Oggi si è messo in atto un progetto del camarillo che ci ha condotto dalla riiserva di monte arcosu alla cascata di sa spindula posta nel versante settentrionale del monte.
Il percorso è in parte noto con l'incognita della discesa del riu sa spindula che nessuno dei sei bikers ha mai fatto.
Partiamo da santa lucia con Camarillo, camarilla, Sir, shardana e Lorenzo.
I presupposti sono buoni, il clima ottimo e l'umore pure. Per la prima volta vedo la bici di mattia, una bomba, la provo e per qualche secondo vedo la vita di un bikers in un'altra dimensione. Gliela restituisco subito perchè adesso non posso sognare........
Partiamo tranquilli e arrivati alla riserva c'è da pagare il biglietto, sono insieme a lorenzo che si dimenticato i soldi, allora devo sfoderare le mia arte diplomatica per continuare a trascorrere una piacevole giornata........
Si sale, su porteddu, su tragu e baccu sfundau. Siamo alle case di su bacinu, luogo dove fino a poco tempo fa (quando non chiedevano l'obolo) era frequentatissimo da decine di bikers, oggi non incontriamo manco uno.
Per me è un posto familiare, mi sento a casa mia, ma ogni volta che ci vado rimango colpito dalla sua selvaggia bellezza, è il vero regno del cervo sardo.
Fino ad adesso siamo saliti d'ora in poi ci dobbiamo arrimpicare, affrontiamo i muri di arcosu che ci portano a s'arcu de perdu melis prima e a is lacchittus e a paddera poi.
Il camarillo è in piena eccitazione.
Osserviamo il rifacimento delle indicazioni nellla cartellonistica e rimaniamo perplessi, perchè questi cartelli se li segui facendo il percorso inverso non fanno altro che confonderti, in questi casi è meglio non metttere niente!!
Siamo nella strada che passa tra i rilievi di paddera e perdu catta, da qui in poi entriamo nella parte inedita, il canale del rio sa spindula, indicato dai cartelli cai, è in sentiero da trekking che si butta in discesa arrivando sul letto del piccolo torrente. Il percorso è a tratti agevole e per lo più si percorre a piedi con bici a fianco con qualche passaggio su roccia, ma è tutto molto tranquillo perchè siamo accompagnati dal rumore dell'acqua che sgorga sempre più rumorosa, e da un'ambiente sempre vario, diverso dall'interno della riserva, piccole cascatelle e piscinette su roccia, prime fioriture primaverili formano un mosaico di colori.
Il Camarillo ormai è incontenibile, quante volte avrà detto bello qua, bello la ?
Scendiamo di quota e la valle si apre con pareti verticali a strapiombo, stiamo arrivando alla cascata. la sentiamo, continuiamo a scendere e la vediamo dal basso nel suo salto di 30 (40?) metri. E' bellissima, non immaginatevi una cascata imperiosa colma d'acqua, no, è un getto unico di un piccolo torrente lungo 3- 4 km che con la sua piccola portata d'acqua riesce a ipnotizzare chiunque passi da quelle parti. Poi posto alla fine del giro è una chicca. Alla fine della valle troviamo il capraro che, sorpreso del nostro arrivo ci apre gentilmente il cancello. Lui, inconsapevole, custodisce questa bellezza che potrebbe essere una risorsa per lui.
Dopo rientro attraverso campi coltivati, mucche al pascolo e oliveti.
Tutto molto bello, grazie a tutti, bravi tutti,
Lorenzo preserva il tuo ginocchio
Antonio sei un genio ad aver pensato e messo in pratica un giro cosi.