Eccoci qua :D
La cosa che salta subiro agli occhi è il sistema cambio.
Non ha nulla a che fare con sistemi "adattati" come fa Nicolai: si tratta (finalmente) di un sistema studiato ex novo dove tra la presa di forza e il secondario c'è un alberino selettore. Purtroppo essendo qualcosa di totalmente nuovo i tecnici con gli occhi a mandorla non non dicono una parola. Per il sistema cambio pare che ormai sia in fase definitiva. Quello che ancora non è ben definito è il sistema di comandi. Dopo aver provato un sistema a manopla rotante, ora utilizzano un sistema a manettino push pull. Non si sa se l'attuazione sarà elettronica o meno: il sistema è ancora in fase di test.
Il sistema cambio èstato studiato assieme al telaio e quindi l'azione del tiro della catema sulla sospensione è stato considerato e ridotto al minimo.
La forca è una Kayaba up side down con attacco integrato con una corsa attorno ai 200 mm. Anche l'ammortizzatore è un impressionante kayaba che lavora senza meccanismi di demoltiplicazione. Il bellissimo telaio di tipo semiperimetrale e il porcellone è in aluminio mentre il telaietto reggisella e la culla anteriore sono in cartonio. La culla anteriore non ha funzioni portanti ma serve solo per dare un senso estetico non troppo strano alla bici. La culla possiete una finestra per il pasaggio cavi (si vede benissimo nelle foto e supporta una piastra per riparare il meccanismo di cambio da eventuali urti. La stessa culla presenta un'appendice per proteggere il ciclista da impigliamenti dei vestiti con il pignone del sistema cambio.
Altra cosa interessante della bici è a possibilità di variare l'interasse tra le
ruote con un sistema simile a quello delle moto. In questo modo si potrà avere una bici con in passo più lungo o meno a seconda del tipo di percorso, oltre che recuperare il gioco di
catena. Cosa che invece non mi piace molto è la posizione della pinza freno posteriore: sotto il porcellone. Si tratta di una soluzione adottata per facilitare il posizionamento della pinza ristepetto alle varie pozizioni che può assumere la ruota quando si regola il passo della bici. Ottimo in tal senso, ma la pinza resta più esposta ai colpi.
Si diceva dei partner tecnici dell Honda: Tioga per le gomme;
Shimano per i comandi cambio (peccato che non si sia adottato un comando tipo quello del Rohloff); di Kayaba si è già detto; I
freni sono della Akebono Brake Industry. Dopo i primi prototipi dove si sono provati anche i
Magura Gustav e vari altri componenti, i freni sono stati costruiti ex novo prendendo a modello gli Hope (questi giapponesi...): Inffetti la leva e la forma della pinza (soptattutto la anteriore) tutto fa ricordare gli ottimi DH 4.
Tutto questo ben di dio dovrebbe pesare attorno ai 20 kg. Dovrebbe perchè i cerberi giapponesi non fanno avvicinare nessuno e le foto disponibili sono solo di prototipi già superati o della versione da esposizione.
Mossa di marketing o un nuovo passo in avanti nella realizzazione delle bici MTB?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Certo come diceva ancillotti:<< Data la scarsa potenza del motore umano, occorre verificare l'efficenza del sistema di trasmissione>>. Se la cascata di ingranaggi è corta, la disponibilità di rapporti (come sembra) ampia e un peso umano allora potrà essere un sistema valido non solo per la DH ma anche per i comuni mortali.
Per il discorso sella: non a tutti piace ma di sicuro elimina quel fastidiosissimo inconveniente degli inpuntamenti dei pantaloni o dell'"effetto sodomia".
Una valutazione personale. Già nel 1998 avevo pensato a un sistema del genere di cui avevo fatto un disegno per un concorso di Tutto MTB. Finalmente qualcuno l'ha relaizzato. Ora resta da vedere se il tutto diventerà una realtà commerciabile ed economicamente alla portata dei comuni mortali. Un articolo così evoluto con così tante parti dedicate non potrà mai costare meno di 10-15000 euro dati i nuperi della DH... :(
Io non ci dormo più la notte e spero di potersi salire sopra un giorno :?