Resoconto telegrafico, e per immagini, di uno splendido sabato sul Linas.
 
6 ore e 50 minuti: è il tempo totale dell'escursione.
Niente di straordinario.
Se non si riferisse a un giro di 20,47 Km x 1250 metri di dislivello.
Come è possibile direte voi?
Beh, mettiamci tra gli ingredienti che le salite, quelle pedalabili, sono mooolto pendenti e concentrate.
Mettiamoci che c'è da fare tanto, ma tanto portage.
E che le discese sono per niente facili, tra il free ride e il trialistico, quindi lente.
Aggiungiamoci una serie quasi infinita di tornanti super stretti.
Visibilità ridotta dalle nuvole.
Un pizzico di timo (che profumo ragazzi).
Tanti amici vecchi e nuovi.
Qualche disperso.
Nessun incidente.
Un terzo tempo degno di Asterix e Obelix.
 
Questo è uno di quei giri che secondo me devono essere assolutamente presenti nel palmares di un biker dedito all'All Mountain.
Come diceva Filippo: da fare ogni... 2 anni! (magari il tempo per migliorare o imparare il nose press!)
 
Via alle foto:
 
Appuntamento al parcheggio del parco di Perd'e Pibera, alle 8:15.
Facciamo conoscenza con Sheva 27, al secolo Sebastian.
 
Cominciamo la salita del Riu Piras, inizialmente abbastanza benevola.
 
Sebastian scollina a Genna Muxerru.
 
Divertimento nel single di Basseniga, Walter prende velocità.
 
Pino nel single di Basseniga.
 
Sebastian negli ultimi metri del single.
 
Attraversiamo un ruscello (Canale de Urgua).
 
Gege affronta un ripidone sdrucciolevole.
 
Primo assaggino di portage per superare una frana sulla mulattiera.
 
E qui iniziano i dolori... quelli pedalabili. Siamo sulla sterrata che porta a Togoro.
 
Si legge la fatica sul volto di Sebastian.
 
Sergio e Massimo, stanno per arrivare a Togoro.
Sul Linas cominciano ad addensarsi delle nuvole.
 
Siamo a Genna su Padenti: qui cominciano i dolori, quelli NON pedalabili!
 
Sarà portage per oltre 300m di dislivello.
 
Un po' a spinta e un po' bici a coddu...
 
E pensare che si deve arrivare su quel cocuzzolo lassù...
 
Gege e Walter in portage. Perda de Sa Mesa sullo sfondo.
 
Sosta nei pressi di Punta Riu Purdeddus.
 
La cima di Sua Maestà il Monte Linas pare ancora lontana...
 
Qualche breve tratto si riesce a farlo in sella.
 
Ma per lo più si spinge e si porta.
 
Le nuvole ci avvolgono.
 
La visibilità scende parecchio, cerchiamo di non distanziarci l'un l'altro.
 
Il giallo aiuta.
 
Biker nella nebbia...
 
Finalmente siamo in cima, a 1236 metri. Il panorama ci viene negato.
 
Mannari sulla vetta del Linas sfoggiano le nuove magliette!
 
Ed ora libero sfogo al free ride: Gege apre le danze.
 
Segue Alberto.
 
Massimo.
 
Walter.
 
Toto.
 
Filippo.
 
Giorgio seguito da Sebastian.
 
Filippo .
 
Andrea.
 
Sergio, seguito da Alberto e Michele.
 
Sergio. Siamo sulla cresta tra Punta Perda de sa Mesa e Punta Sa Cabixettas.
 
Sebastian (ma un giorno me la fai provare la Strive?).
 
La grinta di Gege.
 
Pino in picchiata.
 
Walter scende concentrato.
 
Andrea. Sarà davvero avvataggiato dalla sua 29" ?
 
Uno sprazzo di timido sole sulla cresta,
 
Verso la Genna Impì. Le guglie del Canali Mau, sulle pendici di Punta Cammedda,
 
Trenino sulla cresta verso Genna Impì.
 
Michele tra la bassa vegetazione.
 
E siamo di nuovo avvolti dalle nuvole.
 
Giorgio nel tratto gradonato del single dopo Genna Eidadi.
 
Sergio nello stesso tratto.
 
E finalmente sui tornanti. Questi sono quelli iniziali più scorrevoli affrontati da Sergio e Alberto.
 
Questi invece sono quelli stretti stretti, da nose press (per chi lo sa fare...)
 
Ma i tornanti non sono l'unica difficoltà del sentiero dei ginepri.
 
Michele in una discesa scassata prima di un tornante.
 
Lo zig zag continuo edl sentiero dei ginepri (anche detto dei 100 tornanti)
 
E tutto è bene quel che finisce bene... mancano solo Asterix e Obelix
 
6 ore e 50 minuti: è il tempo totale dell'escursione.
Niente di straordinario.
Se non si riferisse a un giro di 20,47 Km x 1250 metri di dislivello.
Come è possibile direte voi?
Beh, mettiamci tra gli ingredienti che le salite, quelle pedalabili, sono mooolto pendenti e concentrate.
Mettiamoci che c'è da fare tanto, ma tanto portage.
E che le discese sono per niente facili, tra il free ride e il trialistico, quindi lente.
Aggiungiamoci una serie quasi infinita di tornanti super stretti.
Visibilità ridotta dalle nuvole.
Un pizzico di timo (che profumo ragazzi).
Tanti amici vecchi e nuovi.
Qualche disperso.
Nessun incidente.
Un terzo tempo degno di Asterix e Obelix.
 
Questo è uno di quei giri che secondo me devono essere assolutamente presenti nel palmares di un biker dedito all'All Mountain.
Come diceva Filippo: da fare ogni... 2 anni! (magari il tempo per migliorare o imparare il nose press!)
 
Via alle foto:
 

Appuntamento al parcheggio del parco di Perd'e Pibera, alle 8:15.
Facciamo conoscenza con Sheva 27, al secolo Sebastian.
 

Cominciamo la salita del Riu Piras, inizialmente abbastanza benevola.
 

Sebastian scollina a Genna Muxerru.
 

Divertimento nel single di Basseniga, Walter prende velocità.
 

Pino nel single di Basseniga.
 

Sebastian negli ultimi metri del single.
 

Attraversiamo un ruscello (Canale de Urgua).
 

Gege affronta un ripidone sdrucciolevole.
 

Primo assaggino di portage per superare una frana sulla mulattiera.
 

E qui iniziano i dolori... quelli pedalabili. Siamo sulla sterrata che porta a Togoro.
 

Si legge la fatica sul volto di Sebastian.
 

Sergio e Massimo, stanno per arrivare a Togoro.
Sul Linas cominciano ad addensarsi delle nuvole.
 

Siamo a Genna su Padenti: qui cominciano i dolori, quelli NON pedalabili!
 

Sarà portage per oltre 300m di dislivello.
 

Un po' a spinta e un po' bici a coddu...
 

E pensare che si deve arrivare su quel cocuzzolo lassù...
 

Gege e Walter in portage. Perda de Sa Mesa sullo sfondo.
 

Sosta nei pressi di Punta Riu Purdeddus.
 

La cima di Sua Maestà il Monte Linas pare ancora lontana...
 

Qualche breve tratto si riesce a farlo in sella.
 

Ma per lo più si spinge e si porta.
 

Le nuvole ci avvolgono.
 

La visibilità scende parecchio, cerchiamo di non distanziarci l'un l'altro.
 

Il giallo aiuta.
 

Biker nella nebbia...
 

Finalmente siamo in cima, a 1236 metri. Il panorama ci viene negato.
 

Mannari sulla vetta del Linas sfoggiano le nuove magliette!
 

Ed ora libero sfogo al free ride: Gege apre le danze.
 

Segue Alberto.
 

Massimo.
 

Walter.
 

Toto.
 

Filippo.
 

Giorgio seguito da Sebastian.
 

Filippo .
 

Andrea.
 

Sergio, seguito da Alberto e Michele.
 

Sergio. Siamo sulla cresta tra Punta Perda de sa Mesa e Punta Sa Cabixettas.
 

Sebastian (ma un giorno me la fai provare la Strive?).
 

La grinta di Gege.
 

Pino in picchiata.
 

Walter scende concentrato.
 

Andrea. Sarà davvero avvataggiato dalla sua 29" ?
 

Uno sprazzo di timido sole sulla cresta,
 

Verso la Genna Impì. Le guglie del Canali Mau, sulle pendici di Punta Cammedda,
 

Trenino sulla cresta verso Genna Impì.
 

Michele tra la bassa vegetazione.
 

E siamo di nuovo avvolti dalle nuvole.
 

Giorgio nel tratto gradonato del single dopo Genna Eidadi.
 

Sergio nello stesso tratto.
 

E finalmente sui tornanti. Questi sono quelli iniziali più scorrevoli affrontati da Sergio e Alberto.
 

Questi invece sono quelli stretti stretti, da nose press (per chi lo sa fare...)
 

Ma i tornanti non sono l'unica difficoltà del sentiero dei ginepri.
 

Michele in una discesa scassata prima di un tornante.
 

Lo zig zag continuo edl sentiero dei ginepri (anche detto dei 100 tornanti)
 

E tutto è bene quel che finisce bene... mancano solo Asterix e Obelix
