinstein.





Io vado in bici, un po' di salita male non fa (e la discesa servirà per dare una scaldata ai freni e levare il fischio che è tornato, dopo l'ultima pioggerella di ieri sera e le numerose pozzanghere prese.



L'altopiano del Taunus merita uno sguardo.
Da qui sono venuto,



vado avanti,



e qua scendo!



E si arriva a Balduinstein... sosta "obbligatoria", c'è pure la panchina con vista sul diorama.



11/ Continua.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo