I report del forum Cima XII (2336 m)

  • La Avona Silva è una bici da XC con 115mm di escursione al posteriore e 120mm all'anteriore. In taglia L, sulla nostra bilancia, pesa 10.3 kg senza pedali, nella sua versione top di gamma con sospensioni Rock Shox Flight Attendant.
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"Ma era pur sempre la Cima XII, la più alta di tutte, che da ragazzo pensavo di salire" (Mario Rigoni Stern).

Report di un giro fatto a fine maggio 2020:
Anche io nel mio piccolo, ho pensato e sognato di salire a Cima XII, la più alta delle Prealpi Vicentine e della provincia di Vicenza. Anche nota come Freyjoch, poiché un tempo dedicata a Freya, sposa di Odino e dea di fertilità, nascita e morte, essa deve il toponimo attuale al fatto che rappresenta una meridiana naturale che segna il mezzogiorno da Borgo Valsugana.
Come sempre quando mi metto in testa di salire su una nuova cima con la mtb cerco in rete itinerari e descrizioni, ma stavolta non trovo praticamente nulla. La cosa mi incuriosisce. Gli itinerari a piedi sono descritti come E/EE e dalle linee di livello non sembra un'impresa impossibile, a parte forse gli ultimi 150 m piuttosto ripidi. Un giorno decido di provarci abbinando la salita a cima Portule, altra cima sulla personale "to do list". Sono solo indeciso su come convenga approcciare la cima, se dalla stessa cima Portule o dal bivio Italia, come fece nel 1936 Rigoni Stern quando la salì per la prima volta a 14 anni. Penso che valuterò una volta sul posto.

Parto da Camporovere, vicino ad Asiago. La prima parte scorre noiosamente su asfalto ma per raggiungere la strada per malga Larici-Valformica non ho trovato alternative. Dopo la malga proseguo su panoramica strada militare e già questa vale il giro. A bocchetta Portule (circa 1950) m prendo il sentiero che sale a cima Portule. Via col portage.
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Verso la cima il sentiero spiana e l'ultimo tratto si fa su un single track super flow rigenerante che inviterebbe a scendere dallo stesso versante di salita (sud). Occhio all'esposizione.
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Raggiungo cima Portule (2307 m), mi rifocillo e scorgo a nord-est un invitante traverso che costeggia il monte Trentin e porta direttamente alle pendici di Cima XII. Spero sia ciclabile...
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L'unico problema è che per arrivarci bisogna scendere da un sentiero da capre fino a porta Kempel, dove bisogna a tratti portare la bici e a tratti farla correre sul pendio erboso
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Raggiungo il traverso, mi sorprende piacevolmente trovarlo abbastanza pedalabile e così in breve sono ai piedi di Cima XII. Resta da scalare l'ultima piramide di circa 150 m. Bici in spalle e si riparte. Alcuni residui di neve che coprono il sentiero mi danno un po' di noia ma l'hook-a-bike fa il suo lavoro mentre salgo tra mughi, rocce e neve cercando liberamente la linea più sicura.
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E' fatta, sono in cima (2336 m)!
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"Fu grandissima la nostra emozione quando giungemmo a scorgere l’abisso sulla Val Sugana e la cerchia delle Alpi dal Cevedale alle Pale di San Martino: ma ancora altre montagne oltre queste, e poi verso sud le pietraie del nostro Altipiano con molto evidenti i segni delle grandi battaglie non ancora coperti dai mughi, e tronchi di larici secchi. Era un mondo oltre il nostro orizzonte: questo vedevamo da lassù” (Mario Rigoni Stern).

Inebriato dall'epicità dell'impresa (non credo che Cima XII abbia visto molte bici) mi godo il panorama. In cima ci sono 2 croci, una in ferro che da sulla Valsugana
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E una in legno, da dove si domina tutto l'altopiano di Asiago. IMG_20200525_171330.jpg
Con cautela e con tratti a piedi percorro il sentiero che precipita tra rocce e ghiaia fino al bivio posto 150 m sotto la cima, poi imbocco un single track inaspettatamente godurioso (segnavia 835) fino alla Busa del Cavallo. I sentieri 839 e 836 li conosco già e ormai scendo senza più indugi passando da malga Pozze, Bosco Secco e Terre More in un susseguirsi di trail erbosi e rocciosi molto appaganti. Risalgo allo Scoglio Bianco per poi perdere purtroppo circa 350 m di dislivello negativo su mulattiera dritta a 50 km/h. Al tornante destrorso devio per l'ultima chicca in single track nel bosco fino all'aeroporto di Asiago. Ritorno all'auto ripensando a questi luoghi, al sogno realizzato, alla prossima avventura.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo