Pensavo la stessa cosa lo scorso mercoledì, mentre rientravo a casa dalle vacanze in bici, percorrevo il Fadalto.
Caldo afoso alle 7 del mattino, tirava un maledetto vento contrario (ma benedetto perché fresco) e dovevo portar su la bici carica di bagagli, perché per la prima "coincidenza" utile da Conegliano avrei dovuto aspettare ben 2 ore... "Arrivo prima in bici", quindi via, su per la Regia Strada Napoleonica ovvero la SS51.
Quanto alla bici, una volta a casa, sulla bilancia ha fatto segnare il non trascurabile peso di 48 kg (i
"souvenirs" pesano, oltre a quello che ho preso su e non m'è servito, ma se non lo avessi preso sarebbe servito senz'altro, Murphy docet...)
Ebbene, sono stato superato da numerosi amatori con la loro bdc e un paio di loro nel superarmi ha dato quei 2-3 colpetti di pedale che fanno frusciare la ruota come per dire "guarda come vado su io, eh!"
Tra me e me avrei voluto urlare a quelli "facciamo cambio di bici per vedere?", poi ho provato a spingere un po' per vedere se riuscivo a tenere qualcosa più dei 12 km/h che stavo facendo sulla salita al 6%, sono arrivato a 15 e tutto sommato quelli saranno andati su a 16 - 17 massimo.
"Lasciamo perdere, che è meglio, e torniamo ad andar su tranquilli, chi me lo fa fare?" In fondo, credo che quelli là con una bici da 48 kg manco sarebbero stati in grado di camminare in piano.
E io dovevo farmi i 500 m di dislivello tra Conegliano e casa mia, con il vento contro e una misera colazione fatta con una triste baguette imbottita comprata alle 23 di lunedì alla stazione di Monaco, acqua della fonanella di via Savassa Bassa a Vittorio Veneto, e una notte mezza insonne in una carrozza ex DDR del "Pictor" Monaco - Venezia.