A Montegrotto tutti in pista ciclabile, altrimenti...

nemox

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(L.P.) Liberi i ciclisti di allenarsi per le competizioni alle quali dovranno prendere parte. Ma la finalità agonistica non giustifica il mancato utilizzo delle piste ciclabili. Se non le utilizzeranno, rischieranno di contravvenzioni che a quello, ben più grave, di mancate coperture assicurative in caso di incidenti. Non è del resto casuale l'avviso ai pedalatori di professione e ai tanti cicloamatori lanciato dal Comando di Polizia Locale di Montegrotto. Arriva infatti proprio nel momento in cui, specie sulle strade dirette ai colli, si intensifica l'assalto dei ciclisti più appassionati. Basta vedere cosa succede il sabato e la domenica lungo gli itinerari diretti alle mète classiche per la bicicletta. Dove le auto sono costrette a rallentare o ad improvvisare sorpassi azzardati per superare gruppi di corridori. «Le regole - ha spiegato il comandante della polizia di Montegrotto, Roberto Ponchio - valgono anche per loro. E li obbliga a correre sugli appositi percorsi di sicurezza. Poco importa che debbano allenarsi e che siano per l'occasione seguiti, come spesso accade dall'auto "ammiraglia" al seguito. Diversa è ovviamente la situazione in caso di gara". La presenza degli agenti di polizia, lungo le strade, sin dai prossimi giorni sarà quindi dissuasiva.
 
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nemox

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Se si mettono sulla Strada dei Colli allora si che si ride.

Esatto. Il principio dei ciclisti sulle piste ciclabili è di per se giusto, peccato che si scontri con la realtà dei fatti ovvero con piste ciclabili che passano da una parte all'altra della strada ogni due km, strette, con i tombini profondi 5cm nel bel mezzo della corsia e con la corsia riservata ai pedoni troppo stretta e invasa dalle piante delle case confinanti. Non parliamo poi delle intersezioni con le strade laterali senza specchi per migliorare la visibilità.

In queste condizioni nessuna autorità dotata di buon senso può pretendere che una bici da corsa corra nella pista ciclabile, senza contare il fatto che una bici sportiva è molto pericolosa per gli altri utenti come le mamme con le carrozzine o gli anziani.

Magari assisteremo ai vigili di Montegrotto che piazzeranno multe a destra e a manca mentre quelli di Selvazzano no, quelli di Padova si e quelli di Albignasego no, quelli di Battaglia si e quelli di Torreglia no e via dicendo nel più classico casino all'italiana...:ueh:
 

sembola

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Almeno la presenza della polizia urbana sulle strade dissuaderà anche altri comportamenti ben più pericolosi.

Ad ogni modo l'obbligo di passare dalle ciclabili (quando ovviamente esistenti) è da molto che è nel CdS. Il problema non sono le buche ma voler passare ai 50 all'ora sulla ciclabile.

Quella della mancata copertura assicurativa è invece una bufala. Se imbocchi una strada contromano e provochi un incidente l'assicurazione paga...:spetteguless:
 

nemox

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Ad ogni modo l'obbligo di passare dalle ciclabili (quando ovviamente esistenti) è da molto che è nel CdS. Il problema non sono le buche ma voler passare ai 50 all'ora sulla ciclabile.
:

Spesso anche il passaggio ai 30km/h è pericoloso, di fatto insomma la pratica sportiva sulle ciclabili non è fattibile, almeno sulle nostre.

Ps ti assicuro che i tombini che ci sono sulla ciclabile difronte casa mia sono veramente in posizione folle: non permettono il passaggio di due bici che viaggiano in senso opposto, una delle due deve per forza fermarsi. Se una strada qualsiasi fosse realizzata con lo stesso criterio ci sarebbe la rivoluzione tra gli automobilisti! Io dico che che una cosa del genere non dovrebbe nemmeno essere omologata.
 

sat32

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alcune
Spesso anche il passaggio ai 30km/h è pericoloso, di fatto insomma la pratica sportiva sulle ciclabili non è fattibile, almeno sulle nostre.

Ps ti assicuro che i tombini che ci sono sulla ciclabile difronte casa mia sono veramente in posizione folle: non permettono il passaggio di due bici che viaggiano in senso opposto, una delle due deve per forza fermarsi. Se una strada qualsiasi fosse realizzata con lo stesso criterio ci sarebbe la rivoluzione tra gli automobilisti! Io dico che che una cosa del genere non dovrebbe nemmeno essere omologata.

Ora mi spieghi il perché in riviera berica é presente una ciclabile talmente larga e distanziata di 20m dalla strada principale , percorribile anche a 50km/h e nessun stradista la utilizza , lo stesso a Montegrotto sulla strada che passa di fronte alla rotonda di villa Draghi!
 

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...di fatto insomma la pratica sportiva sulle ciclabili non è fattibile...
Con tutto il rispetto, la "pratica sportiva" non può essere una giustificazione per un'attività che mette in pericolo o disturba gli altri. Chi si allena per la DH non può farlo su sentieri aperti agli escursionisti, così come gli enduristi non possono passare dove non si può con la scusa che "debbono allenarsi"...
 

Bowlofbeauty

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14/10/08
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Ora mi spieghi il perché in riviera berica é presente una ciclabile talmente larga e distanziata di 20m dalla strada principale , percorribile anche a 50km/h e nessun stradista la utilizza , lo stesso a Montegrotto sulla strada che passa di fronte alla rotonda di villa Draghi!
Magari per il semplice fatto che si è abituati a piste ciclabili talmente assurde e mal fatte che anche in quei rari casi dove ne esista una degna di esser chiamata pista ciclabile, passa inosservata.
In ogni caso concordo (almeno per quel che vedo) le nostre piste non sono per nulla sicure, uscite di case al loro fianco, sbocchi di strade ogni 20 metri, transenne ogni 50 metri, insomma a me pare proprio che se da una parte (a parole) si vuole incentivare l'uso della bicicletta, dall'altro (con i fatti) a uno passa proprio la voglia.
 

nemox

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Magari per il semplice fatto che si è abituati a piste ciclabili talmente assurde e mal fatte che anche in quei rari casi dove ne esista una degna di esser chiamata pista ciclabile, passa inosservata.
In ogni caso concordo (almeno per quel che vedo) le nostre piste non sono per nulla sicure, uscite di case al loro fianco, sbocchi di strade ogni 20 metri, transenne ogni 50 metri, insomma a me pare proprio che se da una parte (a parole) si vuole incentivare l'uso della bicicletta, dall'altro (con i fatti) a uno passa proprio la voglia.

Esatto è proprio questo quello che voglio dire, bisogna essere intellettualmente onesti: un conto è rispettare la legge quando si ci sono le condizioni per farlo altro è confrontarsi con la dura realtà di piste ciclabili fatte alla cazzo di cane, tanto da renderne l'utilizzo più pericoloso per se e per gli altri di quanto non lo sarebbe quello della vicina strada promiscua.


Con tutto il rispetto, la "pratica sportiva" non può essere una giustificazione per un'attività che mette in pericolo o disturba gli altri. Chi si allena per la DH non può farlo su sentieri aperti agli escursionisti, così come gli enduristi non possono passare dove non si può con la scusa che "debbono allenarsi"...

L'esempio che proponi Sembola ha dei grossi limiti: non è io con la mia front, circolando in un sentiero promiscuo, non rappresento un pericolo nei confronti dei trekkers, semplicemente lo sono di meno rispetto ad un Downhiller perchè vado più piano. E allora che facciamo, andiamo in discesa con i freni pinzati per evitare qualsiasi possibilità di incidente? O meglio, chi tra noi lo fa?
Chi evita totalmente i sentieri potenzialmente frequentati da trekkers (in pratica tutti) perchè la propria attività potrebbe essere pericolosa per loro? Come vedi da una situazione di normalissima pratica sportiva si passa facilmente al paradosso...
 

nemox

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Magari per il semplice fatto che si è abituati a piste ciclabili talmente assurde e mal fatte che anche in quei rari casi dove ne esista una degna di esser chiamata pista ciclabile, passa inosservata.

Ad onor del vero alcune piste ciclabili sono fatte nel "meno peggio" dei modi, nel senso che le condizioni preesistenti della strada non consentono di realizzarla in maniera migliore. Il limite a mio parere sta nel voler forzare all'utilizzo anche utenti che di fatto circolerebbero in maniera più sicura nella strada promiscua.
 

sembola

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L'esempio che proponi Sembola ha dei grossi limiti: non è io con la mia front, circolando in un sentiero promiscuo, non rappresento un pericolo nei confronti dei trekkers, semplicemente lo sono di meno rispetto ad un Downhiller perchè vado più piano. E allora che facciamo, andiamo in discesa con i freni pinzati per evitare qualsiasi possibilità di incidente? O meglio, chi tra noi lo fa?
Chi evita totalmente i sentieri potenzialmente frequentati da trekkers (in pratica tutti) perchè la propria attività potrebbe essere pericolosa per loro? Come vedi da una situazione di normalissima pratica sportiva si passa facilmente al paradosso...

Stiamo parlando piste ciclabili e di stradisti che fanno i treni a 50 all'ora, i sentieri non c'entrano nulla. Quello che volevo dire è che se "ci si deve allenare" lo si va a fare dove lo si può fare legalmente, non certo su una pista ciclabile. E come nel caso degli enduristi mi permetto di dire che se si è arrivati a prese di posizione del genere forse è il caso di farsi un esame di coscienza e di chiedersi il perchè.

Quanto alle piste ciclabili, la questione è che non sono pensate come "piste" da velodromo: dovrebbero servire a muoversi, non a correre. Aggiungiamo che si tratta sempre di percorsi anche pedonali, ed ecco che lo stradista o il biker in trasferimento non ci passerebbero mai neppure se fossero lisce come un biliardo.
 

nemox

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Quello che volevo dire è che se "ci si deve allenare" lo si va a fare dove lo si può fare legalmente, non certo su una pista ciclabile.

Bene, quindi non appena un ciclista passa a fianco di una pista ciclabile (spesso presenti a macchia di leopardo) diventa automaticamente un "fuorilegge"? Bella roba, proprio bella roba. Questo è una delle tipicità di un paese dove fino al giorno prima ognuno ha fatto quel ***** che ha voluto, un bel giorno qualcuno si sveglia e decide di applicare la legge rigidamente e senza alcuna mediazione del buon senso. Mi auguro invece che i tutori della legge la applichino in maniera assennata.
E lo dico da biker che percorre sempre e comunque le piste ciclabili, quindi in via teorica dei bitumari potrebbe anche non fregarmene di meno;-)
 

sembola

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... Bella roba, proprio bella roba. Questo è una delle tipicità di un paese dove fino al giorno prima ognuno ha fatto quel ***** che ha voluto, un bel giorno qualcuno si sveglia e decide di applicare la legge rigidamente e senza alcuna mediazione del buon senso. Mi auguro invece che i tutori della legge la applichino in maniera assennata.

Esattamente quello che dicono, e che hanno detto anche su queste pagine, gli enduristi che sgassano sui colli Euganei nonostante il divieto. Trovo un bel po' contradditorio pretendere il rispetto della legge quando difende i propri interessi ed invocare il "buonsenso" quando ci colpisce.

Sarebbe interessante piuttosto riflettere sui meccanismi che portano "qualcuno a svegliarsi". La mia opinione è che certe decisioni non nascono mai dal nulla o dalla fantasia, ma come reazione ad un problema reale, che è cresciuto oltre la misura grazie anche alla tolleranza all' italiana. Gli stradisti in gruppo che ostruiscono le strade sono come gli enduristi sui vottoli: se ne trovi qualcuno non è un gran problema, se ne trovi a centinaia qualche problema c'è...
 

piscar

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casalserugo
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Esattamente quello che dicono, e che hanno detto anche su queste pagine, gli enduristi che sgassano sui colli Euganei nonostante il divieto. Trovo un bel po' contradditorio pretendere il rispetto della legge quando difende i propri interessi ed invocare il "buonsenso" quando ci colpisce.

Sarebbe interessante piuttosto riflettere sui meccanismi che portano "qualcuno a svegliarsi". La mia opinione è che certe decisioni non nascono mai dal nulla o dalla fantasia, ma come reazione ad un problema reale, che è cresciuto oltre la misura grazie anche alla tolleranza all' italiana. Gli stradisti in gruppo che ostruiscono le strade sono come gli enduristi sui vottoli: se ne trovi qualcuno non è un gran problema, se ne trovi a centinaia qualche problema c'è...

il problema c'è anche con uno solo con le moto scavano dei solchi che rovinano tutti i sentieri.
Inoltre le ciclabili di Montegrotto, passano a filo dei passi carrai con cancelli cancelli a filo pista e talvolta con paletti di ferro in mezzo su corsie larghe 50 cm.
A mio avviso (in buona parte) sono pericolose anche a 5 all'ora!
 

sat32

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Esattamente quello che dicono, e che hanno detto anche su queste pagine, gli enduristi che sgassano sui colli Euganei nonostante il divieto. Trovo un bel po' contradditorio pretendere il rispetto della legge quando difende i propri interessi ed invocare il "buonsenso" quando ci colpisce.

Sarebbe interessante piuttosto riflettere sui meccanismi che portano "qualcuno a svegliarsi". La mia opinione è che certe decisioni non nascono mai dal nulla o dalla fantasia, ma come reazione ad un problema reale, che è cresciuto oltre la misura grazie anche alla tolleranza all' italiana. Gli stradisti in gruppo che ostruiscono le strade sono come gli enduristi sui vottoli: se ne trovi qualcuno non è un gran problema, se ne trovi a centinaia qualche problema c'è...

Come non darti ragione per gli enduristi! Il comune di Montegrotto a parer mio esige che vengano usate le piste ciclabili in quanto in passato ci sono stati diversi morti quando non esistevano in particolare nella strada che va a Torreglia
 

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