Di solito sono a letto alle 9 e mezza al massimo. Se scrivo sul forum a mezzanotte vuol dire che ho qualche tarlo in testa...
Ecco, il fatto è questo. Lavoro da due anni abbondanti in università, lo ammetto, era il mio sogno. Il primo anno tutto bene: qualche compromesso come in tutti i lavori (ne ho fatti diversi altri, prima) ma il bilancio direi positivo. Il secondo anno, di attesa: è terminato un grosso progetto in cui ero inserito insieme ad altri quattro colleghi, e abbiamo cominciato a sentirci un po' allo sbando; il grande capo ha cominciato a farci fare i tappabuchi, del tipo "scrivimi il riassunto di questo articolo", "preparami le figure per questa presentazione, ma mi raccomando lo sfondo blu non mi piace"... finchè questa non è diventata praticamente l'unica occupazione! Adesso è l'ultimo anno del mio contratto, che andrà in scadenza a dicembre 2006. L'anno sta andando decisamente male perchè, sicuramente anche per colpa mia, i rapporti personali con il grande capo si sono decisamente deteriorati. Potrei starmene qui fino a dicembre, a meno che non uccida il rettore a martellate sulle palle non hanno alcun modo di mandarmi via; ma la sensazione di buttare via il tempo è troppo forte, voglio scappare. Tanto più che non c'è nè ci sarà nel breve/medio termine alcuna speranza di rinnovi (di assunzione non ne parliamo nemmeno...).
Dall'altra parte c'è, guarda un po' te, il direttore di un punto vendita Decathlon che, chissà per quale strano motivo, non ha mai nascosto di avere parecchia stima nei miei confronti. Adesso stanno cercando, sia per il reparto ciclo che per la montagna, e mi prenderebbero al volo.
Introduco qualche altro parametro. La realtà Decathlon la conosco piuttosto bene: ci lavora da parecchio mia moglie (reparto montagna). Conosco alla perfezione pregi e difetti, so cosa si fa, so che gli orari non sono mai quelli da contratto, so che i fine settimana me li posso scordare, so che si sgobba come muli, ma so anche che un lavoro nello sport mi sarebbe sempre piaciuto, che ho capito che davanti a un PC ci voglio stare solo perchè ne ho voglia, non otto ore al giorno a lavorarci; so anche che, diversamente da quanto ho visto in università, al Decathlon i contratti sono in regola (in università, che ci crediate o no, quando mi ammalo mi sospendono la paga: ma vi immaginate se lo facesse, chessò, la Fiat che casino che verrebbe fuori?). Ho sempre pensato che fosse un male lavorare nello stesso posto con la moglie: troppo tempo insieme, e se qualche cosa va storto sul lavoro ci si trova a piedi in due contemporaneamente... ma se resto ancora due settimane dove sono mi ricoverano con un esaurimento nervoso. Un ulteriore parametro è lo stipendio: adesso io prendo in un mese esattamente come mia moglie (che è venditrice part time 24 ore), con la differenza che i miei soldi sono assolutamente netti, non devo nemmeno metterli nella dichiarazione dei redditi. Andando anche full time al Decathlon, francamente non credo che nemmeno mi avvicinerei a quella cifra... ma la mia salute mentale sarebbe preservata! Ultimo parametro, un bambino di quattro anni e mezzo: non posso permettermi di fare scelte avventate.
Alla fine la decisione sarà, ovviamente, solo mia e della mia famiglia, ma vorrei sentire anche il parere di un po' di gente, diciamo, che non mi conosca "di persona", e che quindi non può farsi influenzare da aspetti, diciamo così, emotivi.
Voi, cosa fareste?
Grazie a tutti...
Ecco, il fatto è questo. Lavoro da due anni abbondanti in università, lo ammetto, era il mio sogno. Il primo anno tutto bene: qualche compromesso come in tutti i lavori (ne ho fatti diversi altri, prima) ma il bilancio direi positivo. Il secondo anno, di attesa: è terminato un grosso progetto in cui ero inserito insieme ad altri quattro colleghi, e abbiamo cominciato a sentirci un po' allo sbando; il grande capo ha cominciato a farci fare i tappabuchi, del tipo "scrivimi il riassunto di questo articolo", "preparami le figure per questa presentazione, ma mi raccomando lo sfondo blu non mi piace"... finchè questa non è diventata praticamente l'unica occupazione! Adesso è l'ultimo anno del mio contratto, che andrà in scadenza a dicembre 2006. L'anno sta andando decisamente male perchè, sicuramente anche per colpa mia, i rapporti personali con il grande capo si sono decisamente deteriorati. Potrei starmene qui fino a dicembre, a meno che non uccida il rettore a martellate sulle palle non hanno alcun modo di mandarmi via; ma la sensazione di buttare via il tempo è troppo forte, voglio scappare. Tanto più che non c'è nè ci sarà nel breve/medio termine alcuna speranza di rinnovi (di assunzione non ne parliamo nemmeno...).
Dall'altra parte c'è, guarda un po' te, il direttore di un punto vendita Decathlon che, chissà per quale strano motivo, non ha mai nascosto di avere parecchia stima nei miei confronti. Adesso stanno cercando, sia per il reparto ciclo che per la montagna, e mi prenderebbero al volo.
Introduco qualche altro parametro. La realtà Decathlon la conosco piuttosto bene: ci lavora da parecchio mia moglie (reparto montagna). Conosco alla perfezione pregi e difetti, so cosa si fa, so che gli orari non sono mai quelli da contratto, so che i fine settimana me li posso scordare, so che si sgobba come muli, ma so anche che un lavoro nello sport mi sarebbe sempre piaciuto, che ho capito che davanti a un PC ci voglio stare solo perchè ne ho voglia, non otto ore al giorno a lavorarci; so anche che, diversamente da quanto ho visto in università, al Decathlon i contratti sono in regola (in università, che ci crediate o no, quando mi ammalo mi sospendono la paga: ma vi immaginate se lo facesse, chessò, la Fiat che casino che verrebbe fuori?). Ho sempre pensato che fosse un male lavorare nello stesso posto con la moglie: troppo tempo insieme, e se qualche cosa va storto sul lavoro ci si trova a piedi in due contemporaneamente... ma se resto ancora due settimane dove sono mi ricoverano con un esaurimento nervoso. Un ulteriore parametro è lo stipendio: adesso io prendo in un mese esattamente come mia moglie (che è venditrice part time 24 ore), con la differenza che i miei soldi sono assolutamente netti, non devo nemmeno metterli nella dichiarazione dei redditi. Andando anche full time al Decathlon, francamente non credo che nemmeno mi avvicinerei a quella cifra... ma la mia salute mentale sarebbe preservata! Ultimo parametro, un bambino di quattro anni e mezzo: non posso permettermi di fare scelte avventate.
Alla fine la decisione sarà, ovviamente, solo mia e della mia famiglia, ma vorrei sentire anche il parere di un po' di gente, diciamo, che non mi conosca "di persona", e che quindi non può farsi influenzare da aspetti, diciamo così, emotivi.
Voi, cosa fareste?
Grazie a tutti...