Km: 32 + 45 + 41
Dislivello: 1450 + 1500 + 1600 metri
Difficoltà: impegnativo
Periodo migliore: Giugno-Ottobre
Cartografia: "Parco Nazionale dei Monti Sibillini", 1:25.000, SER - S.EL.CA, edizione 2006
Informazioni sul Parco: www.sibillini.net
previsioni meteo: http://www.umbriameteo.com
L' itinerario si articola in tre tappe attraverso il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a cavallo tra Marche ed Umbria. Io sono partito da Visso (MC) ma nulla vieta di partire da Forca Canapine o Montefortino/Ambro, sede dei due pernottamenti.
Prima di spiegare il percorso, un'avvertenza sui sentieri indicati nella cartografia. Sui Sibillini la sentieristica è tracciata in maniera approssimativa e poco appariscente, spesso è necessaria una certa capacità di orientamento per trovare l'imbocco di un sentiero o addirittura percorrerlo. Fa eccezione il Grande Anello dei Sibillini (GAS) tracciato e mantenuto dal Parco in maniera ottima. Si trovano numerosi fontanili praticamente in ogni dove.
Prima tappa: Visso-Forca Canapine - 32 km 1450 metri dislivello
Si seguono le indicazioni per Castelsantangelo sul Nera, poco dopo i giardini pubblici sulla destra si trova l'indicazione per il cimitero, quasi subito a sinistra in salita seguendo le indicazioni per una salumeria. Al cimitero termina l'asfalto e inizia la dura salita verso la Cerreta, seguita da una breve discesa verso la località Croce di Cardosa. Qui si abbandona la strada principale e si piega a destra su praterie secondarie sul segnato CAI 183 per poi girare a sinistra seguendo il crinale. Questo tratto fa parte del Sentiero Italia E1, ma in 15 km si trova una sola tabellina fissata ad un faggio. Il sentiero si snoda su una serie di colli in graduale salita, con tratti a volte ripidi e spesso sassosi: Monte La Bandita, Colle Ramacete, Monte Prata, Le Fausole, Monte delle Rose. Sulla sinistra si stagliano il massiccio centrale dei Monti Sibillini che sovrasta l' alta valle del Nera e la Piana di Castelluccio; a destra si riconosce la piana di Norcia ed il Monte Patino. Arrivati sotto al monte delle Rose lo si aggira a sinistra e si scende fino ad arrivare ad un trivio dove si va a destra aggirando un colle. Da questo momento seguiamo il Grande Anello dei Sibillini fino a raggiungere l'orlo dei monti che chiudono ad ovest la Piana di Castelluccio: si raggiunge il varco tra il Sirica e il Tosto e si inizia a scendere a mezza costa sotto il monte Vetica. Si risale leggermente lungo le pendici del monte Ventosola per poi scendere sul Rifugio Perugia, dove si pernotta (tel.0743/823019 mail: info@rifugioperugia.it)
Seconda tappa: Forca Canapine - Ambro - 45 km 1500 metri dislivello
Dal Rifugio Perugia si risale al passo su asfalto e si gira a destra verso gli impianti di risalita, ma anzichè scendere al parcheggio si tiene la destra su sterrata che taglia i campi di sci e scende lasciandosi a sinistra il monte Guaidone. Si raggiunge il fondovalle del Piano Grande, attraversando i pascoli ed i campi di lenticchie su tratturi fino ad un bivio, frequentato dai principianti del volo libero: qui si deve tenere la destra utilizzando l'abitato di Castelluccio come riferimento; all' asfalto si prosegue per Castelluccio fino all' inizio della salita, dove si gira a destra su sterro. Al primo incrocio si va diritto infilandosi in un vallone: questa è la "Strada Imperiale" che ci porterà fino al passo di Sasso Borghese. Si supera il rifugio Capanna Ghezzi continuando a salire su sentiero, ad un tornante si prosegue diritto (l'incrocio non è evidente e il sentiero prosegue più battuto verso Forca Viola) e si inizia la parte più dura della salita con numerosi tratti a piedi. Al passo di Sasso Borghese si raggiunge uno spettacolare singletrack in quota che percorre il crinale verso nord fino a scendere al Passo Cattivo, dove inizia la discesa nella valle del Tenna e l'orrido dell' Infernaccio. Usciti dall' orrido si risale a Rubbiano, dove si incontra di nuovo il Grande Anello dei Sibillini che va seguito a sinistra verso Piedivalle. Si scende al Tenna, si risale ripidamente verso Vetice per poi scendere nella valle dell'Ambro a Piedivalle: si gira a sinistra su asfalto per 2 km fino al Santuario dell'Ambro. (Albergo Ambro 0736/859170 - Peppinè 0736/859171)
Terza tappa: Ambro - Visso - 41 km 1600 metri dislivello
Si torna a Piedivalle e si imbocca a sinistra l'Anello dei Sibillini, che seguiremo per 16 km fino a Pintura di Bolognola. Si toccano gli abitati di Valle e Casalicchio, l'Abbazia di S.Salvatore, Garulla ed infine, dopo un tratto immerso nel bosco, ci si immette nella sterrata chiusa al traffico che porta agli impianti sciistici di Pintura di Bolognola. Qui inizia la salita alla Forcella del Fargno, 6 km scavati sul fianco del monte CastelManardo e del Pizzo del Vescovo: rifocillati al rifugio si inizia la discesa, all' inizio su sterrata poi sul sentiero CAI 279 che taglia un tornante e la strada da Cupi. Un tratto ripido ai margini di un bosco di pini porta ad incrociare nuovamente il GAS che proviene da Cupi, si va diritto seguendo le indicazioni per Macereto, un santuario del 1500 recentemente restaurato. Si continua sul sentiero che scende ad un fosso e inizia a risalire su mulattiera ripida fino al piano di San Macario, dove inizia la picchiata su Visso su stradello e poi su single immerso nel bosco.
Dislivello: 1450 + 1500 + 1600 metri
Difficoltà: impegnativo
Periodo migliore: Giugno-Ottobre
Cartografia: "Parco Nazionale dei Monti Sibillini", 1:25.000, SER - S.EL.CA, edizione 2006
Informazioni sul Parco: www.sibillini.net
previsioni meteo: http://www.umbriameteo.com
L' itinerario si articola in tre tappe attraverso il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a cavallo tra Marche ed Umbria. Io sono partito da Visso (MC) ma nulla vieta di partire da Forca Canapine o Montefortino/Ambro, sede dei due pernottamenti.
Prima di spiegare il percorso, un'avvertenza sui sentieri indicati nella cartografia. Sui Sibillini la sentieristica è tracciata in maniera approssimativa e poco appariscente, spesso è necessaria una certa capacità di orientamento per trovare l'imbocco di un sentiero o addirittura percorrerlo. Fa eccezione il Grande Anello dei Sibillini (GAS) tracciato e mantenuto dal Parco in maniera ottima. Si trovano numerosi fontanili praticamente in ogni dove.
Prima tappa: Visso-Forca Canapine - 32 km 1450 metri dislivello
Si seguono le indicazioni per Castelsantangelo sul Nera, poco dopo i giardini pubblici sulla destra si trova l'indicazione per il cimitero, quasi subito a sinistra in salita seguendo le indicazioni per una salumeria. Al cimitero termina l'asfalto e inizia la dura salita verso la Cerreta, seguita da una breve discesa verso la località Croce di Cardosa. Qui si abbandona la strada principale e si piega a destra su praterie secondarie sul segnato CAI 183 per poi girare a sinistra seguendo il crinale. Questo tratto fa parte del Sentiero Italia E1, ma in 15 km si trova una sola tabellina fissata ad un faggio. Il sentiero si snoda su una serie di colli in graduale salita, con tratti a volte ripidi e spesso sassosi: Monte La Bandita, Colle Ramacete, Monte Prata, Le Fausole, Monte delle Rose. Sulla sinistra si stagliano il massiccio centrale dei Monti Sibillini che sovrasta l' alta valle del Nera e la Piana di Castelluccio; a destra si riconosce la piana di Norcia ed il Monte Patino. Arrivati sotto al monte delle Rose lo si aggira a sinistra e si scende fino ad arrivare ad un trivio dove si va a destra aggirando un colle. Da questo momento seguiamo il Grande Anello dei Sibillini fino a raggiungere l'orlo dei monti che chiudono ad ovest la Piana di Castelluccio: si raggiunge il varco tra il Sirica e il Tosto e si inizia a scendere a mezza costa sotto il monte Vetica. Si risale leggermente lungo le pendici del monte Ventosola per poi scendere sul Rifugio Perugia, dove si pernotta (tel.0743/823019 mail: info@rifugioperugia.it)



Seconda tappa: Forca Canapine - Ambro - 45 km 1500 metri dislivello
Dal Rifugio Perugia si risale al passo su asfalto e si gira a destra verso gli impianti di risalita, ma anzichè scendere al parcheggio si tiene la destra su sterrata che taglia i campi di sci e scende lasciandosi a sinistra il monte Guaidone. Si raggiunge il fondovalle del Piano Grande, attraversando i pascoli ed i campi di lenticchie su tratturi fino ad un bivio, frequentato dai principianti del volo libero: qui si deve tenere la destra utilizzando l'abitato di Castelluccio come riferimento; all' asfalto si prosegue per Castelluccio fino all' inizio della salita, dove si gira a destra su sterro. Al primo incrocio si va diritto infilandosi in un vallone: questa è la "Strada Imperiale" che ci porterà fino al passo di Sasso Borghese. Si supera il rifugio Capanna Ghezzi continuando a salire su sentiero, ad un tornante si prosegue diritto (l'incrocio non è evidente e il sentiero prosegue più battuto verso Forca Viola) e si inizia la parte più dura della salita con numerosi tratti a piedi. Al passo di Sasso Borghese si raggiunge uno spettacolare singletrack in quota che percorre il crinale verso nord fino a scendere al Passo Cattivo, dove inizia la discesa nella valle del Tenna e l'orrido dell' Infernaccio. Usciti dall' orrido si risale a Rubbiano, dove si incontra di nuovo il Grande Anello dei Sibillini che va seguito a sinistra verso Piedivalle. Si scende al Tenna, si risale ripidamente verso Vetice per poi scendere nella valle dell'Ambro a Piedivalle: si gira a sinistra su asfalto per 2 km fino al Santuario dell'Ambro. (Albergo Ambro 0736/859170 - Peppinè 0736/859171)






Terza tappa: Ambro - Visso - 41 km 1600 metri dislivello
Si torna a Piedivalle e si imbocca a sinistra l'Anello dei Sibillini, che seguiremo per 16 km fino a Pintura di Bolognola. Si toccano gli abitati di Valle e Casalicchio, l'Abbazia di S.Salvatore, Garulla ed infine, dopo un tratto immerso nel bosco, ci si immette nella sterrata chiusa al traffico che porta agli impianti sciistici di Pintura di Bolognola. Qui inizia la salita alla Forcella del Fargno, 6 km scavati sul fianco del monte CastelManardo e del Pizzo del Vescovo: rifocillati al rifugio si inizia la discesa, all' inizio su sterrata poi sul sentiero CAI 279 che taglia un tornante e la strada da Cupi. Un tratto ripido ai margini di un bosco di pini porta ad incrociare nuovamente il GAS che proviene da Cupi, si va diritto seguendo le indicazioni per Macereto, un santuario del 1500 recentemente restaurato. Si continua sul sentiero che scende ad un fosso e inizia a risalire su mulattiera ripida fino al piano di San Macario, dove inizia la picchiata su Visso su stradello e poi su single immerso nel bosco.


